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03-05-2007, 13.14.11 | #1 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
Ci si lamenta che la chiesa non debba avere voce nella vita politica, ma una ragione c’è.
È fondamentale e occorre la si prenda con la massima serietà. Chi è persuaso che la sua sia Verità assoluta sarà anche convinto che OGNI METODO sarà idoneo al fine se il fine è il bene assoluto. Io non capisco Odifreddi quando qui dice http://www.uaar.it/news/2007/05/01/o...ieta-bagnasco/ Anche se non sospettavo che la refrattarietà del mondo cattolico alla critica si sarebbe spinta fino a richiedere il boicottaggio delle mie conferenze, dalle interpellanze comunali (prima quella di Forza Italia del 7 marzo a Sesto San Giovanni) al volantinaggio (ultimo quello dei ciellini del 28 aprile a Crema). Tutto questo fa però parte di un confronto intellettuale, per quanto duro. Confronto intellettuale … dice , non so minimizza forse, ma boicottare un intellettuale perché critica una forza politica? Se una forza politica non ammette critiche non si può mettere in politica, la chiesa non può avere voce in politica per la sua peculiarità di essere verità assoluta e non ammettere il contraddittorio a costo di boicottarlo. |
07-05-2007, 20.49.49 | #5 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
Per Patri15.
Cara Patri 15. Io credo che vi sia da fare un po di chiarezza trà il concetto religioso e l'uso che se ne fa o, è meglio dire: l'abuso che se ne fa. Perché affermo questo? Perché in tremilacinquecento anni partendo da Mosè la religione monoteistica ed escatologica (per quello che riguarda noi), ha sicuramente aiutato gli uomini aprendogli una grande finestra sull'universo. Inoltre ha attraversato i millenni arrivando fino a noi, ma non come un'informazione culturale sulle tradizioni dei nostri avi, ma come un massimo sistema che ha condizionato, volenti o dolenti, la vita di tutti noi. Secondo il mio modo di vedere bisogna fare questa grossa distinzione, perché facendola si mettono maggiormente in evidenza le contraddizioni in cui vive e si comporta la chiesa cattolica di Roma. Riguardo l'utilità della religione senza orpelli; ovvero quella primitiva, ti allego questo pensiero trascritto dal mio libro. E' di un antropologo del 1800, un certo Taylor. Leggi quello che affermava all'epoca, anche se a questo antropologo, in un secondo momento, ho rivolto una grossa critica, postuma. Ma questo è un'altro discorso. Citazione:
Come hai potuto leggere anche nella religione vi è della razionalità. altrimenti non sarebbe arrivata fino a noi. Punto di domanda: ma noi che apparteniamo al terzo millennio, sapremmo fare altrettanto? E' se dovessimo concludere che noi non ne siamo capaci, quali conclusioni dovremmo trarne? Forse l'uomo è partito da un grande patrimonio che mano a mano sta perdendo strada facendo.....O cosa? La critica fatta al Taylor riguardava proprio queste capacità dei nostri antenati, che lui afferma operassero sotto il velo di una ignoranza inveterata. Punto di domanda: poiché noi non siamo capaci di fare altrettanto....siamo forse più ignoranti degli ignoranti inveterati? A te l'ardua risposta. Per concludere, come ripeto: le critiche,andrebbero portate all'uso e abuso che se ne fa della religione. Per i contenuti, finché la scienza non ci da la certezza sulla nascita dell'uomo, possiamo adottare tutte e due le tesi: in democrazia si usa così no?. Un caro saluto. Giancarlo Ultima modifica di katerpillar : 08-05-2007 alle ore 08.57.15. |
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08-05-2007, 09.41.50 | #6 |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
Caro Katerpillar, cosa intendi per razionalità nella religione?
Una sua intrinseca logica? O un in-tenzione? Ascoltiamo per un attimo la voce che ci dice che la ricerca di un Ente superiore a noi, esseri mortali, sia dovuta al bisogno di rassicurazione dell’uomo davanti al futuro e davanti alla morte. Nel monoteismo cristiano, ci troviamo davanti a un Dio che si attiene alla regola della ragione, dello scambio, del do ut des. Un Dio contabile che calcola i meriti e le colpe. Ma l’Uomo non può conoscere Dio, se non in base alla conoscenza che ha di se stesso. Un altro punto riguarda la teologia: cioè l’accanimento a sottomettere alla ragione ciò che è fuori dal suo ambito. Non c’è più quel luogo dell’immaginazione dove l’uomo antico, senza risorse per stabilire la mappa della terra, non rinunciava a crearsi la realtà di un altro mondo. Forse è di una favola di cui abbiamo bisogno noi – ora. Una favola che dia un senso al nostro essere sulla Terra, una favola che dia un senso alla ferocia incredibile, instancabile del genere umano. La teologia, arrendendosi alla ragione, ha voluto dimostrare tutto; per questo io credo che le religioni storiche riescano a sopravvivere, ma senza l’anima. Questa religiosità della Chiesa che non parla mai d’amore, di dono, di apertura verso gli altri è il narcisismo della ragione e perciò la Chiesa cattolica continua a parlare di morale sessuale, di famiglia ideale, di aborto, di divorzio, lasciando al singolo, all’individuo, la solitudine – quella solitudine che ci spinge nelle farmacia per cercare un rimedio. Chiudo citando Nietzsche: "Vi scongiuro fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze." Nel ciclo della natura, la potenza che genera è la medesima che dissolve, senza bisogno di essere, come nella religione cristiana, giustificati da una colpa. Ciao a tutti |
08-05-2007, 13.55.04 | #7 | ||
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
Per Patri 15
Citazione:
Citazione:
Dovrei amichevolmente sgridarla Signora, poiché mi pone dei problemi dove occorrerebbe un saggio per dipanarli. Ma ci proverò. Poiché come i valori non sono nati da classi dominanti, ma da milioni di esperienze indotte, ripetute ed infine consolidate in una sintesi di cristallo, che noi chiamiamo valore, cosi le esperienze religiose, che io ho raffigurato come una grande finestra aperta sull'universo, volendo intendere: l'universo che vivevano i nostri antenati, con tutte le limitazioni dettate dal non vissuto, e che Lei ha descritto cosi bene nel primo e nel secondo riferimento. A tale motivo insisto che bisogna attuare una netta separazione tra la religione che ha aperto ai nostri antenati la famosa finestra, e l'abuso che se ne è fatto nel tempo e che se ne fà. Per esempio: vi è una bella differenza tra il primo Re di Roma e il VII, giacché il primo, una volta terminate le incombenze della sua carica, durante la giornata, tornava sui campi a dissodare la terra; arrivati al VII gia abbiamo un grosso accenno di trasmissione di tale "Diritto", senza passare attraverso l'elezione del popolo. Queste trasformazioni avvengono sempre tramite la forza, così è avvenuto per la religione ebraica e, successivamente, per quella Cristiana. Per ritornare ai Re di Roma, il primo non aveva ancora un esercito, mentre il settimo già aveva un abbozzo di esercito che ubbidiva solo a lui. Ho affermato che solo dividendo la religione primitiva con le modifiche apportate nei millenni dall'egoismo degli uomini (Un paio di scarpette di Joseph costano dai tremila ai cinquemila €.), si potranno evidenziare meglio tutte le contraddizioni della chiesa cattolica e non solo, poiché mi sembra che quella ebraica non gli sia da meno. La logica di cui parla il Taylor, credo che sia quella di adattare la realtà dei concetti alle esigenze del momento; infatti: non so se sei al corrente, ma la compagnia dei Gesuiti per centinaia di anni ha avuto il compito di modificare le regole religiose, per adattarle ai tempi; e fino a quando hanno espletato tale compito, le popolazioni hanno vissuto contente e senza problemi. Quando i Gesuiti hanno smesso, sono incominciate ad arrivare le contraddizioni che tutti possiamo ammirare, insieme alle nevrosi. Non so, cara Signora, se sono riuscito a dipanare in parte le sue riflessioni,senza arrivare alla pubblicazione di un saggio, ma come si dice, gradino per gradino si arriva sempre ad un pianerottolo, dove si potrà aprire una porta. Chissà se a noi riuscirà? Ciao Patrizia, ogni tanto rilassiamoci. Un caro saluto e a risentirci. Giancarlo. Ultima modifica di katerpillar : 09-05-2007 alle ore 13.23.08. Motivo: Dimenticanze di saluti |
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17-05-2007, 06.19.21 | #8 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
Per Patri15
Citazione:
katerpillar. Regis Debray affermava, che l'uomo ha scoperto Dio solo quando ha imparato a leggere e scrivere. Mi sembra che la pensiamo come lui, allo stesso modo. Un caro saluto. Giancarlo. |
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17-05-2007, 11.55.10 | #9 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
Citazione:
La Chiesa non solo fa politica, ma fa molto altro ancora, quando cerca di imporre il proprio punto di vista alla nostra classe politica, agitando sulle loro teste lo spettro della scomunica, quando dà precise indicazioni su quali argomenti il nostro Parlamento possa legiferare e su quali no. E’ una Chiesa intransigente, rigida, dittatoriale, affatto aperta al confronto, sembra di essere quasi tornati ai tempi della Santa Inquisizione. Probabilmente Odifreddi ha voluto smorzare le polemiche, anche se impedire a qualcuno di esporre le proprie idee può essere cosa molto pericolosa oltre ad essere sicuramente una cosa poco democratica; dal mio punto di vista, che evidentemente non è quello della Chiesa, sarebbe stato preferibile ribattere a determinate argomentazioni esponendo le proprie opinioni, ma forse il problema è la scarsità di argomentazioni a disposizione della Chiesa. Mi spiego così l’affermazione della CEI, mortificante per la CEI stessa, per cui DICO aprirebbero le porte alla pedofilia ed all’incesto. La mia convinzione è che questa Chiesa si arroghi il diritto di essere l’unica istituzione a poter dire la sua comunque e ciò che dice deve essere accettato passivamente, semplicemente perché è così, l’ha detto la Chiesa! Allora dica pure, possibilmente usando una certa coerenza verbale, ma almeno accetti il contraddittorio, la possibilità che qualcuno, tra miliardi di persone, possa pensarla diversamente. Per quanto riguarda le intimidazioni rivolte a Bagnasco, opera di qualche cretino evidentemente malato di protagonismo, credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che siano assolutamente da condannare. |
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23-05-2007, 23.10.17 | #10 |
Ospite abituale
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Riferimento: Perché l’assolutismo=chiesa non può fare politica
La chiesa non deve e non può fare politica perchè i suoi interessi appartengono e devono appartenere allo spirito dell'individuo che ne accetta i dettami.
Se io sono atea praticante e allo stesso tempo cittadina italiana per quale "democratica" e misteriosa ragione devo sottostare alle leggi dettate dal Vaticano e non a quelle di un VERO laico, che con estrema delicatezza non rivela la sua politica religiosa, democraticamente eletto da cittadini atei, cattolici, protestanti, valdesi, spero anche nel voto di qualche cataro in incognito?? I politici si guardano bene dal dire "fatevi i fatti vostri" non potete interferire in un paese libero e democratico, perchè temono di perdere i tantissimi voti che un prete può dirigere dal pulpito durante una anonima omelia. Non sto parlando a sproposito, dove sto io il sindaco è stato eletto grazie alla propaganda fatta nelle chiese, ed è di dominio pubblico. Ma in fondo sono fatti della stessa pasta. Basta dire che la pedofilia tra i preti è solo maldicenza e che non bisogna andare a testimoniare in un tribunale, pena la scomunica, e magicamente la pedofilia tra i preti scompare per incanto. Semplice ed efficace. Come per incanto scompaiono i reati gravi contro la società e i cittadini più deboli, semplicemente......cambiando la legge! Ho la vaga e terrificante sensazione che gli esseri umani si stiano scavando la fossa comune in cui gettarsi in massa. Nell'era del "digitale terrestre" e della "telefonia mobile" abbiamo perso il codice di accesso al nostro cuore, alla nostra anima, alla nostra umanità. La Divinità ci ha abbandonato perchè noi abbiamo abbandonato la Divinità. Arriverà mai il giorno in cui per religioso si intenderà un uomo che va in cerca in prima persona della divinità? E non esisteranno più chiese nè credi che dividono l'umanità invece di unirla nella infinita ricchezza della diversità? Fra i primi cristiani ci sono stati gruppi che volevano seguire davvero il Vangelo e il Messaggio di Gesù senza nessuno al comando, senza nessuno che avesse il potere di dettare legge, ma sono stati sterminati da chi voleva impossessarsi del potere assoluto sopra altri esseri. Forse oggi più che mai sentono che il peso di menzogne e atrocità di quasi duemila anni perpretrati nel nome di Gesù stia aprendo brecce nelle loro torri d'avorio e quindi alzano sempre di più toni facendo la voce sempre più grossa. |