L'effimero come valore....
……..Un esame di coscienza da parte di tutti dovrebbe farci riflettere su quanto ci siamo coccolati nel superfluo, su quanto lottiamo per mantenere l'effimero, scorie che abbiamo prodotti spacciandole per sogni.
Credo che nessuno si inoltri in un tale “esame di coscienza” perché l’”effimero”, oggi più che mai, fa parte del sistema di valori della nostra società/cultura. Se i valori guida di una cultura e di una società sono, la fama, il successo, il potere, il denaro, diventa naturale perseguire quei valori, anzi, l’uomo che non lo fa è guardato con sospetto. Se avessimo una cultura che premia l’onestà, la trasparenza morale, la tendenza a dire il vero, etc…. troveremo naturale agire in modo più sensato ed altruistico.
Purtroppo i valori morali, sono stati codificati e sono diventati un obbligo. L’uomo onesto, non ha merito per la sua rettitudine, perché il merito va a coloro che ci hanno detto qual’era il bene e come perseguirlo, ed è così venuto a mancare l’incentivo verso tutta quella scala di valori etici e morali che più si avvicinavano all’animo umano.
Dopo la rapina del "valore morale" quello che ci è rimasto è l’effimero, assieme alla rabbia perché l’effimero non colma la nostra sete di bene, ed alla frustrazione perché questo bene, nonostante l’ammontare di effimero che ci circonda, continua a sfuggirci.
Ci sarebbe da chiedersi perché “rabbia + frustrazione” non portano al famoso “esame di coscienza” ma qui si entra nel discorso più ampio dell’esautorazione della ragione e del senso critico operata sempre dal sistema/cultura.
Ciao e ben ritrovato in riflessioni.
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