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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 01-02-2007, 19.16.38   #1
Lucio Musto
Rudello
 
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Amori muti

Amori muti


Non so perché (e nemmeno m’importa saperlo), ma alcuni animali non sono strumenti per facilitare la nostra vita materiale, ma piuttosto compagni di viaggio, amici cari di un pezzo della nostra esistenza. Amori fedeli e muti.

Aprendo un salotto di riflessione su di loro mi proporrei di raccogliere esperienze e storie, personali senz’altro, ma che possano servire anche agli altri :

- Un po’ a meglio capire e rispettare questi nostri amici.

- Molto a meglio chiarire a noi stessi cosa vorremmo, o pretendiamo da loro, e se siano cose giuste.

- Soprattutto a riconoscere le malvagità e gli involontari tormenti che infliggiamo a queste creature.
- Per dargli una vita più vicina alla loro natura, per la nostra dignità di esseri raziocinanti.

Dateci sotto!... al più bravo, uno scarafaggio in peluche da due chili!



Rudello 1 febbraio 2007 parole 137 FR TXT ibidem
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Vecchio 01-02-2007, 21.24.24   #2
Lucio Musto
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La “cana”


La mia “cana” sta male.

No. Non sta morendo. Non ancora… è solo vecchia. Più vecchia di quanto è pensabile sia una cagna della sua razza. E sente gli acciacchi della sua vecchiezza. Normale…
ma lei, è la mia cana… la “mia” cana…

La saluto. “Ciao, Vé” (il suo nome, per intero, è Vega, ma è troppo lungo, e da molto tempo, lei ed io, abbiamo deciso di accorciarlo così, perch’io non sprechi inutilmente fiato).
Mi guarda, come al solito, con quel suo sguardo dolcissimo, impregnato di saggezza, di pazienza, di comprensione per me… chissà? … fors’anche di affetto; un affetto canino, diverso dal nostro.

La saluto sempre così, ogni sera, quando chiudo il portoncino e lei rimane in giardino e alla cuccia (non so se ci vada per comodo suo o solo per farmi piacere), mentre io mi barrico dentro, mi infosso nel mio inutile guscio di pietra e d’acciaio, tremebondo di mille insidie soltanto sognate.
Ogni sera così da oltre dieci anni (per lei da una vita).
E lei sempre risponde col suo sguardo sognante ed un breve uggiolio.
Lei ed io, abbiamo deciso che quello è il suo “buonanotte!” per me.

Stasera, il suo uggiolio, aveva un tono diverso.
Ed anche il suo sguardo, mi pareva diverso.
Può darsi, ho pensato, che stasera io sono più sbronzo di sempre? E vedo di nuvole e nebbie che in realtà non ci sono? o forse sono solo più stanco?… o che cosa?… di cosa, mi vuole parlare stasera, la cana?… Sono sveglio di nuovo, ed attento: il sonno è passato, e la nebbia scomparsa.

La cana mi ha detto: che cosa?… non credo di avere capito.

La guardo. Mi guarda.
Ma io non capisco. Lei aspetta paziente: rifletto.

“Cana, mia piccola amica che ora sei vecchia,
“che cosa ti ho dato e in che cosa ho mancato
“in tant’anni di tua compagnia,
“in tutto ‘sto tempo che ti ho avuta vicina,
“che mi hai amato,
“compreso,
“perdonato e capito,
“mentr’io non sapevo e capivo quasi nulla di te?

Mi viene di chiedere scusa:
alla cana, sì, alla cana… perché?… mi sembra
di non averla amata abbastanza. O almeno
non tanto… quanto lei ha amato me.

E poi mi difendo: “Ma guarda:
“che il mondo va avanti così.
“Perfino il mio Dio, il Pastore di tutte le genti,
“non è stato più dolce con me.
“Non mi ha destinato le cose
“che di più ho cercato;
“le gioie più belle e i piaceri
“più intensi, li ha dati a quegli altri:
“a quelli diversi da me. Ai nemici!

Mi guarda, la cana, e sorride.
(si, sorride,… perché?…).
Mi guarda e sorride,… ancora
non ho capito un granché.

Mi spinge più oltre: “rifletti!”
ripete il suo sguardo:

“affonda nell’animo la mente
“e più dentro nel cuore ricerca
“le emozioni che muovono il mondo!
“cerca il vero, l’essenza, la linfa
“che rende giustizia alla vita!…”

Un poco ci penso.
Un poco capisco.
Forse.
La cana, può darsi, ha voluto pagare
tutt’assieme,
le scodelle di zuppa che ha avuto…
ma non credo.

Non lo so, ma m’è parso solo
che lei dicesse “Grazie”.
“perché mi hai permesso d’amarti”.



Rudello 14 giu. 02 parole 526
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Vecchio 04-02-2007, 15.56.59   #3
gelsomino
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Il tuo appello non è stato accolto...Possibile che siamo solo noi i fortunati destinatari di questo amore?Noi,abbiamo due Cani Amici e devo confessare che i fortunati siamo noi ad avere la loro affettuosità in cambio di niente!Totalmente disinteressati ci Amano!
gelsomino is offline  
Vecchio 04-02-2007, 20.57.09   #4
Ataulfo
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Ho sempre amato gli animali ma sono rimasto sconvolto quando una cagnetta (tra i tanti che abbiamo) che ogni sera che tornavo dal lavoro mi "parlava" facendomi capire se aveva combinato monellerie o era stata brava e ... credetemi ci riusciva.. , dicevo, quando è stata male un giorno le chiesi letteralmente "ti ritrovo al ritorno?" e non dimenticherò mai quegli occhioni grandi, dolcissimi, guardarmi e rispondermi con il suo "no" ... in quel momento capii come grande è il loro amore, anche nel dolore, nella sofferenza. Al mio ritorno non la trovai...
Ataulfo is offline  
Vecchio 05-02-2007, 01.52.26   #5
cannella
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Oltre alla presenza quotidiana di un gatto, una boxerina, una tartaruga di terra (Madame ha circa 60 anni) e due tartarughe carta geografica (acquatiche), vivo con ricordi meravigliosi di tutti gli amici a quattro zampe che mi hanno accompagnata negli anni.

E non solo, anche quelli che ho conosciuto nel canile dove aiutavo a collocarli, alle storie che ho vissuto con le persone che li hanno accolti, alcune terribili, altre meravigliose.

Il cane di un vicino di casa ha salvato mia sorella dall'aggressione di un pazzo munito di coltello, ma nel quotidiano penso che gli animali ci salvino dalle nostre piccole e grandi tristezze, dalla solitudine e dalle idiosincrasie.

Ci riportano, con la loro semplicità, alla nostra essenza.

Una volta un conoscente mi disse che trovava gli animali fastidiosi, e ancor più fastidiose le persone che li amano.
La sua convinzione era quella che chi ha la necessità di adottare un cane o un gatto lo faccia per gravi carenze affettive.

La mia reazione fu di immediata antipatia, ma poi ci pensai su.

Carenze affettive... forse in parte ci si riconosce negli animali, nel loro bisogno di affetto e di piccoli accudimenti: a volte mi sentivo dentro quel cane abbandonato in mezzo alla strada, sentivo la sua disperazione dentro l'anima.

Forse è un senso materno e paterno che ci guida nei confronti dei "piccoli", ma credo che chi ama gli animali, in ogni caso sappia amare.

E forse chi è insofferente verso di loro ha carenze più gravi che non è riuscito a risolvere, e sente un'assurda rivalità contro chi crede ingiustamente accudito?
cannella is offline  
Vecchio 05-02-2007, 11.33.23   #6
Sublimilmente
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Originalmente inviato da cannella
E forse chi è insofferente verso di loro ha carenze più gravi che non è riuscito a risolvere, e sente un'assurda rivalità contro chi crede ingiustamente accudito?

Mi ha fatto riflettere questa affermazione.
Mi viene in mente il mio ex. Lui non sopportava gli animali domestici, anche quando veniva a casa guardava storto il mio cane, lo vedeva con insofferenza, era molto duro con lui e a volte ha provato anche a dargli qualche pizza per (come diceva lui) educarlo! Ma così le ha solo ricevute lui da me.
Questa cosa non mi andava proprio giù, a volte mi faceva proprio arrabbiare!! Primo come si permette di trattare con sufficienza il mio cane!!! E secondo...Perchè questo astio? Che ti hanno mai fatto cani e gatti?
Più volte gliel'ho chiesto, e lui mi rispondeva dicendo che gli dava fastidio che un animale deve essere "rinchiuso" in un ambiente che non è naturale per lui. Insomma alla fine si è messo a fare l'animalista. E allora, mi chiedo, perchè se ritieni che debbano avere la libertà, quando te lo ritrovi in casalo tratti in modo duro e cerchi di "educarlo" a tuo modo (!!).
Pensandoci lui ha ricevuto un'educazione rigida e non si è mai sentito "libero" di fare cose perfettamente naturali per ogni ragazzo. Qundi forse hai ragione cannella, può esserci un nesso psicologico, legato alla vita di ognuno, nell'amare o odiare gli animali.
Si sono daccordo con te
Sublimilmente is offline  
Vecchio 05-02-2007, 13.05.43   #7
odissea
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Originalmente inviato da cannella
Oltre alla presenza quotidiana di un gatto, una boxerina, una tartaruga di terra (Madame ha circa 60 anni) e due tartarughe carta geografica (acquatiche), vivo con ricordi meravigliosi di tutti gli amici a quattro zampe che mi hanno accompagnata negli anni.

E non solo, anche quelli che ho conosciuto nel canile dove aiutavo a collocarli, alle storie che ho vissuto con le persone che li hanno accolti, alcune terribili, altre meravigliose.

Il cane di un vicino di casa ha salvato mia sorella dall'aggressione di un pazzo munito di coltello, ma nel quotidiano penso che gli animali ci salvino dalle nostre piccole e grandi tristezze, dalla solitudine e dalle idiosincrasie.

Ci riportano, con la loro semplicità, alla nostra essenza.

Una volta un conoscente mi disse che trovava gli animali fastidiosi, e ancor più fastidiose le persone che li amano.
La sua convinzione era quella che chi ha la necessità di adottare un cane o un gatto lo faccia per gravi carenze affettive.

La mia reazione fu di immediata antipatia, ma poi ci pensai su.

Carenze affettive... forse in parte ci si riconosce negli animali, nel loro bisogno di affetto e di piccoli accudimenti: a volte mi sentivo dentro quel cane abbandonato in mezzo alla strada, sentivo la sua disperazione dentro l'anima.

Forse è un senso materno e paterno che ci guida nei confronti dei "piccoli", ma credo che chi ama gli animali, in ogni caso sappia amare.

E forse chi è insofferente verso di loro ha carenze più gravi che non è riuscito a risolvere, e sente un'assurda rivalità contro chi crede ingiustamente accudito?

Sono d'accordo con te Cannella, e credo che Rudello dovrebbe regalarti lo scarafaggio in peluche

Purtroppo abito in un condominio; un cagnolino o un gatto (si un gatto, me lo sento più affine) lo desidererei proprio tanto, ma come si fa?
Forse la poca risonanza che ha avuto questo tread dipende dal fatto che ormai pochi di noi possono permettersi il piacere di avere animali per casa, e questo "è male". Pubblicizzano surrogati terribili e mortificanti, tipo "Nintend Dogs" o l'ormai superato "Tamagocy":tristezza. Non sporca, non abbaia, non fa pipì nè pupù.

Personalmente ho avuto la fortuna di crescere con uno stupendo cagnolino meticcio, e quando dico crescere lo intendo alla lettera perchè lui ha vissuto 20 anni. E' stato un cane allegro e vivace fino alla fine, anche quando è diventato cieco e sordo e dovevi stare attenta quando lo portavi a spasso perchè andava a sbattere. Mi ricordo che da bambina lo mettevo nella carrozzina delle bambole e me lo portavo in giro per casa così...se penso a quanta pazienza che ha avuto quel povero cane!
Che nostalgia!
odissea is offline  
Vecchio 05-02-2007, 14.47.43   #8
Lucio Musto
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Originalmente inviato da gelsomino
Il tuo appello non è stato accolto...Possibile che siamo solo noi i fortunati destinatari di questo amore?Noi,abbiamo due Cani Amici e devo confessare che i fortunati siamo noi ad avere la loro affettuosità in cambio di niente!Totalmente disinteressati ci Amano!


Scusatemi tutti. Ho problema con l'ADSL e riesco a connettermi solo per qualche secondo alla volta... anche una piccola storia che avevo messo qui per incoraggiare il discorso evidentemente non è passata... scusa Klee!...

ora provo con quest'altra... pazienza per qualche giorno!


Che hai fatto, avant’ieri?


Avant’ieri ho guardato un grosso topo morire.
Forse era colpa mia, e dell’esca avvelenata che ho sparso tutt’intorno. O forse, può darsi, era vecchio ed è morto perché era giunto per lui, come accade a noi tutti, il Momento. Vecchio però, non mi sembrava.

M’è servito, guardarlo morire. Ammirare la sua dignità, il suo saper essere uomo.

Soffrire, soffriva. E si vedeva. Tremava e, a tratti, le zampe di dietro e la coda avevano spasmi inconsulti. Per muoversi invece, per il poco che riusciva a muoversi, era tutto sullo sforzo delle zampette davanti, con quelle manine rosee, perfette e minuscole. Piccole troppo per quel gran corpo inerte.

E affannava… davvero tanto affannava, di un rantolo irregolare.

Ma gli occhietti, i piccoli punti di buio nel viso furbetto erano fermi, spavaldi direi. Mi guardavano fisso e non mi parve esprimessero odio. O rancore. O giudizio. Attenti piuttosto ad ogni mio movimento, prudenti a scoprirlo aggressivo, o ostile, o cattivo; attenti e prudenti, ma nemmeno impauriti, nemmeno turbati del mostro che forse ha portato la morte.

Son rimasto a guardarlo. A lungo, ché lunga è stata la sua ultima ora. Pian piano le forze lo fanno lasciato, il fiato s’è fatto più lieve e negli occhi un po’ di coscienza di meno e un velo più spesso.

Un ultimo spasmo, ed è andato. Non un lamento, non un solo squttìo.


MONSANO 25.11.2000 parole 236
Lucio Musto is offline  
Vecchio 05-02-2007, 21.16.39   #9
Pantera Rosa
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Originalmente inviato da Rudello

Aprendo un salotto di riflessione su di loro mi proporrei di raccogliere esperienze e storie, personali senz’altro, ma che possano servire anche agli altri

Mi fai ricordare Piumina...


Era un giorno piovigginoso quando questa gattina approdò da noi.
Tutta bianca dal pelo lunghissimo e la coda arruffata come uno scoiattolo,
tremava un pò infreddolita e un pò spaventata, chissà da dove veniva!
Ovviamente, data la mia passione per i felini, l'accolsi, con grande entusiasmo
dei ragazzi, che cercavano di avvicinarla con pezzetti di cibo.

Ma lei era diffidente e alquanto "selvatica",nonostante dicesse con gli occhi: vorrei stare insieme a voi,mi sono persa...

Dopo vari tentativi e tanta pazienza riuscii ad acciuffarla per pulirla un pochino.

Piumina era una gatta davvero particolare dal carattere indipendente e solitario.
Eppure, nell'ottobre scorso, quando partorì i sei gattini(tre bianchi e tre grigi),
divenne un'amorevole e dolcissima gatta, anche i suoi occhi dorati erano più
scintillanti...

Adesso i gattini se la cavano da soli, la loro bella mamma non c'è più, un giorno qualsiasi è andata via, forse è morta, investita da una frettolosa auto.

Ci ha regalato tanto affetto e tenerezza

Pantera Rosa is offline  
Vecchio 06-02-2007, 11.38.40   #10
Lucio Musto
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Amore ferino

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....

Una volta un conoscente mi disse che trovava gli animali fastidiosi, e ancor più fastidiose le persone che li amano.
La sua convinzione era quella che chi ha la necessità di adottare un cane o un gatto lo faccia per gravi carenze affettive.

La mia reazione fu di immediata antipatia, ma poi ci pensai su.

Carenze affettive... forse in parte ci si riconosce negli animali, nel loro bisogno di affetto e di piccoli accudimenti: a volte mi sentivo dentro quel cane abbandonato in mezzo alla strada, sentivo la sua disperazione dentro l'anima.

Forse è un senso materno e paterno che ci guida nei confronti dei "piccoli", ma credo che chi ama gli animali, in ogni caso sappia amare.

....?

E’ con una certa preoccupazione di ferirti senza intenzione, che mi inserisco nel tuo discorso, Cannella, perché anch’io sono talvolta come quel tuo conoscente che trova certe persone assai fastidiose, insieme con le bestiole che le accompagnano… anzi anche di più! Repulsione direi, ed un po’ di schifo.

Talvolta, non sempre. Perché ci ragionai su, a suo tempo, e cercai di spiegarmi lo strano fenomeno. Strano soprattutto per me, poco propenso a disgustarmi dei miei simili ed incondizionatamente amante di ogni animale. Nessuno escluso, anche quelli che ammazzo.

Mi analizzai, dicevo, e me ne feci una ragione; ancora credo sia valida. Non mi danno fastidio le persone che “amano gli animali”, ma mi fanno senso quelle che li amano “come se fossero persone”!...

Come, (anzi proprio!) mi darebbe ripugnanza un amore contro natura, un sordido feticismo, un sentimento putrido o artefatto.

Da sempre innamorato dell’amore io vedo le creature come capolavori di un altro offerti con gioia alla nostra ammirazione, al nostro godimento fisico, al nostro sorriso spirituale. E se a volte per gioco insulto i numerosi rospi del mio giardino per quanto oggettivamente sono brutti, non me ne sento in colpa, perché sono certo che loro non se ne dispiacciono, ed aspettano solo pazientemente che io la smetta di accarezzarli sul cranio per vederli aprire e chiudere gli occhi e li lasci andare alle loro faccende.
Naturalmente ognuno si sente giudice, ed ognuno è pessimo giudice di sé stesso. Ed è certo un limite mio il concepire lecito il mio amore per il brutto rospo, ed aberrante quello della principessa che se lo bacia nella speranza che divenga un bel principe… se poi se lo bacia soltanto…

Rudello 6 febbraio 2007
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