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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
01-01-2008, 17.05.28 | #3 |
like nonsoche in rain...
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Riferimento: Un augurio... all'uomo...
Che auguri, i miei, in effetti, il “progresso”... a volte amico VanLag, e spero non la reputerai una mancanza di rispetto, se solo apparentemente non tengo conto del tuo scritto (scritti che rappresentano spesso quanto di più stimolante si possa leggere qui dentro), si vede con occhi lievemente differenti, perdincibacco è il 2008! Come mutando di poco le premesse in un sistema caotico, imprevedibilmente differenti sono le conseguenze nel tempo, così mi va di scrivere qualcos’altro...
Auguro all’uomo, qualsiasi significato assumerà questa parola, che possa diventare ciò che desidera dalle piazze più luminose della propria coscienza agli anfratti più reconditi del proprio inconscio, la natura probabilmente la vede molto più lunga di noi sui molteplici destini che ci attendono... rifletto, spesso, sulle innumerevoli morali che ci siamo creati, le quali si manifestano in infinite forme, dai precetti da seguire, alle norme da infrangere, alle nostre immagini sul futuro, come se sul serio, in una forma o nell’altra, dovessimo dar conto delle nostre azioni ed aderire alle paterne aspettative di un ente sovraumano; così potenti eppure così fragili ed infantili, non abbiamo alcun tipo di efficace veggenza sul futuro che ci attende, né d’altronde il controllo che ci illudiamo di avere, sul presente... anche questa è la nostra bellezza... la “limpida meraviglia di un delirante fermento...” Auguri, dunque, ai frequentatori di questo forum, depositario di parte della mia memoria e coscienza, come delle vostre, d’altronde; hai mai pensato a quanto stiano diventando estese le nostre menti? Innumerevoli bits d’informazione su molteplici livelli di comunicazione interconnessi finemente tra loro... mi chiedo, a volte, cosa stiamo contribuendo a creare, come un meccaorganismo metasenziente la cui pluricoscienza attinga dal substrato delle nostre singole piccole coscienze... e forse già ci siamo dentro... o ci siamo stati da sempre... Mi raccomando (cioè raccomando anche me), fate casino sempre e comunque, in ogni forma, luogo e dimensione... e siate chi siete e volete essere, una persona, nessuna, centomila... che importa, veramente? p.s. questa potrebbe proprio diventare una discussione aperta in cui ognuno propone il proprio augurio... all'uomo... ... così che si possa riflettere da intellettuali, scrittori, poeti, artisti, uomini quali siamo... |
01-01-2008, 20.39.23 | #4 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Un augurio... all'uomo...
Citazione:
E allora un augurio all’uomo……. (ma anche alla donna ovviamente). |
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02-01-2008, 12.24.34 | #5 |
like nonsoche in rain...
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Visioni...
Grazie della tua risposta, VanLag... ed in effetti auguri anche alle donne... ... da qualche parte ho letto sarebbe più carino mutare il termine “Uomo”, per indicare gli appartenenti al genere umano, in “WoMan”... certo l’inglese consente di far questo, ma in italiano come si potrebbe rendere? Boh... womanità? Vabbè, problema di non poco conto, ma lasciamolo stare ora...
Per “regole” credo intendi modi interpretativi, filtri comunicativi, il background di cui parli nel tuo primo scritto, vero? Manca, dunque, secondo te, la coscienza necessaria a formarsi un’immagine di ciò che sta accadendo, un mondo in mutazione che ci è sostanzialmente alieno, almeno dati i nostri “valori” e meccanismi per interpretare la realtà, sedimentati da secoli. Niente elucubrazioni tetre, solo un’analisi, per di più condivisibile. La mente è affamata di conoscenze ed informazioni e ne riesce a gestire efficacemente solo un po’ per volta; questo “tsunami” l’ha voluto, costruito e lo sta pian piano realizzando, forse proprio come stimolo evolutivo per gestire sempre maggiori moli di informazioni ed in modi che non possiamo neanche immaginarci, forse verso profonde e lente mutazioni cerebrali, forse verso un punto di saturazione e rottura... la natura, come ripeto, la sa lunga e magari sul serio nulla avviene semplicemente per caso. Sottolineo il “pian piano” perché, secondo me, non stiamo assistendo in quest’epoca che alla fase natale di ciò che si svilupperà pienamente in futuro, apocalisse autodistruttivo permettendo. I veri “alieni”, come detto, siamo noi, tra noi e nei confronti di noi stessi... parliamo di galassie lontane, universi paralleli pieni di vita “aliena”, altra, ma gli infiniti paralleli sconosciuti sono le nostre menti che si sfiorano ogni giorno... e pure tra gli “illuminati” che sembra siano arrivati più in profondità di tutti gli altri nell’analisi della mente e della nostra coscienza, non credo nessuno abbia proferito la parola ultima, almeno voglio pensarlo, semmai possa esistere veramente per un essere dinamico, la parola ultima. Lo stesso nostro concetto di “essere”, per quanto sembra possa essere in fondo immutabile, è dinamico, in divenire. Vedo noi, questi infiniti paralleli, come formati da una sorta di stratificazioni, sedimenti perennemente attivi e connessi in modo complesso tra loro, verticalmente, orizzontalmente, obliquamente nelle quattro dimensioni spaziotemporali, in modo che non esistano veramente distinzioni tra alto e basso, superficie e profondità, periferia e centro; il tempo è anche una chiave, come hai sottolineato pure tu e l’accesso cosciente ad un “nuovo” strato provoca “luce” [in contrasto con il buio precedente, come mancanza di co(no)scienza (di quel canale di coscienza ora aperto)], provoca mutazioni e sembra porti con sé un benessere dovuto all’ampliamento delle proprie percezioni, alla maggior apertura e sensazione di “potenza”, alla maggior com-prensione relativamente allo spaziotempo in cui ci si trova, l’”essere” in divenire, dunque. Le dimensioni sono dunque (almeno) quattro e questo sistema a strati lo vedo fluido, in perenne mutazione, mescolamento, divenire, nascita, come un caleidoscopio... e tale visione, secondo me, si ricollega direttamente a ciò che hai inteso scrivere tu: i vecchi archetipi messi in moto da quegli “illuminati” vanno in qualche modo “superati”, mutati, resi fluidi dato che le quattro coordinate in cui esprimiamo le nostre coscienze, e che d’altronde da esse traggono vita, vanno sfocandosi e sono, secondo me per definizione, prive di orizzonti ben definiti. In questa abbozzata vertigine non voglio inserire morali, giudizi relativi al nostro agire, semmai non l’abbia già fatto... vorrei solo poter almeno osservare qualcosina, qualche piccolo scorcio di ciò che accadrà; è stato continuamente il mio pallino e la mia ossessione che, credo, mi accompagnerà sempre. Ciao VanLag e grazie... |
02-01-2008, 20.31.34 | #6 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Visioni...
Citazione:
Citazione:
Me lo chiedo mettendo da parte il mio interesse perché se mi lascio guidare da quello è ovvio che, come uomo, penso di essere destinato ad un grande scopo. Ma se mi rispondessi così piegherei la verità ai miei interessi personali e questo non lo voglio fare. Preferisco riconoscere che “non so”….. Non so e non so vedere dentro il futuro dell’uomo. Purtroppo, “dati causa e pretesto”, guardando come vanno le cose, viene da pensare che siamo prossimi al capolinea…… e da uomo questo mi provoca rincrescimento ed apprensione. Forse è proprio da questo rincrescimento e da questa apprensione che nasce l’idea che ci possa essere una nuova “filosofia” capace di farci superare gli archetipi del passato. Ecco sarebbe bello comprendere queste cose, cioè in che senso può essere l’evoluzione dell’uomo…. Non come avverrà l’evoluzione ma come cambierà l’uomo? C’è qualcuno qui che lo sa? Citazione:
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03-01-2008, 14.24.55 | #7 | |
like nonsoche in rain...
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Qualche idea ce l'avrei...
Citazione:
Ora approfondirò, ma sempre a grandi linee, come l’uomo muterà... ; una prima fase seguito di una sorta di morbido “big crunch” (contrario di big ben) da cui nascerà un nuovo equilibrio: lo predicono teorie che analizzano sistemi in preda al caos, il caos partorisce equilibrio ed il concetto lo faccio mio. Dunque una prima fase post-crisi, in cui l’uomo è ancora alieno a sé ed agli altri, ma le circostanze tendono a modificare tale andamento: meno lavoro, delegato a macchine e robot capaci come gli umani, integrazione tecnica-corpo-mente in modo che la tecnologia entri “dentro” di noi in modo da aiutarci e risolvere problemi come malattie, invecchiamento e creare nuove potenzialità di coscienza; da qui naturalmente nasceranno altri problemi come sovrappopolazione, carenza di risorse e problemi psicologici impensabili ed inesistenti ora, ecc... e diventeranno centrali temi come il controllo delle nascite, lo sviluppo di nuove energie, finalmente svincolato dalla fine del petrolio e la colonizzazione di altri corpi celesti (luna, marte, ecc...); la diminuzione del lavoro per me sarà la chiave della mutazione umana: l’uomo non lavorerà più, tutto il tempo a sua disposizione sarà dedicato alla riflessione, all’arte, alla filosofia, alla scienza, alla più ampia realizzazione di quelle che sono le singole potenzialità di ognuno. Un uomo per cui il sostentamento non costituisce più alcun problema non oso pensare a quali vette possa giungere individualmente e collettivamente; in questa prima fase forti saranno le spinte alla contrazione – ritorno al passato, la vedo insomma come una sfera in espansione e contrazione ed ancora espansione continua. Altri equilibri porteranno a nuovi incubi e problemi e questi nuovamente a nuovi equilibri. In una seconda fase probabilmente buona parte dell’umanità sarà talmente integrata con la tecnologia che difficilmente tali uomini li chiameremmo uomini; in questa seconda fase si potranno portare a compimento i desideri più profondi dell’animo umano. Le utopie di ora saranno realizzate ogni giorno e se ne creeranno di nuove, i sogni più alti e gli incubi più oscuri inizieranno anch’essi a realizzarsi ovvero a prendere vita nella realtà; se nella prima fase l’uomo inizia a prendere coscienza della propria potenza, in questa seconda inizia a vederla “realizzata” in modo cosciente. Anche nel mondo odierno, penso che la realtà sia espressione in buona parte dei moti inconsci presenti nella collettività, ma appunto tutto sta su un piano non conscio e quasi ci sorprendiamo della nostra violenza, così come della nostra bellezza. In questa seconda fase futura, invece, chiaro e cosciente sarà il fatto che noi creiamo e possiamo realizzare la realtà che ci circonda. Ciò implica la nascita di un’ondata di consapevolezza collettiva, che porterà l’animo-mente-cervello stessi dell’uomo a mutare profondamente, molto più che nella iniziale prima fase; le mutazioni mentali saranno enormemente accelerate dal fatto che le nanotecnologie saranno entrate in simbiosi naturale con le nostre antiche strutture biologiche. L’enorme inerzia biologica che per esempio sperimentiamo attualmente e per la quale ci sembra che neanche stiamo evolvendo, diminuirà proprio grazie al fatto che le nostre realizzazioni tecnologiche, ormai forme di vita autonome e non più “nostre”, con proprio dna e istinto alla vita, entreranno in simbiosi con noi, così come per esempio i miliardi di batteri presenti nel nostro corpo che da centinaia di migliaia di anni hanno imparato a vivere armonicamente con noi. In questa fase potranno nascere oltre a nuovi problemi psicologici, anche problemi fisici proprio dovuti alla progressiva e profonda integrazione tecnologie-uomo. Ma, come detto, centrale sarà l’avvento di questa nuova forma di consapevolezza, che amplierà enormemente la coscienza umana: l’uomo si renderà conto che ciò che immagina si realizza e lo potrà toccare repentinamente con mano. A questa seguirà una terza fase, ma dovrei dire innumerevoli “terze fasi”, tante quante saranno gli organismi coscienti che una volta avremmo chiamato “uomini”, parola che con probabilità muterà nell’essenza: ognuno avrà il proprio personale “universo”, potrà a piacimento regolarne leggi naturali, lo spazio ed il tempo, gli andamenti, caratteristiche, mutarlo ad ogni istante, rimaneggiarlo, contrarlo, espanderlo ed ognuno potrà essere in stretta comunicazione profonda con gli altri, potranno avvenire mescolamenti, fusioni, nuovi modi di fare l’amore, nascita perciò di nuovi sensi e poi creazioni collettive di “multiversi” e sistemi di “multiversi”, l’uomo non sarà da nessuna parte poiché non esisteranno “parti”, luoghi, ci saranno non-luoghi interni, così come sono i nostri “animi”, essenze, questi saranno gli “universi” e non ci sarà distinzione tra le sue creazioni e l’”uomo” stesso... e si comunicherà da essenze ad essenze senza nessun filtro esterno, ambiente, l’ambiente stesso sarà parte dell’universo di ognuno... ... e due “uomini”, creatori di uno degli innumerevoli multiversi, si interrogheranno sul loro futuro e lo partoriranno vividamente lì davanti a loro, tant’è che anche il futuro scomparirà e vi sarà solo una successione infinita di istanti presenti, almeno per quei due “uomini”... ... e, solo ora per tributo ad Asimov, un “uomo” immaginerà in un istante di essere il creatore di un universo, dentro il suo universo, formato da tante piccole ed ignoranti creature, brulicanti su un bel pianeta verdeggiante che non potranno far altro che domandarsi, tra i loro piccoli dolori quotidiani, sul loro presunto creatore e sul senso della loro vita... |
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03-01-2008, 14.48.24 | #8 |
like nonsoche in rain...
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Il p.s. moraleggiante...
Necessario è dunque nelle società attuali e del prossimo futuro che gli individui possano nascere, essere educati e crescere in società che contribuiscano a coltivare i propri sogni creativi, potenti e positivi e non a perpetuare anche gli incubi, altrimenti nei futuri remoti che ho appena immaginato molto dura potrebbe essere la lotta tra bei sogni ed incubi psicotici che si scontreranno alla pari e coscientemente realizzati nella realtà di ogni giorno... la prima fantascienza è quella luminosa di Asimov, la seconda quella oscura e paranoica di Dick e del cyberpunk... e credo proprio che le due si fonderanno e confronteranno nella realtà presente... del futuro...
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03-01-2008, 20.22.19 | #9 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Il p.s. moraleggiante...
Citazione:
Anche Martinus, il maestro citato spesso da Rolando, al punto 8, “dell’evoluzione dell’umanità in 12 punti” prevedeva: - L'uso delle macchine per ridurre l'orario di lavoro materiale - a favore di giorni di studio e di tempo da dedicare alla ricerca spirituale. – Più difficile mi riesce credere a questa tua ipotesi: Citazione:
Mi riesce difficile pensare che una macchina possa acquisire l’istinto alla vita che implica l’auto-coscienza. Per il resto la tua suggestiva ipotesi delle tre fasi evolutive è intrigante ed è stato un piacere leggerla. |
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21-01-2008, 14.33.27 | #10 |
like nonsoche in rain...
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Up! :-)
Ciao Van...!
Ascolto il vibrante pezzo di Bjork "All is full of love", da un po' mi mancava... e mi viene in mente questa discussione e le tue parole... chissà se una macchina possa acquisire l'istinto alla vita, non so, voglio immaginare sia così, ho sempre pensato che in ogni nostra creazione vi fosse molto più di "nostro" di quanto noi potessimo immaginare. Nel video della canzone, due robot dalle sembianze umane, lasciati soli, forse appena creati e incompleti in un laboratorio pare asettico, si guardano e iniziano a fare l'amore... |