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20-03-2008, 09.36.46 | #13 | |
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Una <Questione Umana>
Una "Questione Umana"
[Al di là della 'politica'] Manifestare significa far parlare i mezzi d'informazione! Far parlare i mezzi d'informazione significa avere l'ascolto incondizionato delle organizzazioni nazionali ed internazionali ed in ultima istanza significa impedire che venga messa a tacere una violenza od una problematica in atto. Nelle questioni interne si può ad esempio tramite la raccolta firme autenticata giungere alla richiesta di un referendum per decisioni che riguardano direttamente il cittadino dove è necessario spingere alla revisione di alcune normative che non rispondono più alle esigenze della collettività; per le questioni esterne allo stato cui siamo cittadini potremo ancora una volta regolare secondo la nostra partecipazione affinché si dia voce e ricorso ai provvedimenti di tutela delle minoranze qualora non fossero ancora rispettate o là dove occorre attraverso il dialogo internazionale cui presiedono organizzazioni atte allo scopo di rappresentanza ed accordo finalizzato alla comune cooperazione ed alla salvaguardia dei beni umani che grazie a Dio sono i medesimi ovunque! Tale potere decisionale di cooperazione è primaria competenza dell'ONU l'organizzazione internazionale mondiale. I rappresentanti delle singole nazioni discutono e provvedono a dare atto al piano di lavoro stabilito mano a mano la cui struttura radicale si fonda sulla da loro approvata e proclamata "Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo" (1948). Comprendiamo quindi che seppur il cittadino non sia fisicamente seduto al palazzo di vetro dell'organizzazione il suo fiato ed il suo respiro giunge attraverso l'informazione ed i rappresentanti sino a lì! Citazione:
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20-03-2008, 09.40.04 | #14 | |
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Una <Questione Umana>
[n.2]
Citazione:
Affinché tale documento "umanista" venga profondamente a far parte della coscienza civile internazionale lo spirito del singolo deve potere respirare del suo medesimo potere di "autodeterminazione" che qui tradotto nel personale significa presa di coscienza della propria autonomia coscienziale segue.. |
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20-03-2008, 09.42.12 | #15 | ||||||
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Una <Questione Umana>
[n.3]
autodeterminazione: (dice il De Mauro vocabolario) "il determinarsi dell'individuo secondo le proprie leggi, indipendentemente da ciò che non è in suo potere" riferito ad un popolo (cito wikipedia): si traduce nel riconoscimento della capacità di scelta autonoma ed indipendente dei popoli poco rappresentativi, altrimenti detti "minoranze". Tale diritto tutela la gestione autonoma della loro esistenza, salvaguarda la loro sopravvivenza, messa in pericolo dalle dinamiche di arricchimento della civiltà consumistica, e consente il dialogo tra culture diverse. Citazione:
Citazione:
[Seppur, aggiungo io, non è tutto oro quel che luccica.. Ma come già detto, il cammino verso l'umanesimo è da compiersi per tappe..] Citazione:
Le difficoltà ed errori dei caschi blu: Citazione:
Citazione:
Citazione:
Gyta (1)http://www.privacy.it/diruomo.html (2)http://www.normeinrete.it/abc/html/05-001.htm http://www.bassilo.it/area_alunni/ap...itto/index.htm (3)(4) [il 'nuovo portale' dell'onu] Siti : http://www.conosciituoidiritti2008.or g/ www.mdgmonitor.org (5) http://blog.panorama.it/mondo/2007/1...lanniversario/ (6) http://www.arifs.it/paceguerra/diritti.htm (7) http://www.dossiertibet.it/Lists/New...rm.htm?ID=2804 (8)http://www.studiperlapace.it/view_ne...06082 6094706 (9) http://www.studiperlapace.it/view_ne...news_id=caputo |
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21-03-2008, 12.10.24 | #16 |
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AIUTIAMO IL TIBET
19 marzo 2008 Pubblichiamo oggi una drammatica testimonianza che ci è giunta dal Nepal. Un nuovo ed orrendo genocidio sta avvenendo in Tibet in questi giorni. I mezzi di informazione non sanno, o non vogliono sapere, o hanno paura di sbilanciarsi, quello che sta accadendo realmente a Lhasa ed in tutto il Tibet. Quando parlano di circa 80 morti, o se citano le fonti cinesi parlano di 10 morti (!), non hanno idea di quanto siano lontani dalla realta'. Ora noi siamo a Kathmandu, Nepal; ieri, domenica 16 marzo, un nostro amico Tibetano e' riuscito a parlare con suo fratello a Lhasa. Il fratello gli ha detto di aver assistito personalmente ad uno dei tanti massacri: UNA FOLLA DI CIRCA 300-400 TIBETANI E' STATA CIRCONDATA DALL'ESERCITO IN UN'AREA DIETRO IL POTALA ( L'ANTICA RESIDENZA DEL DALAI LAMA A LHASA), E LUI LI HA VISTI MASSACRARE TUTTI A MITRAGLIATE!!! Se questo e' un episodio, (che non sapremo mai dai media), quanti altri ne stanno accadendo in tutto il Tibet? Cio' che viene riferito dai media e' solo una frazione della realta', e' sempre cosi. In Tibet si sta nuovamente consumando il tentativo di far tacere per sempre un popolo innocente, un popolo che non ha altro scopo che coltivare il proprio intento spirituale. Una cultura unicamente devota alla Saggezza, a che ritiene la Compassione il potere piu' grande e definitivo. Tutto cio' e' percepito dal governo cinese, nella sua follia di potere e dominio, nella sua ottusita' cieca e senza senso, come una grande minaccia. Per questo non hanno esitato, e non esiteranno, a farli tacere e distruggerli in ogni modo. Vi prego di aiutare il Tibet con ogni mezzo, e di far sapere con tutto lo sforzo possibile da ognuno di noi, cio' che sta realmente accadendo. Kathmandu, 17 marzo. Lettera firmata Queste le prime immagini della repressione cinese arrivate dal Tibet. Vi avvisiamo che le immagini sono molto crude e provano il brutale intervento della polizia cinese sui dimostranti con armi da fuoco. http://www.freetibet.org/march2008.html http://www.freetibet.org/press/kirtiphotos.html da http://www.italiatibet.org/notizie/tibetnotizie.htm Gyta |
21-03-2008, 12.15.33 | #17 | |
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Tibet: perché nessuno può boicottare la Cina
di Umberto Mazzantini LIVORNO. «Sono 25 anni che la Cina ha aperto le porte ai mercati mondiali. Da allora i leader del Paese hanno tenuto deliberatamente basso il tenore di vita dei loro cittadini e hanno mantenuto alto quello degli statunitensi. Si spiega così l’enorme eccedenza della bilancia commerciale cinese – più di 1.400 miliardi di dollari che crescono al ritmo di un miliardo al giorno – investita soprattutto in titoli del tesoro statunitense. Di fatto, negli ultimi anni ogni abitante della (ricca) America ha preso in prestito circa 4.000 dollari da un cittadino della (povera) Repubblica Popolare Cinese». Sta tutto in queste frasi scritte da James Fallows per il mensile Usa “The Atlantic” il perché il mondo sta ripagando con una imbarazzata impotenza la disperata rivolta tibetana e perché ogni flebile appello al boicottaggio dei giochi olimpici di Pechino sia una impossibile utopia, per non parlare della velleitaria proposta di sospendere per un giorno la campagna elettorale italiane per spaventare i dirigenti di un Paese che la campagna elettorale non sa nemmeno cosa sia. Temiamo che i tibetani, al contrario di noi, trarrebbero ben poco giovamento dal silenzio di Berlusconi, Veltroni e Bertinotti. Il problema sta infatti tutto in un paradosso che sembra l’avveramento di una profezia marxista: il più grande Paese comunista del mondo tiene ormai in scacco la terremotata economia mondiale, se lasciasse o stringesse la presa tutto crollerebbe, ma non lo farà perché non gli conviene, ma potrebbe essere sempre pronta a dare una strizzatina qua e là se qualcuno disturbasse con troppe domande e troppi sofismi umanitari la “società armoniosa” che la Cina vuole edificare con l’arricchimento di una oligarchia che spesso coincide con i famigli dei dirigenti del Pcc e che prevede la neutralizzazione delle minoranze scomode che hanno fatto l’errore di vivere sui probabili forzieri del nuovo sviluppo, a partire da quelle tibetana e uigura. Il boicottaggio non è possibile, perché farebbe molto più male a chi lo attua che alla Cina e i dazi del liberista Tremonti sono una boutade da campagna elettorale che nasconde i numeri della potenza cinese che è prima di tutto economica. La Cina è il vero motore della globalizzazione e la drammatica conferma che il libero mercato funziona (forse meglio) anche senza libertà democratiche e civili. Invocare l’invio di osservatori Onu in un Paese che siede nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite è più o meno un pensiero politico romantico: i confini cinesi sono intangibili non solo per la presenza del più grande esercito del mondo, sempre meglio armato grazie agli ultimi ritrovati occidentali e russi ed alle nuove tecnologie spaziali autoctone che potrebbero servire, e molto, ad armare meglio le bombe atomiche cinesi, ma soprattutto perché la Cina è economicamente intoccabile. Il fondo sovrano di investimento all’estero e le sue agenzie di investimento sono il vero braccio armato con il quale il partito comunista cinese influenza imprese e governi occidentali, senza nessun fastidioso bisogno di trasparenza e codici di condotta. La infastidita reazione cinese alle proteste per i fatti del Tibet più che l’arroganza nasconde la sicurezza di intangibilità: nessuno toccherà il gigante dopo aver voltato lo sguardo sulla strage dei monaci buddisti in Myanmar da parte della dittatura militare amica di Pechino o dopo aver assistito impotenti alla infinita mattanza russa della Cecenia. Gli interventi armati e le minacce di boicottaggio si fermano alla scala inferiore di potenza, a Cuba, all’Iran, all’affamata Corea del Nord ed agli sciagurati Iraq ed Afghanistan, con la Cina si può protestare civilmente ma non minacciare boicottaggi, nemmeno sportivi. Non li sosterrebbero le grandi marche sportive che finanziano le olimpiadi e gli atleti che gareggeranno nei giochi di Pechino. Non aspettiamoci nessun pugno alzato per protesta a Pechino, nessun atleta sventolerà la multicolore bandiera del Tibet se non vorrà perdere quanto ha di più caro: un contratto con la Nike, l’Adidas o la Reebok. La guerra fredda che permise il boicottaggio delle olimpiadi di Mosca è finita ed ora quello che era un impresentabile ed indecifrabile nemico asiatico, che sfamava a malapena più di un miliardo di straccioni, siede nei consigli di amministrazione delle banche americane, puntellandone le mura, e sostiene i fondi di investimento dei pensionati occidentali con il lavoro sottopagato dei proletari cinesi che fabbricano le carissime scarpe delle star sportive di tutto il mondo e inondano di merci a basso costo i bulimici mercati occidentali e di preziosi scarti quelli anoressici del terzo mondo. Ma la sanguinosa repressione per le strade di Lhasa ci dice anche che nessuno si può illudere che le olimpiadi apriranno la Cina al mondo. Il governo cinese ha autorevolmente confermato la linea dura: nessuno disturbi il nostro armonioso cammino, che più o meno vuol dire che è il mondo che dovrà aprirsi alla Cina così come è, che continuerà a fare come gli pare al suo interno. Gli unici standard che Hu Jintao e compagni sono disposti a rispettare sono quelli del liberismo globalizzato che dimostrano come ormai la democrazia sia un semplice orpello non necessario del libero mercato, un altro mito che cade sotto i colpi della crescita cinese e di altre dittature dello stesso o di altro segno. Quando si saranno spenti i fuochi, e sarà lavato dalle strade il sangue della rivolta tibetana, la Cina con le olimpiadi offrirà al mondo un incredibile spettacolo di grazia armoniosa ed i giornalisti occidentali, embedded, saranno portati in giro a raccontarci le meraviglie della crescita cinese in quartieri svuotati dai poveri e in città ripulite temporaneamente dallo smog. Torneranno a cantare entusiasti le lodi dello sviluppo infinito, della crescita del Pil a due cifre che innalza altissimi grattacieli pacchiani, e i fantasmi dei monaci tibetani scoloriranno nell’abbagliante fondale della nuova potenza del mondo e del suo impenetrabile ed inflessibile comunismo asiatico, che si specchia nel turbocapitalismo ma che, impassibile, non si adatta alle nostre speranze occidentali di democrazia. da http://www.greenreport.it/contenuti/...?id_cont=12543 Se l'ONU sembra avere le mani legate e la mafia dell'omertà troneggia sulle bocche di panciuti burocrati NOI NON ABBIAMO LE MANI LEGATE: NON COMPRIAMO PIU' "MADE IN CHINA" ! Intanto qualche "buon cuore" Citazione:
E poi molti altri.. Diamo una mano anche NOI! Teniamoci informati: http://www.italiatibet.org/cosa%20pu...sapuoifare.htm e non dimentichiamo le petizioni: PETIZIONE DALAI LAMA http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/ http://www.amnesty.it/home/index.html << Se da parte occidentale c'è il solito tiepidismo nel condannare questi gravi crimini contro l'umanità, lo dobbiamo a tutti quelli che acquistano "made in China", magari per RISPARMIARE sulla pelle degli operai cinesi. Chiariamo un concetto: le nostre ciniche autorità non temono che i cinesi possano esportare di meno, CIO' CHE TEMONO RIGUARDA SOPRATTUTTO LA POSSIBILITA' PER GLI OCCIDENTALI DI CONTINUARE A COSTRUIRE FABBRICHE IN CINA. >> Gyta |
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22-03-2008, 03.32.09 | #18 | |
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Traduzione Discorso Dalai Lama
TRADUZIONE DEL DISCORSO DEL DALAI LAMA
------------------------------------------------------------------ da progettoesserepace@yahoogroups .com Inviato grazie a: "Simona Fossa Margutti" ------------------------------------------------- I would like to take this opportunity to express my deep gratitude to world leaders and the international community for their concern over the recent sad turn of events in Tibet and for their attempts to persuade the Chinese authorities to exercise restraint in dealing with the demonstrations. Vorrei cogliere l'occasione di esprimere la mia profonda gratitudine ai governanti di tutto il mondo e alla comunità internazionale per l'interessamento ai recenti e tristi eventi nel Tibet e per i loro tentativi di persuadere le autorità cinesi ad usare moderazione verso i dimostranti tibetani. Since the Chinese Government has accused me of orchestrating these protests in Tibet, I call for a thorough investigation by a respected body, which should include Chinese representatives, to look into these allegations. Such a body would need to visit Tibet, the traditional Tibetan areas outside the Tibet Autonomous Region, and also the Central Tibetan Administration here in India. In order for the international community, and especially the more than one billion Chinese people who do not have access to uncensored information, to find out what is really going on in Tibet, it would be of tremendously helpful if representatives of the international media also undertook such investigations. Poichè il governo cinese mi ha accusato di orchestrare queste proteste in Tibet, faccio richiesta che un'associazione riconosciuta, che includa rappresentanti cinesi, investighi in modo approfondito per fare chiarezza in proposito a questa imputazione. Whether it was intended or not, I believe that a form of cultural genocide has taken place in Tibet, where the Tibetan identity has been under constant attack. Tibetans have been reduced to an insignificant minority in their own land as a result of the huge transfer of non-Tibetans into Tibet. The distinctive Tibetan cultural heritage with its characteristic language, customs and traditions is fading away. Instead of working to unify its nationalities, the Chinese government discriminates against these minority nationalities, the Tibetans among them. Credo che in Tibet si sia perpetuato un vero genocidio culturale, sia esso voluto o meno, e che l'identità tibetana sia stata costantemente attaccata. La comunità tibetana è stata ridotta ad una minoranza insignificante nella sua propria terra come risultato di un enorme trasferimento di non tibetani in Tibet. La peculiare eredità culturale tibetana con la propria lingua caratteristica, i propri costumi e tradizioni, stanno svanendo. Invece di lavorare per unificare le varie nazionalità , il governo cinese continua a discriminare le proprie minoranze, compresa quella tibetana. It is common knowledge that Tibetan monasteries, which constitute our principal seats of learning, besides being the repository of Tibetan Buddhist culture, have been severely reduced in both in number and population. In those monasteries that do still exist, serious study of Tibetan Buddhism is no longer allowed; in fact, even admission to these centres of learning is being strictly regulated. In reality, there is no religious freedom in Tibet. Even to call for a little more freedom is to risk being labeled a separatist. Nor is there any real autonomy in Tibet, even though these basic freedoms are guaranteed by the Chinese constitution. E' a conoscenza di tutti il fatto che i monasteri tibetani, che costituiscono le nostre principali sedi di studio, oltre a rappresentare il deposito della cultura buddista tibetana, sono stati drammaticamente ridotti di numero e di abitanti. Nei monasteri che ancora rimangono non è più permesso condurre studi seri sul buddismo tibetano; e persino l'ammissione a questi centri di studio è stata strettamente regolata. In realtà non esiste nessuna libertà religiosa in Tibet. Al solo richiedere più libertà si corre il rischio di essere etichettati come separatisti. Non esiste nessuna reale autonomia in Tibet, anche se queste libertà di base vengono garantite dalla costituzione cinese. I believe the demonstrations and protests taking place in Tibet are a spontaneous outburst of public resentment built up by years of repression in defiance of authorities that are oblivious to the sentiments of the local populace. They mistakenly believe that further repressive measures are the way to achieve their declared aim of long-term unity and stability. Sono dell'opinione che le dimostrazioni e le proteste in Tibet rappresentano uno sfogo spontaneo derivante dal risentimento comune, causato da anni di repressione da parte delle autorità che si sono dimostrate indifferenti ai sentimenti della popolazione locale. Essi si sbagliano credendo che ulteriori misure repressive possano condurre alla dichiarata meta dell'unità e della stabilità a lungo termine. On our part, we remain committed to taking the Middle Way approach and pursuing a process of dialogue in order to find a mutually beneficial solution to the Tibetan issue. Da parte nostra, noi rimaniamo fedeli all'approccio della Via di Mezzo e perseguiamo un processo di dialogo al fine di trovare una mutua soluzione positiva alla questione tibetana. With these points in mind, I also seek the international community's support for our efforts to resolve Tibet's problems through dialogue, and I urge them to call upon the Chinese leadership to exercise the utmost restraint in dealing with the current disturbed situation and to treat those who are being arrested properly and fairly. Con questo punti ben chiari in mente, mi appello alla comunità internazionale affinché ci aiuti a risolvere i problemi del Tibet attraverso il dialogo, e li supplico di richiamare il governo Cinese a un atteggiamento moderato di fronte a questa turbolenta situazione e di trattare coloro che sono stati arrestati in modo corretto e umano. Dalai Lama Dharamsala - March 18, 2008 ----------------------------- Citazione:
Amici del forum ringrazio chiunque stia ora leggendo questi appelli.. Come sappiamo bene nel nostro cuore vi sono momenti della vita che richiedono grande coraggio e forza d'animo ed a volte sostenere forte nel cuore situazioni che sembrano più grandi di noi richiede veramente grande coraggio.. Ed è di coraggio, di animo trasparente che abbiamo bisogno per superarle assieme. Le "grandi conquiste" non sono mai state portate avanti da eroine ma da piccole persone che pur sentendo l'impotenza e la paura addosso hanno scelto di.. essere! Ed in questo "essere" non potevano infine che.. riconoscere tutti gli altri! Perché ribadisco non è una crociata contro la Cina ma un semplice diretto dire "No." al regime dell'impotenza e della paura affinché la violenza non abbia più alcunché da combattere (!) Vi abbraccio.. Gyta |
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22-03-2008, 20.26.00 | #19 |
Ospite abituale
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Riferimento: Aiutiamo Il Tibet !!!
ben vengano tutte le manifestazioni di cui si parla..e tutti i possibili discorsi..ma credo che un qualche effetto l'avrebbero solo se tutti si andasse in Tibet a manifestare...ma mi pare un pò difficile ed anche pericoloso...al momento.
Un amico mio che aveva organizzato una spedizione di scalatori in Tibet...ha disdetto! Certo che anche da noi il parlarne ed il manifestare crea cultura antisopruso...forse a lungo termine..però. A breve termine è difficile. I cinesi lavorano per integrarsi il Tibet da oltre 50 anni e certo non lo lasciano ora ...dopo tutte le opere e infrastrutture cortruite. Forse oramai anche la maggioranza della popolaszione in Tibet è cinese..e tornare indietro è impossibile. Il Tibet oltre tutto occupa una posizione strategica nello scacchiere asiatico e per la Cina non è un capriccio. La pressione dell'occidente forse potrebbe fare allentare la morsa e favorire una sorta di annessione piu' soft, ma mi pare che i governi occidentali, fra cui lo stesso Vaticano, non si siano sprecati in proteste oltre che formali. Gli interessi economici in ballo sono troppo forti...e sul piano finanziario la Cina ci domina: IL MONDO OCCIDENTALE è SOTTO SCACCO! Forse l'unica possibilità per indurre un attimo i cinesi a lasciare l'osso sarebbe la minaccia di una defezione compatta dalle olimpiadi..cui però sembra che l'adesione del mondo occidentale sia debole... ed in ogni caso, passate le olimpiadi, la Cina si riprenderebbe l'osso...magari con maggior vigore. Comunque sarebbbe ora che la parola prevalesse sulla spada! Auguri! ciao |
23-03-2008, 10.35.39 | #20 | ||||
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La libertà (di essere).. sempre più vicina al mito?
" Il termine Pasqua, in greco e in latino 'pascha', proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico pesah, il cui senso generico è 'passare oltre' " *
E sembra proprio che la "celebrazione della pasqua" sia fortemente sentita.. (sorriso amaro!) Al di là delle piccole iniziative -esporre la bandiera tibetana alla finestra il giorno di pasqua come suggeriscono i radicali a torino- lentamente, come già si prospettava cala il silenzio.. Eppure il significato all'origine di questo giorno era per gli ebrei la commemorazione della liberazione, un <nuovo inizio> l'uscita dalla schiavitù .. Ma si sa.. dalla commemorazione al mito il passo è breve.. ! Citazione:
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L'INTELLIGENZA UMANA è SOTTO SCACCO?!? -ribatterei! Ed aggiungerei << Forse l'unica possibilità per indurre un attimo i cinesi a lasciare l'osso sarebbe il provvedimento di una disinfestazione compatta all'ONU>> Gyta * Il significato del 'passare oltre' naturalmente è un'altro.. http://www.italica.rai.it/index.php?..._pri ma_parte pasqua http://it.wikipedia.org/wiki/Pasqua#Etimologia_e_senso |
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