I tempi stanno cambiando
"... Il perdente di adesso
sarà domani il vincente
perchè i tempi stanno cambiando.."
Così cantava Robert Zimmermann (meglio conosciuto come Bob Dylan) nel 1964.
Oggi a cambiare è il modo di fare televisione.
La fase attuale è secondo me un meraviglioso momento di transizione. Nulla di ciò che si produce adesso ha un inizio ma avrà sicuramente una fine. Malinconica o patetica, scenderà "l'era di passaggio".
Abbiamo, sotto certi aspetti, il privelegio di essere spettatori di questo mutamento.
E' uno spettacolo secondo me tutto da guardare..
Dal modo in cui progredisce una becera trasmissione della D'Eusanio al teatrino dell'imbecillità diretto in modo magistrale dal nevergreen Costanzo.
Per non parlare della trovata Bonolis-Ricci: splendida lobotomia mediale attraverso cui il singolo individuo è spinto teneramente alla bilocazione (stesso orario, diverso canale) che confluisce quasi integralmente nel processo irreversibile della bicollocazione caratteriale.
Insomma c'è da farsi del male.. ma dalla ferita, dice un proverbio africano, esce sangue ma entra saggezza.
"Come writers and critics
who prophecie with your pen
and keep your eyes wide
the chance won't come again
and don't speak too soon
for the wheel's still in spin"
[The Times they are a-changing, 1964]