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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
10-04-2008, 10.17.24 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
Citazione:
Il mio non vuol essere in alcun modo un giudizio su chi guarda GF. Il primo fu molto bello e l'ho seguii con grande costanza, ma il secondo già dava segni di squilibrio. Ci sono trasmissioni, tipo "amici" della De Filippi, che tento di vedere per rendermi conto di cosa la gente veda, ma poi sono costretta a desistere, non arrivo ai tre-quattro minuti poi la sofferenza è troppa, il male che mi sto facendo ritengo sia eccessivo rispetto ai risultati che potrebbe darmi. Con in più il gravissimo rischio che mi faccia coinvolgere da cose che oggettivamente sono insulse di per sè. E' ovvio che queste trasmissioni siano il polso della nostra società visti gli ascolti che produce, e questo mi fa incavolare e rattristare sempre di più. Non devi giustificarti per quel che vedi, ci mancherebbe pure! ma anche tu dovresti domandarti che effetto facciano simili visioni su un pubblico minorenne, a cominciare dagli infanti. Se uno ama vedere un bel film super pornografico, va benissimo se è adulto e.... vaccinato! ma la tv è pubblica, nel senso che anche un bambino di un anno la guarda anche solo di sfuggita, a meno che i genitori ne abbiano un totale controllo (della tv prima, e del bambino dopo) e la tengano spenta su certe trasmissioni. In quanto al condizionamento politico ci metto la mano sul fuoco: è interesse del potere tenere "buona" la gente. Distrarla dai problemi quotidiani. I telespettatori vengono trattati non come bambini, che oggi sono molto svegli, ma come poveri handicappati gravi che usano a malapena il proprio cervello e che necessitano di essere mantenuti attenti sul sonaglino che tintinna. Sono molto dura ma la realtà non lo è molto di più?! Se ad un neonato nel latte della poppata aggiungi vino che vita gli stai prospettando? E noi tutti siamo responsabili di ogni nostra azione. Se compriamo i fichi d'india che vengono dal Sud Africa possiamo ritenerci non responsabili del disastro ambientale? Così io, semplicemente vedendo (senza che nessuno mi veda e lo sappia) una trasmissione sonnifero mi ritengo responsabile, anche a livello energetico, degli effetti che può produrre su di me che vivo in questo mondo. Sugli effetti che andrà a produrre sugli altri ed anche su di me......ne sto parlando pur non avendola vista! Guardate che noi siamo quel che mangiamo, ma siamo anche quel che vediamo, pensiamo, ragioniamo. Esempio: evito di vedere Berlusconi e Veltroni in tv perchè le emozioni negative che vado a provare mi danneggiano. E' come se la mia rabbia producesse una energia che loro assorbono, non sto andando in paranoia! Sono lucida, almeno credo! Quelli che dicono "....l'importante è che se ne parli, nel bene e nel male" hanno perfettamente ragione, perchè anche parlando male si crea una energia che viene poi comunque utilizzata, e che non è possibile controllare. Ma qui esco fuori tema. Guarda Grande Fratello tranquillamente chissà che tu non riesca a trarre delle ottime osservazioni e riflessioni. Io non posso. ciao mary |
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10-04-2008, 12.27.03 | #13 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
Citazione:
Ciao Frollo, che la gente veda ciò che vuole è vero solo in parte. La gente vede ciò che c'è, prima di tutto. Io, rispetto a qualche anno fa, vedo meno TV. Problemi di tempo? Forse. Noia? Può darsi. Forzato intellettualismo? Non credo. Semplicemente ci sono meno cose visibili. Ho avuto sky per molti anni, l'ho lasciata trasferendomi perché lo ritengo un costo insostenibile, oltre che inutile. Durante questo inverno non ho visto un film decente in tv. Perché la gente non li guarda, dici tu. Io credo perché le reti tirano a far cassa e le fiction costano molto meno. E i programmi vuoti fatti di sconosciuti allo sbaraglio costano ancora meno. Ergo: poca spesa, tutto guadagno. Io ancora so distinguere, in parte, il vero dal falso. L'errore grammaticale dalla giusta formula. La realtà dal paradosso. Mi domando se un mio ipotetico figlio potrebbe. La televisione educa, o diseduca, anche se non lo crediamo e anche se non lo vorremmo. Questo penso io. |
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10-04-2008, 12.37.14 | #14 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
Citazione:
La penso esattamente come te. Non so se sono lucida, ma lo penso. E non posso fare a meno di credere che il parlarsi solo aggredendosi (come GF Amici etc.) sia una deriva della comunicazione. Bisogna aggiustare i radar, e riprendere la giusta rotta. |
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10-04-2008, 13.00.54 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-10-2007
Messaggi: 98
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
cit. di vagabondo
Credete che le trasmissioni mediaset, a livello editoriale, subiscano condizionamenti legati al momento "politico" vissuto dal loro proprietario? o si, sissì, pilotate ad arte anche con l’aiuto di pseudo satira… cit. di nuages Trasmissioni simili sono il polso del degrado di una società Non un minuto di buon Jazz in tutto l'anno eppure c'è il grande fratello..... Poveri noi....... già, poveri noi ma come dice frollo la RAI non da più molte cose che sono passate sul satellite… Linea editoriale? Boh! Ormai amministrata da incompetenti è ondivaga a seconda del padrone che comanda. Il GF è da abbattere insieme agli insulsi presentatori e contorni vari. Mi pregio di non aver visto mai una puntata (non ho parabola) e mi si costringe dagli spot, dalle recensioni di TUTTI i giornali quotidiani, ad averne comunque notizia. Come del resto non guardo raccomandati, buone domeniche eccetera, preferisco un po’ di sole se c’è oppure un buon libro (per carità leggo serie B ) Svolta morale? Che moralità vuoi che ci sia in una trasmissione più volte sputtanata dalle iene e dalla gialappa’s? ari |
10-04-2008, 13.03.20 | #16 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
Citazione:
Mary, non sono d'accordo. Con i dovuti mezzi critici, puoi vedere qualsiasi cosa, senza lasciarti condizionare. Per i ragazzi, è un altro discorso, ma in quel caso sono i genitori che devono vigilare e filtrare i contenuti della tv. Le tesi sono due: la tv rappresenta l'Italia di oggi, come dire ognuno ha la televisione che si merita; l'Italia di oggi è anche condizionata nel suo modo di essere da come viene rappresentata dalla tv; Io propendo per questa seconda tesi e quindi sono d'accordo con te in linea di massima. Del resto questa predilezione apre la strada ad una deriva elitarista, nel senso che alla massa non si attribuiscono capacità cirtiche tali da consentirle di sfuggire al condizionamento mediatico quotidiano. Quindi la mia lettura "politica" di queste trasmissioni, mi porta ad essere critico nei loro riguardi perchè so quanto male facciano alla rappresentazione della realtà di tante persone. A livello individuale, invece, essendo capace di prendere le distanze da quello che vedo in tv (solo con le partite ci riesco poco), posso benissimo guardare il GF e ricavarne anche un po' di soddisfazione. Ognuno di noi ha all'interno parti "oscure", agganciate ad un sentire primordiale, che possono stimolare la visione di questi programmi. Bisogna avere anche la capacità di ridere di queste parti di noi, osservarle e riderne, come quando una canzone strappa lacrime di Gigi D'Alessio, tuo malgrado, ti procura una strana emozione. Mi è capitato, mi sono osservato, ne ho riso. Io odio la musica di Gigi d'alessio e non ne faccio mistero, ma cosa posso fare se ascoltandola così, per caso, mi sale un'emozione? Devo forse condannare questa parte di me e interrogarmi su qualche strano malessere interiore (qualche sbalzo energetico) o preoccuparmi di dirlo perchè è poco cool ? Un po' di tempo fa avevo una mente molto ideologica: tenevo sistematicamente fuori dai miei consumi culturali tutto quanto non era in sintonia con la mia visione del mondo. Oggi riesco ad essere più eclettico e poliedrico e ti assicuro che risulta assai più appagante. Sia chiaro: non riesco a guardare la tv e le sue schifezze varie (guardo solo il GF), sono molto selettivo a riguardo, ma con un animo assai più lieve e giocoso. L'ideologia (non intesa in senso politico), esasperazione di una visione ideale della realtà che ci circonda, ci priva di esperienze più ricche a livello emotivo e intelletuale. E Veltroni ieri sera è stato molto piacevole ascoltarlo, che ti devo dire. Soprattutto quando ha detto che bisogna "annientare le mafie", cosa che non sentivo pronunciare da anni da un politico. Non tutto è scontato. |
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10-04-2008, 15.16.29 | #17 | |
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
Citazione:
A partire da "Opera aperta" di Eco Umberto (1962) noi sappiamo 'meno' di prima cosa sia esattamente un'opera d'arte e cosa non, e sappiamo però che la medesima, qualunque cosa sia, è un insieme di significati in continua evoluzione, un magma di senso mai dato definitivamente e univocamente. (rimane, rimaneva, il limite fissato dalla rappresentazione fisica dell'opera, ognuna delle sue indeterminatezze e poliedricità semantiche si ferma, si fermava, di fronte alla inequivocità e ineludibilità della sua traduzione su tela, su carta, legno, cemento, mattone.) Se tale assunto comportò la rivisitazione dei paradigmi con i quali aggredire criticamente l'arte, e se pose in essere la potenzialità di deriva creativa dentro al settore artistico, rivelò per contro la possibilità che l'opera ha di comunicarsi indefinitamente ai suoi fruitori e, di più, costituì una precisa metafora fenomenologica della società.Quest'ultima e ad un metalivello rispetto alla prima, diventava essa stessa opera aperta, aperta alle molteplici sedimentazioni di senso permesse dall'interagire dei singoli e dei singoli gruppi. Ecco in tale processo sfumarsi i ruoli di oggetto perenne come di soggetto fisso delle azioni suindicate:un'opera d'arte si apre e sconfina nel resto del reale, permeandolo, saturandolo, venendone da par suo ri-dimensionata, estesa, ampliata, in una dialettica continua e policentrica. In questo scenario, verosimilmente attuale, parlare ancora di televisione educativa o pedagogica appare in tutto il suo tasso riducente:è indubbio che molte letture possibili portino a giudicare bassa la qualità di molti programmi attuali.Ma le stesse non sono le sole possibili se è vero che un fenomeno può essere vissuto da dentro compartecipandolo emotivamente per condivisione, come anche da fuori e quindi empatizzandone proprio le contraddizioni emblematiche e il valore descrittivo e interpretativo della società che ritrae. Ci sono due punti che affronterei: 1-La televisione non è lo "specchio della società", ma è il riflesso di quello che alla gente può piacere guardare di più dove il gusto collettivo debba convergere in un unico compromesso qualitativo/commerciale.La televisione quindi è generalista per costituzione.Un prodotto di alta qualità in quanto vettore di messaggi intenzionali plurisonanti, in una società anche mediamente sensibile di umori e di fermenti, rimane un prodotto invenduto perchè percentualmente sempre e cmq riferibile ad una minoranza, nicchia. Quindi affermare che la televisione ha perso il suo scopo educativo non ha senso, se quello scopo non è mai esistito in quanto tale, e in questo sta il paradosso di tale luogo comune:se pensiamo alla tv di 50 anni fa e alla sua 'funzione pedagogica' ci rendiamo subito conto che quest'ultima è solo il frutto di un'analisi ex post, la stessa-al di là di questioni di gusto (buono o cattivo)- che si potrebbe proporre oggi sul grande fratello in quanto modello sociale da interpretare rispetto alla complessità psicologica e sociologica che esprime.E quindi, una volta superato l'oggetto nel suo significato primo e non-mediato (cioè immediato), oggi come ieri, oggi molto più di ieri, la fruizione di quell'oggetto è libera e incoercibile nel senso di non-data a priori e dipende semplicemente dai mezzi di ognuno. 2-Io non credo al valore/termine "televisione pedagogica", pedagogica di che o di quale immanenza?Il problema reale è che la televisione generalista non è gratuita:al canone si sommano le addizionali sul costo dei prodotti pubblicizzati.Solo che in un regime di concorrrenza virtualmente perfetta i due costi non sarebbero entrambi esigibili dallo stesso soggetto:questa è l'unica distorsione che vedo.La rai sola, sulla base del canone richiesto, avrebbe l'obbligo di offrire programmi selezionati prescindendo da logiche di audience, se non fosse il carrozzone indegno che è.Se la rai venisse abbattuta a colpi di patriot e se contemporaneamente l'offerta delle paytv aumentasse e diversificasse noi ci troveremmo come (spesso) dentro ad una libreria dove in uno scaffale ci sono i depliant sponsorizzati dai marchi e quindi a costo apparente = 0, in tutti gli altri scaffali libri di qualsivoglia genere da acquistare.Qualcuno lamenterebbe che quegli opuscoli non hanno valore alcuno dal punto di vista del senso profondo veicolato direttamente e intenzionalmente?E qualcuno smetterebbe di comprare libri per questo? |
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11-04-2008, 10.31.19 | #18 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Se il Grande Fratello diventa moralista...
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Ho quotato solo questo ma condivido anche tutto il resto che hai scitto. Il guaio è, come hanno detto altri, che con i "dovuti mezzi critici" posso vedere quel che voglio. Esatto, super giusto ma..... Non avendo denaro superfluo mi accontento di quel che.....passa il governo! Ovvero tv nazionali ed emittenti senza canone. E togliendo "il commissario Montalbano", "il tenente Colombo", "che tempo che fa", e rarissime chicchere oltre ai vari tg non mi resta quasi niente. Diversi anni fa vedevo di tutto, magari anche stando imbabolata a fissare lo schermo e lasciar vagabondare i miei pensieri. Oggi sono più "sveglia" penso al risparmio e piuttosto che vedere programmi che oggi mi rendo conto mi fanno molto male: spengo. Mi è capitato (involontariamete) di vedere dei film orrendi e non vi nascondo che mi sono resa conto che sono entrati a far parte di me. Come se andando in un mulino fosse inevitabile ritrovarsi un po' di farina appiccicata addosso. Trasmissioni inconsistenti potrebbero produrre anche senza rendercene conto gravi danni alla nostra mente e alla nostra sensibilità. Forse si possono vedere ma con la consapevolezza di avere una buona tuta protettiva, altrimenti le insulserie ci restano appiccicate addosso. Ancora, "chi va con lo zoppo impara a zoppicare" non è uno stupido proverbio ma una realtà inevitabile e innegabile. Se stai in un gruppo che ama immensamente pettegolare alla fine rischi di trovarti anche tu (che odi spettegolare) a fare come gli altri. Madre natura ci ha fornito di strumenti super potenti necessari alla sopravvivenza. Solo che oggi si stanno ritorcendo contro di noi. L'emulazione, l'assuefazione, l'adattamento, l'adeguamento sono strumenti potentissimi che in un gruppo fanno la differenza fra sopravvivere o scomparire, ma ai nostri giorni facilmente si trasformano in strumenti di distruzione di massa, fisica o mentale, a volte entrambe. Immaginiamoci il mondo che vorremmo e cerchiamo di vivere come se già ci fossimo arrivati. Un grande abbraccio sperando che l'incubo finisca presto. ciao mary |
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