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Questo mondo fa paura
Questo mondo fa paura
Rapporto annuale di Amnesty: la guerra al terrorismo aumenta la violazione dei diritti umani
La guerra al terrorismo avrebbe dovuto regalarci un mondo più sicuro. Invece l'ha reso ancora più pericoloso. È un duro attacco quello che arriva dal rapporto annuale di Amnesty international presentato proprio in questi giorni a Londra. Secondo l'organizzazione, nell'ultimo anno sono cresciute le violazioni dei diritti umani e delle normative internazionali; sono aumentate le divisioni tra razze, culture e religioni diverse; è accresciuta la possibilità di nuovi conflitti tra Stati.
«In ogni parte del mondo la gente è più insicura oggi di quanto lo sia mai stata dalla fine della Guerra Fredda». Sono le parole di Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International, che ha presieduto la presentazione del rapporto annuale. «Nell'ultimo anno - ha spiegato - la guerra in Iraq ha dominato l'agenda internazionale, ma lontano dagli occhi del mondo, una miriade di conflitti dimenticati ha causato alti costi in termini di diritti umani e vite umane, in luoghi assai diversi tra loro». Secondo l'organizzazione, ci sono popoli dimenticati da media dove le tragedie di migliaia di persone non fanno notizia: «Quello che accade in Iraq in Israele e nei Territori Occupati - ha precisato Irene Khan - fa notizia al contrario di quanto succede nella zona di Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo. Occorre spostare l'attenzione sulle crisi nascoste, proteggere i diritti delle vittime dimenticate è la più grande sfida che abbiamo davanti a noi».
Il rapporto, sottolinea come i governi di ogni parte del mondo spendano miliardi per rafforzare la sicurezza nazionale e la "guerra al terrore", ma per milioni di persone la vera fonte di insicurezza è rappresentata da sistemi politici e giudiziari corrotti e inefficaci, dalla brutale repressione del dissenso politico, da gravi forme di discriminazione e ineguaglianza sociale, dall'estrema povertà e dalla diffusione di malattie prevenibili. Secondo Amnesty, inoltre, in un periodo segnato da una più elevata insicurezza, i governi hanno scelto di ignorare e indebolire il sistema di sicurezza collettiva che è rappresentato dal primato del diritto internazionale.
Ecco la situazione nei vari continenti stilata da Amnesty
Africa
La situazione in materia di diritti umani è grave nella maggior parte dei Paesi. In particolare in Burundi, Congo, Costa d'Avorio, Liberia, Uganda, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Senegal e Sudan. Poi, ci sono Paesi in cui ancora viene praticata la tortura: Angola, Camerun, Eritrea, Kenya, Liberia, Rdc, Togo e Zimbabwe. Positiva la creazione di un tribunale speciale per i crimini perpetrati durante la guerra civile in Sierra Leone (1991-2000).
America
Si è assistito spesso alla violazione dei diritti umani in nome della guerra al terrorismo. Cosa avvenuta in molti Paesi del continente, e in particolare negli Stati Uniti. In Colombia, ad esempio, la nuova politica di sicurezza voluta dal presidente Alvaro Uribe ha fatto aumentare la violenza politica. Poi c'è il caso degli Usa, unico Paese dell'America dove ancora si pratica la pena di morte. Lo scorso anno le esecuzioni sono state 60, di cui 33 nel solo Texas.
Asia e Pacifico
Gli attentati ai diritti umani sono aumentati in molti Paesi, in particolare quelli dove si combatte una guerra civile o quelli impegnati nella lotta al terrorismo o nella repressione della criminalità. Ci sono anche governi che hanno adottato leggi discriminatorie: Australia, Bangladesh, Corea del Sud, India, Indonesia, Malaysia e Pakistan. Infine, c'è il caso dell'Afghanistan, dove "il rispetto dei diritti umani non c'è mai stato, ne sembra ci possa essere a breve".
Europa e Asia Centrale
Proseguono le persecuzioni alle minoranze etniche in Albania, Georgia, Russia, Turchia, Ucraina e Serbia-Montenegro. Gravi attentati ai diritti umani in Cecenia, dove la situazione "è sempre più degradata". Malgrado l'adozione di importanti riforme legislative in Turchia prosegue nelle carceri la pratica della tortura e non si fermano gli arresti per reati d'opinione.
Medio Oriente e Nordafrica
"L'esercito israeliano si è reso colpevole di violazioni che costituiscono crimini di guerra". Da parte loro, i gruppi armati palestinesi hanno ucciso 420 israeliani, di cui 265 civili, e tra questi 47 bambini. In Algeria il numero delle persone assassinate resta molto elevato.
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