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25-01-2007, 14.21.00 | #4 |
...cercatore...
Data registrazione: 15-03-2006
Messaggi: 604
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Riferimento: Sanità italiana e del IV mondo
Weyl concordo sulla stampa che spesso pone alla berlina dei casi di malasanità che poi così non sono, ma nel caso specifico, una ragazzina entra in sala operatoria per un intervento di routine e ne esce con il cervello spento...non può accadere, è un fatto.
La sanità italiana ha molte ombre e poche luci e queste luci sono quasi tutte al centro-nord. Io vivo e lavoro in Veneto e qui la sanità funziona, certo potrebbero migliorare, ma comunque funziona. Non conosco bene la situazione della psichiatria, ma so che l'assistenza sul territorio è ben distribuita sia a domicilio che con i CSM. Al sud? Stendiamo un velo pietoso, ma i pazienti che arrivano dal meridione sono molti e raccontano una realtà agghiacciante. Di chi è la colpa? Pressapochismo, superficialità, poca preparazione, ognuno può dire la sua, restano i fatti di una sanità pubblica campana, calabrese, siciliana, allo sfascio.. ...però mi chiedo come mai, in queste stesse regioni, la sanità privata sia così florida... ...mmm... ...a pensare male si fa peccato, però spesso ci si azzecca, diceva qualcuno... |
27-01-2007, 01.03.10 | #5 | |
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Data registrazione: 03-07-2006
Messaggi: 250
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Riferimento: Sanità italiana e del IV mondo
Citazione:
mi permetto di intervenire perche' sono del sud. E' vero, la sanita' qui funziona male, sia pubblica che privata. La privata presenta solo, forse, le stanze piu' carine ed ospitali ma non migliori macchinari o medici degli ospedali pubblici. I medici sono bravi, forse anche molto bravi vista la scarsita' ed i tipi di macchinari di cui dispongono.Purtroppo la sanita' attualmente dipende dai soldi che hanno le regioni e le regioni piu' ricche sono al nord...per cui le strutture ne risentono. Purtroppo siamo costretti a fare gli emigranti anche della salute e vi assicuro che e' molto doloroso dover partire da malato, curarsi lontani da qualsiasi affetto e considerarsi lo stesso fortunati se si riesce a farlo. |
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