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Secondo me non siamo più poveri, ma sempre più gente è stufa di comprare oggetti che in realtà non saziano i nostri bisogni emozionali ed intellettivi.
Quando il mercato, (o i mercanti), si renderanno conto che le popolazioni occidentali, che hanno la “pancia piena”, ora vogliono davvero di più in termini di qualità (e non parlo di qualità dei vestiti di Armani o delle scarpe di Pollini o dell’ultimo Nokia, bensì qualità della vita, dei servizi, dei cibi, dell’aria che respiriamo e delle città in cui viviamo), forse cominceranno a produrre benessere ed il mercato riprenderà fiato.
Certo se continuano a volerci fare comprare una camicia mentre noi vogliamo un “pezzo di formaggio”, e se continuano a rendere sempre più precaria la nostra realtà di cittadini, allora è probabile che sempre più gente “comprerà una capra e si ritirerà sulla cima di una montagna”, generando una recessione come non si era mai vista nel corso della storia dell’uomo.
Ultima modifica di VanLag : 17-10-2003 alle ore 15.26.10.
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