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23-04-2008, 10.12.19 | #2 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: Ricerca di mercato
Riprendo il mio stesso post per correggerne l'irruenza generata dalla lettura dei thread, interessanti ma poco pragmatici, su comunismo e capitalismo, che non mi avevano permesso di esprimermi in modo positivo.
Desidero inoltre dare un'informazione sulle controtendenze che si profilano all'orizzonte nei mercati finanziari. Non credo molto nell'onestà della finanza, ma credo che noi al sud abbiamo un capitale che l'incuria ha forse protetto da un'agricoltura forzata e senza ritorno. Traduco per voi la testata di un sito inglese. Chi ha un po' di dimestichezza con questa lingua può visitarlo. Poiché, però, il riferimento a siti in lingue straniere va contro il regolamento di questo forum, vi sarei grata di segnalare siti simili in italiano o di ricevere informazioni sulle nuove tendenze di mercato. Grazie da http://www.canopycapital.co.uk/ Canopy Capital è stata fondata nel 2007 allo scopo di indirizzare capitali verso la calotta della foresta equatoriale. Canopy Capital è stata creata come modello per quelli che desiderano avventurarsi nel mercato emergente dei Servizi all’Ecosistema. Questi comprendono generazione di precipitazioni, moderazione degli eccessi climatici, immagazzinamento del carbonio e mantenimento della biodiversità. Da questi servizi trarrà vantaggio l’umanità sia a livello locale che globale. Se essi andranno persi, l’impatto su cibo, energia e sicurezza ambientale saranno disastrosi. Investire in questi servizi è come firmare una polizza di assicurazione sul sistema di sostegno alla vita ed ha il potenziale di generare miliardi di dollari per i paesi che posseggono le foreste. |
26-04-2008, 09.30.41 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: Ricerca di mercato
Citazione:
Se vedi un buchino nella nave pensi che basterà metterci una toppa, ma se vedi uno squarcio da Titanic il primo pensiero va alle scialuppe. Quello che vedi come ottimismo in realtà è solo mettere un po' più di aria nel palloncino destinato a scoppiare prima o poi, il prima è molto vicino. Come siamo entrati in questa follia della crescita in quantità e non in qualità? Non abbiamo bisogno di cibi transgenici perchè distruggono tutte le altre piante simili e distruggono le farfalle e le api. Non abbiamo bisogno di rendere fertile il deserto perchè le nostre terre lo sono già se le rispettiamo lasciandole vive e vitali. Per l'energia dovremmo rivolgerci all'ecocompatibile e alla eliminazione dello spreco. Le città super illuminate a giorno dovrebbero ridurle, per esempio. La mia ricetta è molto più semplice e per questo pura utopia vista da oggi. Drastica riduzione (non uccisione ma anticoncezionali) della popolazione mondiale non con metodi coercitivi ma di partecipazione. Cementificazione che invade la terra, anidride carbonica chiusa nel vaso di Pandora da milioni di anni che noi abbiamo scoperchiato in un attimo, ricchezze smisurate in mano a pochi, consumismo sfrenato per alcuni e miseria per altri, dove stiamo andando? ma siamo proprio scemi? Le ricerche di mercato usate esclusivamente per far crescere i profitti di qualsiasi genere. Ma che senso ha? nessuno se lo chiede? Abbiamo bisogno di tecnologia che ci affranchi dalla fatica e ci permetta di avere più tempo per noi stessi per evolverci spiritualmente, per crescere e non per trasformaci in schiavi delle macchine. Schiavo è l'operaio precario che rischia ogni giorno vita e salario. Schiavo è berlusconi che ha bisogno di quintuplicare ogni anno il suo patrimonio, novello re Mida che affama il proprio spirito. Il mercato della domanda e offerta dovrebbe essere rivisto un bel po'. Tutti noi dovremmo domandarci cosa ci serve veramente. E volgere per un attimo l'attenzione verso la qualità di tutto, verso la bellezza quella vera non effimiera delle veline o dell'abito firmato, la creatività che offre all'uomo e all'umanità intera la ricchezza che ciascuno si porta dentro. E un giorno la ricerca di mercato, spero, sarà a misura d'uomo. Come quell'azienda agricola del Nord che chiede ai clienti cosa piantare per quella stagione: meloni, insalata, peperoni, zucchine.....Il cliente riceve quel che vuole e non va sprecato nulla. Lo spreco è la follia dei nostri tempi insieme alla stupidità. ciao mary |
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26-04-2008, 11.06.22 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Ricerca di mercato
Sugli sprechi sono perfettamente d'accordo Mary. Lo spreco è un crimine verso l'umanità. Sui consumi sono altrettanto d'accordo: overconsumare significa sprecare, in fondo e questa corsa continua verso una crescita "insostenibile", mi sembra un suicidio collettivo. Non sono d'accordo sui metodi "bucolici" e un po' ingenui/utopici che proponi. L'uomo va da sempre verso ciò che non gli procura fastidi, fatica e scrupolo. Qualsiasi soluzione alla catastrofe che tu ritieni imminente deve avere queste caratteristiche: non deve costare fatica, non deve procurare fastidio e non deve fondarsi su scrupoli e sensi di colpa. In altre parole certi atteggiamenti devono venire spontanei, perchè altrimenti, alla lunga, verrebbero abbandonati. Così, non si può caricare sul cittadino l'onere della raccolta differenziata, perchè, essendo un fastidio faticoso e basato su un senso di colpa, alla lunga sarà abbandonato. Tornare "tecnologicamente" indietro non è possibile. Rinunciare al benessere non è possibile. Passare dall'agricoltura scientifica e intensiva a quella biologica e di qualità, ma molto meno produttiva, non è (sempre) possibile. Modificare le proprie abitudini (sbagliate) è faticoso e purtroppo molto difficile.
La soluzione deve essere trovata a monte o a valle dei nostri comportamenti e deve essere il più indolore possibile. Questa soluzione ce la può dare in entrambe i casi la tecnologia: a monte, cambiando i modi e i metodi di produzione e a valle cambiando i modi e i metodi di gestione dei residui del consumo. Per esempio se il problema è l'inquinamento, non basta dire che la soluzione sta nel risparmio energetico e nella modifica virtuosa dei comportamenti dei consumatori o, meglio ancora nelle energie alternative. La soluzione definitiva sta nello sviluppo di una fonte inesauribile e non inquinante di energia e nel miglioramento dei rendimenti delle macchine: questo annullerà sicuramente l'inquinamento senza "pesare" sui sensi di colpa dei consumatori. Se il problema è il cibo scarso, non bisogna "mangiare di meno", bisogna produrre più cibo, distribuirlo meglio, recuperare gli sprechi, ma senza andare a colpevolizzare chi butta il pane del giorno prima. Se il problema è la sovrapopolazione, che si rendessero abitabili le immense aree disabitate del pianeta. In tutta l'Australia ci sono 20 milioni di persone! Si trovasse il modo per "colonizzare" Marte, perchè la tecnologia prima o poi ce lo consentirà. E così via. |
27-04-2008, 10.37.57 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: Ricerca di mercato
Citazione:
Non ci piove, hai perfettamente ragione......purtroppo. Ma la realtà resta la realtà, i fatti restano i fatti. E' inevitabile. Il "fastidio" che il cittadino non vuol prendersi, la "comodità" che il cittadino non vuol per perdere produrrà i propri amari frutti. Quando Tizio corre corre da mattina a sera e al medico che gli dice che deve darsi una regolata, che la sua salute è in pericolo lui risponde che non può, che non ha il tempo per riposarsi, che i suoi impegni sono tanti e non può ridurli come naturale conseguenza gli verrà l'infarto e nella bara troverà pace e sarà stato costretto, comunque, a rinunciare alla vita frenetica. Morale?! se non vogliamo rinunciare a niente noi o i nostri figli o nipoti ben presto saranno costretti a rinunciare a TUTTO. Io non so cosa sia meglio per l'umanità ma di certo so che se non torniamo a riprenderci la nostra dimensione umana di ricerche di mercato non ce ne saranno proprio più. E già riso e grano sembrano essere diventati un bene rifugio per gli speculatori. Se non saremo in grado di darci una regolata altro che vita bucolica! faremo la fame! a cominciare dai poveri ma senza cibo anche il ricco fa la stessa fine se non c'è nessuno che coltiva i campi! Non vedere la realtà per quella che è non la cambia di certo! Hai scritto: Se il problema è il cibo scarso, non bisogna "mangiare di meno", bisogna produrre più cibo, distribuirlo meglio, recuperare gli sprechi, ma senza andare a colpevolizzare chi butta il pane del giorno prima. Faccio parte di una vecchia generazione quando a casa mia si faceva la fame, per questo mi è impossibile non colpevolizzare chi getta via il pane solo perchè è un poco più duro. Quando non riesco a farlo diventare duro da poter essere grattugiato perchè ha fatto la muffa lo metto nell'umido, (ho una campana per il composto). Che senso ha (qui lo so che sono un po' tonta) rimpinzarsi a crepapelle e poi spendere soldi su soldi per dimagrire!?!? Vorrei non vedere quel che vedo e sento perchè mi fa troppo male. Un caro saluto mary |
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27-04-2008, 21.35.26 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Ricerca di mercato
Citazione:
Il bene materiale, il manufatto, colmava realmente i nostri bisogni, ma in un certo senso ci ha preso la mano e ci siamo assuefatti a pensare al bene materiale come al rimedio per tutti i nostri mali. Oggi il bene materiale, il manufatto ci circonda guardandoci con astio dagli scaffali dei centri commerciali che rigurgitano merci e la logica della società si è invertita cioè la società moderna crea il disagio nell’uomo al fine di vendergli i rimedi. Poco importa se il rimedio è una crema per le rughe, una lozione per i capelli, un farmaco che fa più male che bene, un nuovo cellulare o un nuovo forno a microonde. L’importante è che una volta consumato il bene, noi non ci sentiamo sazi e torniamo nel grande mercato a cercare qualche altro surrogato alla nostra insoddisfazione. C’è una volontà oscurantista che vuole che continuiamo a vivere come quando eravamo prigionieri della necessità e del bisogno e lo spettro della miseria aleggiava attorno a larghe fasce della popolazione. Oggi che, grazie alle macchina la produzione ha superato di gran lunga i consumi, l’uomo potrebbe veramente emanciparsi dedicando, il suo tempo, a cose più affini al suo animo, ma haimè c’è chi, per interesse vuole che continuiamo a vivere nello spettro della miseria e del dolore. Chissà mai che ci sia chi invece che la cultura del disagio, (parlavo appunto di là dei telegiornali che sciorinano notizie di morte), qualcuno inizia a creare la cultura del benessere, dell’armonia, della qualità. Quella si sarebbe la vera rivoluzione del 3° millennio. |
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