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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
18-03-2008, 09.33.33 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Riporto da una discussione passata su questo forum "Media e tassazione indiretta":
Ruolo dei media è informare, contestare, proporre. Oggi di queste tre funzioni principali rimane un terzo della prima. Infatti l’informazione è basata su: 1. Notizie di consenso (maltempo, catastrofi ecc.) 2. Stigmatizzazione di gruppi sociali 3. Criminalizzazione di individui, i cui casi dovrebbero essere trattati in direttissima dalla giustizia Inoltre, il cittadino finanzia tutto questo con la pubblicità che trae le sue risorse dai prezzi al consumo. La differenza fra la tassazione diretta e questa forma di tassazione indiretta è che la prima viene reinvesta in servizi. La seconda finanzia gli affari di pochi. La mia risposta a questa situazione è la seguente: 1. Evitare i notiziari 2. Non leggere i giornali 3. Informarmi sulla natura dei problemi attraverso i fatti e conversazioni con persone che lavorano personalmente in questioni di cui si parla 4. Diffondere attraverso un processo di passaparola informazione che abbia riscontro nella realtà caiociao |
18-03-2008, 21.45.14 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Citazione:
Non sono del tutto convinto, la funzione dei notiziari è comunque quella di dare rapidamente le notizie più importanti, nonostante i molti difetti di questi ultimi. Ciò che manca veramente sono spazi seri di approfondimento, dove ci sia vera critica, fatta da persone competenti, dove si possano discutere proposte senza essere schiavi del politicamente corretto. Nei giornali invece queste cose sono presenti, ma anche qui sicuramente si potrebbe fare di più. Devi tener conto del poco tempo che la gente ha a disposizione, anche se concordo sul fatto che l'informazione più completa va ricercata in fonti più specialistiche, anche alternative. |
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19-03-2008, 15.28.24 | #6 | |||
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Citazione:
Ciò che osservi mi sembra condivisibile ma rimane un dubbio: chi decide quali sono le notizie più importanti e sulla base di quali criteri. Come ripeto, le vicende sentimentali tra Sarkozy e Carla Bruni sono state propinate, con un effluvio di servizi giornalistici e televisivi, come se fossero "importanti". A mio modo di vedere ed alla luce delle "notizie" riportate, in questo come in altri simili casi, si trattava di pettegolezzi da rotocalco rosa. Il controllo sociale attuato mediante l'informazione - ossia portare l'attenzione dell'opinione pubblica in una direzione piuttosto che in un'altra - si denota anche da questo tipo di scelte editoriali. Citazione:
Anche questo mi sembra del tutto condivisibile ma, anche qui, la regia degli spazi di approfondimento è comunque orientata verso alcune direzioni tra cui, invariabilmente, quella del "politically correct" (come giustamente evidenzi). Anche in questo caso bisognerebbe rendersi consapevoli di queste dinamiche Citazione:
Pur concordando in larga misura anche su questi punti osservo, però, che l'individuo medio rimane comunque dipendente dall'informazione che abitualmente gli viene proposta, tempo libero o meno. Non ci si può orientare consapevolmente in un mondo che si conosce solo attraverso il racconto di altri e questo fatto chiama in causa la responsabilità deontologica del giornalista, prima ancora che quella del cittadino medio. |
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20-03-2008, 10.11.57 | #7 | |
Ospite
Data registrazione: 15-03-2008
Messaggi: 17
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Citazione:
Ulteriore riflessione. Non solo leggiamo "informazioni del nulla", ma anche informazioni fuorvianti...? Credo che l'individuo medio sia anche "indotto" a recepire una informazione che non è stata data correttamente... Posto un altro dei tanti esempi che leggiamo quotidianamente, per farmi capire meglio: PIRATA UBRIACO UCCIDE 2 TURISTE Quando, invece, l'informazione corretta è: PIRATA UBRIACO TRAVOLGE 2 TURISTE UCCIDENDOLE A mio avviso, il giornalista con il primo titolo ha usato "un effetto induttivo", nel secondo ha dato una informazione. |
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20-03-2008, 15.05.50 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Metto il link ad un'intervista rilasciata da Karl Popper sull'argomento del potere, dell'influenza dei media, mi sembra abbastanza pertinente e molto interessante.
http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=338 Rispondo a iulbrinner, sono sicuramente d'accordo con te, in realtà appoggio in buona parte quello che dice Popper nell'intervista qui sopra riportata. Chi lavora in Televisione, e con qualche distinzione nei giornali cartacei, ha una responsabilità etica di cui deve prendere coscienza. Anche il pubblico, inoltre, dev'essere informato dei rischi dell'informazione. Come dice Popper già riprendere un intervistato frontalmente o di profilo condiziona l'atteggiamento degli spettatori e da un preciso messaggio. L' informazione corretta e non parziale è pura utopia, informare è educare, (a volte lobomotizzare?) non può esserci totale oggettività. Che fare dunque? Bisogna tenerne conto, chi informa deve tenerne conto, come se dovesse rispettare un codice deontologico. Citazione:
Ecco, vedi, il limite è molto sottile, la prima frase pone di più l'accento sulla responsabilità del guidatore, la seconda sulla meccanica dell'incidente. Anche il termine "PIRATA" non è certo neutro, lo stesso termine "TRAVOLGE" sostituito con "investe" da un'altra sfumatura retorica alla faccenda. Come risolvere il problema? Non si può certo censurare e controllare ogni frase, la responsabilità prima è di chi informa, do ancora ragione a Popper, scusate la poca originalità, servirebbe una patente per andare in TV, per essere coscienti del proprio potere e per rispettare lo spettatore. D'altra parte anche l'educazione alla critica dello spettatore è importante, anche se più difficile da conseguire. |
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21-03-2008, 16.32.03 | #9 | ||
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Citazione:
Convengo sul fatto - di per sé, evidente - che l'informazione non potrà mai essere totalmente oggettiva; questo non può, come invece avviene, diventare un alibi per indirizzare l'opinione pubblica a piacimento. Ci sono proporzioni nelle cose. Citazione:
Qui, invece, introduci un punto (già contenuto in precedenza) sul quale sono in parziale disaccordo. La crescita della capacità critica dell'individuo medio (il cittadino consapevole e capace di formarsi opinioni proprie e non pilotate) è sicuramente l'unico modo per non farsi "plagiare" dal mondo dell'informazione. Ciò che non condivido (nel mio piccolo, non lo condivido persino nelle riflessioni di Popper) è che l'informazione abbia "funzioni educative", ovvero che si debba promuovere una qualche "educazione alla critica dello spettatore". Educare significa adattare qualcuno ad un qualche sistema di regole prefissate; il che, di per sé, è già una forma di plagio, cui possiamo riconoscere una validità sostanziale solo quando orientata in direzioni politicamente neutre (la buona educazione nella vita di relazione, l'educazione alle norme della circolazione stradale, l'educazione igienico-sanitaria etc.). Quando tale pretesa educativa si orienta, invece, verso obiettivi politicamente sensibili - educare all'ecologia, educare ai sentimenti, educare alla pace, etc. - si trasforma in bieco ammaestramento a pensarla tutti allo stesso modo; tale è l'esatta dinamica del pensiero politicamente corretto dal quale siamo afflitti. In altri termini, è il vero e proprio plagio attuato dall'informazione nostrana - l'argomento in discussione - che spinge così tanti italiani a seguire, giorno dopo giorno, gli interminabili servizi giornalistici sul "tempo che fa", su come e dove passeremo le vacanze, sui pettegolezzi rosa di questo o quel personaggio famoso, insomma, su tutta questa gamma di sciocchezze "passate" come informazione. A mio modo di vedere, nella sua accezione più appropriata, questo si chiama "controllo sociale". |
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21-03-2008, 19.10.25 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.
Chi fa informazione, o meglio, chi ci racconta le notizie, deve vendere un prodotto: i direttori dei giornali i loro giornali per vendere più degli altri direttori, i responsabili dei TG il loro TG per fare più share degli altri TG.
Questo condiziona evidentemente il modo di dare le notizie, ma anche la scelta di quali notizie dare. Io mi informo col televideo e con i giornali gratis nelle metropolitane, quelli che fanno solo il racconto di cronaca. I telegiornali li ascolto per osmosi e i giornali li leggo solo per folklore e partigianeria. Non sarà il massimo, ma meglio di così non saprei cosa fare (e probabilmente non me ne fregherebbe nulla). Detesto quelli che per partito preso amano fare "controinformazione" sempre comunque e su tutto! |