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31-05-2008, 16.00.45 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-01-2008
Messaggi: 200
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Riferimento: Violenza al maschile e al femminile
IL MITO DEL POTERE MASCHILE, di Warren Farrell.
Non è il ruolo maschile che deve cambiare, visto che è l'uomo a stuprare? Punto di vista prevalente. Negli incontri, il problema è costituito dal ruolo maschile, perché a violentare sono gli uomini e non le donne. Il mio punto di vista. Il problema non è nei ruoli: i ruoli dei due sessi portano ai problemi dei due sessi - il problema della violenza per le donne e i problemi come il rifiuto, l'impari responsabilità, l'impostura e le menzogne dei primi incontri per gli uomini. «Date rape» Ecco come i ruoli maschile-femminile, e migliaia di anni di selezione sessuale, portano al problema del date rape per le donne. Il ruolo sociale: • Rafforza nei ragazzi la dipendenza dal sesso con le ragazze, mentre mette in guardia le ragazze dal sesso con i ragazzi. A tutti dice che il sesso è sporco e pericoloso (herpes, AIDS) e poi... • Dice ai ragazzi: «Sarete voi ad assumervi la responsabilità per queste 'porcherie'», il che fa sì che si diffidi dei ragazzi e si opponga loro un rifiuto. • Invece di accettare a livello personale i rifiuti, un giovane impara a trasformare la donna in un oggetto sessuale: è meno doloroso essere rifiutati da un oggetto. • L'oggettificazione la fa sentire alienata, il rifiuto lo fa sentire ferito, arrabbiato e impotente. Quando rifiuto e identità sessuale vanno di pari passo, seminiamo i semi della violenza, specie tra i ragazzi che non hanno nessuna fonte di potere. La violenza e l'oggettificazione rafforzano i presupposti iniziali: il sesso è sporco e pericoloso, e gli uomini non meritano fiducia. Da tutto ciò consegue che un uomo viene rifiutato a livello sessuale finché non si dimostra degno di fiducia per «non aver corso dietro al sesso», ma viene sessualmente ignorato finché «corre dietro al sesso». Notate bene che si tratta di un processo bisessuale, non unisex. Se vogliamo metter fine al date rape, dobbiamo anche metter fine alla «passività» delle donne. A questo punto, le donne conservano l'antica opzione di essere passive e prendere iniziative indirette, e intanto conquistano la nuova opzione di prendere inziative dirette. Non ci si aspetta comunque che siano le donne a cominciare. Né viene detto loro che c'è qualcosa che non va se non lo fanno. Così le donne conquistano opzioni nuove, ma senza nessuna aspettativa. Gli uomini conservano le antiche aspettative, ma senza opzioni nuove. Fatta eccezione per l'opzione della prigione se esercitano il loro vecchio ruolo in modo maldestro. Se l'etichetta «stupro ai primi approcci» ha aiutato le donne a definire l'aspetto più traumatico di un incontro dal punto di vista femminile, gli uomini non possiedono etichette che li aiutino a definire gli aspetti più traumatici di un incontro dal loro punto di vista. Ovviamente, l'aspetto più traumatico è attualmente la possibilità di essere accusati di stupro da una donna con la quale pensavano di far l'amore. Se gli uomini volessero dare un nome agli aspetti peggiori del tradizionale ruolo maschile, potrebbero definirli «rapina», «rifiuto», «responsabilità», «impostura», «menzogne». Rapina, rifiuto e responsabilità nei primi incontri L'aspetto peggiore di un incontro dal punto di vista di parecchi uomini è quella sensazione di essere vittime di una rapina avallata dalle usanze: saranno loro a tirar fuori il portafogli, a dare il denaro a lei, e il tutto si chiamerà appuntamento sentimentale. Per un giovane, gli incontri peggiori sono quelli in cui ha la sensazione di essere derubato e rifiutato. I ragazzi rischiano anche la morte per evitare un rifiuto (per esempio, entrando nell'esercito). Serate che costano denaro... e poi un rifiuto: ecco la versione maschile del date rape. Molti cominciano a contestare l'aspettativa fuori discussione per cui gli uomini si devono assumere un'impari responsabilità per ricevere un impari rifiuto. Tuttora scoprono che, quando compare il conto, le donne scompaiono nella toilette. Gli uomini non hanno ancora spiegato al mondo quanto l'aspettativa che siano loro a pagare li spinge a mestieri e professioni che non amano ma che rendono di più, e che ciò provoca stress, infarti e suicidi. Sanno soltanto che le donne hanno la possibilità di chiedere e la possibilità di pagare, e che dagli uomini tuttora ci si aspetta che chiedano e che paghino. Impostura e menzogne ai primi incontri Se un uomo che ignora il «no» verbale di una donna si rende colpevole di stupro, allora una donna che dice «no» con il linguaggio verbale ma «sì» con il linguaggio del corpo si rende colpevole di impostura. E la donna che continua a mostrarsi pronta al sesso dopo aver detto «no» si rende colpevole di menzogne. Le donne si comportano così? Secondo due femministe la risposta è affermativa. Circa il 40 per cento delle donne che studiano al college ha ammesso di aver detto «no» al sesso anche «quando intendevano dire sì». Anche nel mio lavoro con circa 150.000 persone tra uomini e donne - la metà circa single - la risposta è risultata positiva. Quasi tutte le single riconoscono di aver accettato di tornare nella camera di un ragazzo «solo per parlare», sensibili tuttavia già al primo bacio. E quasi tutte ammettono di aver di recente detto qualcosa di simile: «Ci stiamo spingendo troppo in là», mentre le labbra continuano a baciare. Abbiamo dimenticato che quando non si parlava ancora di stupro e di impostura, sì diceva che era eccitante. Forse non a caso i romanzi rosa scritti dalle donne non si intitolano Si fermò quando dissi «no». S'intitolano Dolce amore selvaggio, con la donna che rifiuta la mano dell'amante gentile che la salva dallo stupratore e sposa l'uomo che ripetutamente e selvaggiamente la violenta. È proprio il tema del «matrimonio con il violentatore» che ha fatto di Dolce amore selvaggio un best seller. Ed è Rhett Butler, che porta sul letto la recalcitrante e urlante Rossella O'Hara, l'eroe delle donne - e non degli uomini - in Via col vento (il romanzo più venduto di tutti i tempi, alle donne). È importante che i «no» di una donna siano rispettati e che i «sì» di una donna siano rispettati. Ed è anche importante - quando i «sì» non verbali (le bocche ancora unite) sono in conflitto con i «no» verbali - che un uomo non sia messo in galera per aver ascoltato i «sì» e non i «no». Forse cercava soltanto di diventare la fantasia della sua donna. II pericolo è nel sottile confine tra fantasia e incubo. Le differenze nelle esperienze dei due sessi sono talmente grandi a livello emotivo che si possono capire soltanto invertendo i ruoli: la donna invita l'uomo e scopre quali «no» dell'uomo significano «no» per sempre e quali «no» per la serata... e l'uomo si rende conto che effetto fa vedere che i propri «no» vengono ignorati. http://www.warrenfarrell.com/ ----------------------------------- P.S. Anch'io, al pari di Oberon, spero che il forum venga riattivato al più presto. |