Scusami, non intendevo offenderti e ti prego di perdonare il tono duro e sarcastico delle mie parole.
Faccio ammenda, perchè mi rendo conto di essere andato al di là delle mie stesse intenzioni polemiche.
Ma la questione è che davvero bisogna cercare di capire da che parte si sta, anche se essa non corrisponde ai propri convincimenti ideologici ed alle proprie intenzioni.
La storia ed il mondo sono pieni di ottime persone il cui operare non è servito a nient'altro che ad accreditare le buone ragioni di strateghi cinici e ipocriti, oppure di fanatici ideologhi: ce ne sono sia dalla parte di chi vince come da quella di chi perde.
Dunque è giusto tentare sempre un ripensamento critico delle ragioni di chi, detenendo un potere, determina di fatto le nostre scelte.
Ma il punto è che c'è un tempo per il ripensamento e la critica, ed uno per lo schierarsi.
C'è un tempo in cui è possibile disporsi di fronte al mondo giudicandolo in forza di come vorremmo che fosse.
Un altro tempo, invece, in cui ci dobbiamo disporre di fronte ad esso giudicandolo per come esso è di fatto.
Il mio punto di vista differisce dal tuo per questo: che io credo che ora la critica vada sospesa e rinviata a quando questo conflitto sarà concluso.
Perchè, vedi, solo i sistemi democratici e liberali permettono che ci siano entrambi questi momenti e che essi si articolino all'interno di una dialettica storica.
Se questo conflitto sarà perduto dall'occidente noi non avremo alcuna possibilità di ripensare scelte e valori, di riconsiderare il senso, le prospettive e gli errori delle nostre società, di sperare in un mondo migliore.
Anche secondo me Bush è uno sciocco e Sharon un pericoloso despota, ma, piaccia o non piaccia, essi rappresentano la nostra civiltà, con tutti i suoi valori, buoni, cattivi, condivisi e perfettibili.
L'altra, quella che ci fronteggia, non ha che i colori di un'oscurità della ragione per noi inusitata ed angosciosa.
Mi preoccupa che il nostro mondo possa produrre tutti i guai che tu hai giustamente citato, e molti altri che io aggiungerei.
Ma mi spaventa quello che produrrebbe un mondo dominato dal terrore dell'integralismo, abitato dai suoi mostri e pervaso dagli orrori dell'assolutismo.
Ad majora.
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