"pensiero forse molto poco profondo, ma pensiero comunque"
Da un po'di giorni ormai ho in mente un pensiero che m'appare alquanto assurdo: per precipitare velocemente nel baratro ho deciso di scrivere nelle prime righe che si tratta dell'amore, anzi, dell'innamoramento: credo d'esser sicuro mi sia capitato d'innamorarmi tre volte e, ovviamente, tre volte in maniera diversa. So che non sembrerà così ma, credetemi, non è questo ciò di cui vorrei parlare, almeno direttamente.
La cosa che m'assilla infatti è: ho scritto a due dei tre. Al rimanente, che, paradossalmente, è chi ancor oggi amo con tutto me stesso, non riesco a scrivere nulla!
Tengo a precisare che sono tutt'ora innamorato anche dei due.
Devo anche precisare che, dal mio punto di vista, almeno fino ad ora, lo scrivere per qualcuno significa principalmente illudersi di poter essere accettati da qualcuno che mai potrà amarci.
E, detto questo (e ringraziando Aristotele), potrei darmi una risposta da solo, pensando ch'io non voglia scrivere a qualcuno che sento d'amare, proprio perché non farei altro che ammettere di non poterlo mai avere, e non voglio. E neanche voglio una risposta a questo, mi basta fieri sentire et excruciari.
Ho divagato troppo, tutto questo per scrivere infine che ciò che volevo realmente domandare è se vi capita mai di non poter fare qualcosa, o non poter evitare di fare qualcosa, solo per amore. Ebbene, che cosa e perché? E reagite alla moda di Catullo (io non riesco che a rassegnarmi) o in maniera differente?
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