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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-12-2003, 11.54.53   #1
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
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solo veli della bandiera francese

In Francia è stata proposta un legge che vieta ogni manifestazione esplicita di appartenenza religiosa all'interno degli istituti scolastici: in seguito all'espulsione delle due ragazze che convertite all'Islam non volevano rinunciare a portare il tradizionale velo, ora si pensa a vietare di diritto veli, croci esposte, simboli religiosi in generale, il tutto nell'ottica di una tanto discussa di questi tempi, laicità dello Stato.
(la linea didattica dell'insegnamento della religione verte sul processo di secolarizzazione...beh, mi sembra fili -non di veli ovviamente, ma di bandiere-)

Nella scuola potranno entrare insieme agli studenti solo simboli discreti, di piccole dimensioni, e adeguatamente celati..

La settimana prossima il Presidente darà voce al suo verdetto.


Io la penso così: se a scuola si educa all'idea che la religione è qualcosa di privato e da tener ben nascosto, che non è ammissibile esibirla in pubblico (allo stesso modo in cui fare sesso in pubblico è vietato), che la propria religione potrebbe offendere la sensibilità di qualcuno, e quindi potrebbe essere motivo di scontro, di fatto si educa all'idea che le proprie credenze personali sono potenzialmente motivo di scontro.
Si educa all'idea che le differenze individuali sono ammesse, ma solo se tenute ben nascoste.
All'idea che ognuno è libero di pensare e credere ciò che vuole, ma solo se non lo esprime, perchè potrebbe accendere conflitti.

Obbligo di essere tutti uguali superficialmente, liberi di pensarla come si vuole in privato.

...non mi sembra proprio una buona educazione...non mi sembra un'educazione alla libera espressione e alla ricchezza nel confronto rispettoso delle differenze.

Perchè se per legge le credenze individuali e diverse sono potenzialmente motivo di scontro, educhiamo al fatto che lo sono.
Rischieremo lo scontro.

Viceversa se educhiamo alla libera espressione, quale possibilità innocua di confronto e arricchimento individuale, educhiamo appunto all'idea che le credenze personali, diverse per ogni individuo, sono ricchezza, possibilità, e non qualcosa di pericoloso.

Cosa ne pensate
r.rubin is offline  
Vecchio 13-12-2003, 14.48.41   #2
sarpina
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Data registrazione: 22-11-2003
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per un po' ho scritto in un forum francese, e avevo esposto la questione del crocifisso e della religione a scuola...quello che mi hanno risposto è che secondo l'idea del "o tutti o nessuno"può andar bene in entrambi i sensi, quindi, o come qui ognuno fa quel che vuole, o come da loro nessuno mostra nessun simbolo...per loro in entrambi i modi si è "tutti uguali"...la Francia però ha fatto da tempo della laicità la propria bandiera, quindi sotto sotto secondo loro è meglio che nessuno mostri nulla, si propongono l'equità assoluta eliminando le diversità...in fondo non mi sento di condannarli totalmente, anche se , certo, così di fatto rendono tutti uguali togliendo una libertà, e non dando la stessa libertà a tutti...certo preferisco la nostra situazione, però se ci si pensa, anche loro non fanno discriminazioni, anche se nel verso opposto al nostro...
sarpina is offline  
Vecchio 13-12-2003, 21.29.15   #3
r.rubin
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"o tutti o nessuno"

Imporre per legge il "nessuno", in un contesto educativo fondamentale come è la scuola, applicandolo ad un tema come quello religioso, io lo trovo pericoloso.

Una volta che questa idea sia penetrata nella mentalità degli studenti, pensa se una persona lasciasse intravedere una croce troppo evidente...che clima le si creerebbe intorno?

una parantesi per spiegare meglio cosa intendo.
Da sempre, camminando per strada non provavo alcun timore ma anzi simpatia, come sempre ho avuto, se un cane mi scodinzolava vicino mentre passeggiava con il suo padrone sul mio stesso marciapiede.

Poi succedono i fatti di cui tutti abbiamo sentito parlare e riparlare ai Tg: cani che mordono, sbranano, uccidono, e il ministro Sirchia che vara la legge sull'obbligo di museruola e guinzaglio.

Ora, proprio ieri stavo davanti ad un palazzo fumando una sigaretta e guardandomi intorno, quand'ecco che s'avvicina un cane sciolto seguito dalla padrona con il guinzaglio in mano, che mi passa davanti indifferente.
Cosa succede? scatta come un'automatismo inconsapevole un sentimento di riprovazione verso quella padrona che contravvenendo alla legge permette al suo cane di circolare libero.
Me ne sono accorto, e mi sono anche preoccupato: non ho mai nutrito sentimenti di ostilità nè per i padroni nè per i cani, liberi che fossero.

Ho collegato il vissuto al bombardamento mediatico negativo verso i cani lasciati liberi.


Se il nostro pensiero può essere influenzato dalle etichettature che la società promuove, e se io che prima non avevo nessun motivo di contrarietà arrivo a nutrirne automaticamente (per fortuna consapevolizzando il tutto...ma quante volte succede?)
mi vien da credere che se etichettiamo le credenze individuali come da occultare, nelle menti di coloro che la scuola forma, questo occultamento, se per caso una volta venisse contraddetto, susciterebbe vissuti conseguenti.


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Vecchio 13-12-2003, 22.52.33   #4
sarpina
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Hai ragionissima...infatti io sono ben contenta di essere qua, però so anche che per loro equità è "nessuno", non "tutti"...penso che un po' abbia influito la storia, in Francia, se anche chi ha solo la mia età è così convinto della bontà di questo ragionamento...purtroppo non conosco altre motivazioni, anche se di sicuro il fatto di non avere il papa in casa, è l'immigrazione massiccia nella seconda metà del secolo scorso , sopratutto di mussulmani, probablimente hanno influito non poco...
sarpina is offline  
Vecchio 14-12-2003, 00.27.18   #5
Moonlit knight
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Io credo che bisognerebbe distinguere tra il crocifisso nelle classi ed il crocifisso addosso ad una persona. Se uno stato si definisce laico, non puo' esporre un simbolo religioso in un edificio pubblico, ma non puo' neanche pretendere che sian laici i suoi cittadini, io credo che ognuno debba essere libero di portare addosso qualsiasi simbolo (dal velo alla maglietta di che guevara al crocifisso) ma non e' tollerabile che un simbolo religioso sia esposto negli edifici pubblici di uno stato laico. Conclusione: ne' italia ne' francia, secondo me gli edifici pubblici non devono esporre niente ma neanche impedire che una persona indossi qualcosa che la rappresenta.
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Vecchio 14-12-2003, 02.32.52   #6
r.rubin
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Messaggi: 2,053
Sì, credo sia giusto distinguere.

Ma in fatto di libertà anche la religione dovrebbe fare la sua parte.

Sono sempre rimasto molto colpito dall'umiltà dei Credenti.
E della religione in generale.

Per esempio di coloro che ricevuto lo spirito santo si possono finalmente dire portatori della Verità. Che di fronte a poveri e oppressi si chinano ad alzarli nella luce del signore. Che di fronte ai peccatori non condannano ma aiutano a far ritrovar la Vera Via.

O il popolo ebreo, per fare un altro esempio, chiamato dal dio "popolo eletto".

Le religioni monoteistiche, quanto più vengono accolte radicalmente, tanto più sono pericolose...razziste.

Chi proclama di possedere la Verità, sia pure per grazia divina, mi ispira poca fiducia.
L'accusa di idolatria minaccia tutto quanto non sia Verità.

Se anche la tradizione reliogiosa non lo permettesse, le istituzioni educative potrebbero dare un solido aiuto alla reciprocità, delle differenze...relative.

r.rubin is offline  
Vecchio 14-12-2003, 08.30.35   #7
Mary
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condivido il pensiero di r.rubin.

Non è lo Stato laico a privare della libertà ma le stesse religioni monoteistiche.

Le religioni, parlo in generale, sono potenzialmente armi letali per gli avversari. La storia ce lo dice chiaramente.

Discutere se permettere il velo o un crocifisso non è il vero problema. Condivido quel che stanno facendo i francesci così come condividerei anche una totale libertà di espressione.
Ma è solo un falso problema.

Il vero problema è il fanatismo, l'intolleranza delle religioni.

La stessa religione che proclama la sua unica e assoluta verità è il grande problema.

Non troveremo mai una equa soluzione se le stesse religioni non insegneranno, all'interno dei loro credo, la tolleranza per chi non la pensa come loro.
Se io sono certo della mia verità per quale paranoico motivo devo pretendere che altri la pensino come me?!
Non è un'ampia espressione di immaturità, di incapacità di essere se stessi, di camminare sulle proprie gambe?!!

Mi auguro un giorno che su questo pianeta (se riesce a sopravvivere) l'umanità possa essersi liberata definitivamente dal guinzaglio della religione e possa essere divenuta veramente e consapevolmente religiosa.

Mary
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Vecchio 14-12-2003, 12.25.23   #8
Moonlit knight
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Concordo perfettamente con mary, credo che la religione sia uno dei piu' grandi problemi dell'umanita'... In particolare quella monoteista, presuppone sempre un peccatore, un nemico, qualcuno che non DEVE fare quello che fa perche' non e' il BENE (chi gli dice cos'e' il BENE ?). Questa e' una mentalita' dalla quale scaturisco odii, guerre, intolleranza. Ad ogni modo ritengo che finche' uno non fa del male agli altri puo' fare quello che vuole, di conseguenza ritengo sbagliato impedire alle persone di esporre simboli che le rappresentano...
Moonlit knight is offline  
Vecchio 14-12-2003, 12.49.05   #9
r.rubin
può anche essere...
 
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Il problema delle religioni è solo uno(non dico siano problemi in generale): credere che le loro credenze non siano tali, ma siano Verità.

Ma d'altra parte: potrebbe una religione monoteistica sopravvivere senza Fede?
La Fede è proprio cieca (o accecata dalla luce) certezza della realtà della credenza.
E' il fondamento stesso che permette l'esperienza religiosa.

Parlo di religioni monoteistiche perchè quelle politeistiche (quelle greca e romana dell'antichità ad esempio) erano già più democratiche, aperte: non era mai escluso che un nuovo dio si trasferisse sull'Olimpo, da qualunque parte arrivasse.

nella logica "o tutti o nessuno", il "nessuno" aiuterebbe a relegare la vita religiosa esclusivamente nella sfera privata: "la religione è tua e solo tua" aiutando il procedere della secolarizzazione.
Da un certo punto di vista potrebbe aiutare ad evitare possibili scontri. Se non ho modo di confrontare le mie Verità con chi le ha diverse da me, non ho modo di scontrarmi.

Pensando positivo, è lecito sperare che questo relegare non aiuti a covare odi intolleranti.
r.rubin is offline  
Vecchio 14-12-2003, 14.46.56   #10
moka
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Messaggi: 97
Salve a tutti,
La mia opinione su questo tema è che la Francia ha fatto bene a proporre questa legge. Personalmente, ritengo che la religione sia esclusivamente un fatto privato e quindi non trovo affatto giusto che in una istituzione come la scuola, che è laica per legge, si debbano vedere crocifissi, madonne, o altro.
Inoltre la scuola è una istituzione pubblica, ovvero aperta a tutti e di tutti, e non trovo giusto che un bambino musulmano debba vedere ogni giorno un simbolo religioso che non gli appartiene (come per esempio il crocifisso) .
Io penso che le ipotesi sono fondamentalmente due: o si appendono i simboli di tutte le religioni, oppure non si appende nessun simbolo.
Il problema dei musulmani è che purtroppo la religione è per loro a tutti gli effetti anche legge, dunque per loro non vi è distinzione tra sfera pubblica e sfera privata.
Invece io ritengo che questa distinzione debba esserci, perchè oggi viviamo in una società multietnica, multirazziale e multiculturale dunque se si vogliono evitare pericolosi scontri ideologici è auspicabile ridimensionare la religione alla sola sfera privata.
Del resto, il cattolicesimo non è più religione di Stato in Italia, quindi le istituzioni statali come la scuola o la sanità dovrebbero rendersi conto che ci vuole rispetto per tutti, non si può obbligare uno che non è cristiano a ritrovarsi dappertutto immagini di santi, martiri, madonne ecc.
La religione riguarda esclusivamente la sfera privata dell'essere umano, e in tale sfera dovrebbe dunque rimanere.
moka is offline  

 



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