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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
08-02-2007, 18.06.48 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: Come tenerli in braccio
Citazione:
Ciao Cind. Come rimpiango di aver regalato ad altri quei momenti dei mei figli che avrei voluto godermi io! Ora lavoro con i rifugiati e le donne africane mi stanno insegnando qualcosa. Senza chiedere niente a nessuno si sono organizzate fra di loro perfettamente con gli orari di lavoro, in modo che una di loro a turno si occupi dei loro bambini. Loro di soldi per la baby-sitter non ne hanno ed i bambini sembrano molto contenti delle ore passate insieme con una delle mamme di turno. Forse una volta era così anche da noi nelle campagne.... Monica |
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08-02-2007, 23.24.40 | #24 |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Riferimento: Come tenerli in braccio
“Cind” e la sua bambina
«Ma è giusto che una mamma debba lasciare la sua bambina in braccio ad una mercenaria, buona ed affettuosa quanto si vuole ma sempre una mercenaria, per andare a procurare a quella stessa bambina quanto occorre a vivere meglio, ad avere un futuro migliore?... Ma non si può far nulla?» Questa la semplice, chiarissima domanda di molte mamme di oggi, del nostro popolo, e che nelle espressioni di “Cind” acquista il sapore di un drammatico, doloroso appello. «No!... Si!... Dipende!...» è l’altrettanto semplice, ma tutt’altro che chiara risposta. Ricordiamo dapprima che fin dalle origini della nostra razza, ed ancor oggi nei documentari sui popoli meno tecnologicamente che ci fanno vedere Licia e Sveva la mamma ha fatto proprio così. O il pargoletto lo portava con sé appeso sul dorso a raccogliere cibo o a fare le altre faccende, o lo lasciava a casa affidato alle cure di anziane, vicine o altri figli bambini… Ha funzionato allora, funzionerà ancora! «Ma allora tutto questo progresso, a cosa ci serve?...». Quello sarebbe il “sì”, se riuscissimo a superare il “dipende!”; ed il “dipende!” consiste nel definire che cosa il progresso sociale dovrebbe offrire di nuovo rispetto alla struttura tribale. Questo è facile da individuare: «Nella società tecnologica il figlio non deve essere più un fatto “privato” della famiglia ed al massimo un “onere” per la collettività, ma un “investimento” della collettività affidato alla famiglia!...” Facile da dire, non impossibile da attuare, assai poco oneroso da realizzare, ma assai difficile dargli popolarità… per il semplice fatto che non promette ricadute e guadagni immediati in termini di successo politico e popolarità consensi elettorali. Ma non farò delazione politica, ora c’è “Cind” e la sua bambina. Facciamo due conti… ma senza aritmetica, solo col cuore e la capoccia. Una mamma che ha una bambina, per qualche mese è esonerata da andare al lavoro… e mi pare giusto. Qualche mese in più, o in meno, a seconda di come siano andate gravidanza e parto… troppo giusto. Poi per un po’ ha diritto all’allattamento ed al lavoro ci va un po’ sì ed un po’ no, mentre papà o più spesso nonne, suocere, cognate o baby sitter ad ore si prendono cura della bambina. Ovviamente non si può pretendere in questo periodo, una qualità eccelsa dal lavoro di mammà. Presto, troppo presto!, occorre tornare al lavoro a tempo pieno mentre le nonne non ce la fanno più a tenere la bambina che comunque è affidata ad una estranea, necessariamente mercenaria. In questo periodo mamma cercherà di reinserirsi perfettamente nel suo mondo lavorativo senza peraltro riuscirci perché il pensiero “della povera bambina abbandonata che chissà cosa può succederle” non le darà tregua. Infine, diventata più grandicella, la bambina sarà affidata al Nido, nelle mani di specialisti, con ogni sicurezza garantita per legge e si troverà bene, meglio che a casa, a socializzare coi compagnucci suoi. Ecco, questa è una cronistoria tipo, vista dall’ottica della mamma e dei suoi patemi d’animo. Dal punto di vista sociale, abbiamo avuto una mamma scontenta e sottopagata che ha reso pochissimo al mondo del lavoro (se non ha fatto troppi guai), non per sua colpa ma per comprensibile e giustificato stato di ansia, e che si è stressata oltre misura per cui avrà bisogno di altri mesi o anni per riprendersi. Abbiamo angosciato suocere e con suocere, nonni e zii insicuri di far bene o poco bene e che probabilmente avranno viziato la bambina oltre il dovuto. Abbiamo pagato una, due, o più nutrici tutte preoccupate dall’estrema precarietà del loro lavoro e perciò mal concentrate nel dare tutta la loro potenzialità di mamme-di-rincalzo. Abbiamo sprecato in orari ridotti, va-e-vieni dal lavoro, tempi morti o sovrapposizione di orari fra la mamma ed aiutanti una quantità imponderabile ma notevole di energia… Abbiamo infine costretto (e non è certo il danno minore) una bambina piccola a confondersi circa la figura della mamma che già conosceva prima di nascere e di quelle che mamme-non-sono ma fanno come se lo fossero. Alla fine tutti stanchi e scontenti!... Come “Cind” e la sua bambina ! In altri paesi (io ho una duplice esperienza austriaca), il tutto funziona con una logica diversa. Detta brutalmente ma chiaramente consiste in questo: “il figlio che nasce è un investimento per lo Stato e non solo una questione personale della mamma”. Ed allora nascendo un bambino, e finché non sia maturo per entrare nelle strutture pubbliche (e sia detto per inciso in Austria anche gli asili Nido funzionano… all’austriaca) la mamma è letteralmente “pagata” per allevare il piccolo. Non un obolo, intendiamoci, ma una cifra mensile ragionevole per soddisfare almeno le esigenze primarie. A conti fatti, un po’ più del doppio di quanto resterebbe in tasca alla “Cind” da me considerata dopo aver pagato la bambinaia prelevando dal suo stipendio. E da noi? In una gestione globalizzata corretta la mamma conserverebbe il suo posto ma senza avanzamenti automatici di carriera e potrebbe riprenderlo dopo il periodo di maternità (36 o 48 mesi) ovvero abbandonarlo definitivamente, il “supplente” avrebbe la garanzia di un lavoro stabile almeno per quel periodo con interessante ipoteca sul futuro e tutto sommato lo Stato avrebbe speso solo qualcosa in più… o forse qualcosa in meno? Ed avremmo salvato il concetto di “famiglia”. Purtroppo, i risultati concreti si vedrebbero solo fra tre lustri… troppi, per qualsiasi governo italiano! Rudello 8 febbraio 2007 parole 896 FR “Come tenerli in braccio” Ultima modifica di Lucio Musto : 09-02-2007 alle ore 10.18.19. |
12-02-2007, 14.41.20 | #25 |
Ospite
Data registrazione: 20-11-2006
Messaggi: 35
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Riferimento: Come tenerli in braccio
A questa tua disanima, caro Rudello, aggiungo che mi fanno ridere quei politici che si lamentano del fatto che le donne italiane non fanno più figli, dando la colpa a motivi carrieristici ...ma come, invece di starsene a casa a fare figli vanno a lavorare???!!!...che prendano esempio dalle extracomunitarie, loro si che sono vere donne e mamme che sanno sacrificarsi...meno male che ci sono loro ad alzare il tasso di natalità in questo paese...!!!
“il figlio che nasce è un investimento per lo Stato e non solo una questione personale della mamma”. In altre parole viviamo in un stato dove le risorse umane non vengono valorizzate ma deprezzate e cioè un nascituro costa 1000 euro, dato una tantum, a chi presenta un reddito da fame. Reddito da fame che presenta anche ai nidi pubblici per far accettare il proprio bambino ...ma alle volte mi chiedo...come è possibile che due: un avvocato e un commercialista, marito e moglie presentato un reddito di circa 8000 euro annui secondo l'Isee, riescano asopravvivere e non dormano sotto i ponti, anche se il figlio (che ha tutto firmato dalla carrozzina ai pannolini) viene preso nel nido della mia città?... Infine, diventata più grandicella, la bambina sarà affidata al Nido, nelle mani di specialisti, con ogni sicurezza garantita per legge e si troverà bene, meglio che a casa, a socializzare coi compagnucci suoi. Certo che sono misteri!!!! Queste graduatorie dove si accettano, come nella mia circoscrizione solo 7 bimbi per volta, che si basano sul reddito sono una ulteriore presa in giro...non si ha la possibilità di difendersi in nessun modo. Potrò avere il diritto di scegliere in quale nido mandare la mia bambina? A presto Cind |
12-02-2007, 18.05.56 | #26 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Riferimento: Come tenerli in braccio
Citazione:
Beh!... in Austria non mi pare che esistano graduatorie, né puoi scegliere il Nido... che io sappia. Si mandano i bambini semplicemente a quello più vicino casa o più comodo da raggiungere. Ma non ho mai sentito nessuno lagnare per questo. Perché lo Stato (che paga circa 600€ al mese per i primi 3 anni e poco più di 100 al mese fino ai 18 anni come "argent de poche" per ogni ragazzo), pretende che anche i servizi pubblici siano all'altezza per il suo investimento! In cambio sono cavoli amari, ma amari davvero, se cerchi di fare il furbo ed evadere le tasse!... Abbastanza amari dallo scoraggiarti a provarci, a meno che tu sia amante degli... sport estremi! Perché non è detto che ti "becchino", (non sono così efficienti come si dice), ma se ti beccano.... avete voglia di piangere con tutto il clan! Speriamo che le cose si aggiustino anche in Italia, prima o poi. Perché l'Austria è bella, ma ci fa un freddo!!! |
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13-02-2007, 10.43.11 | #27 |
Ospite
Data registrazione: 20-11-2006
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Riferimento: Come tenerli in braccio
Bgo Rudello,
ho vissuto in Svizzera i primi 10 anni della mia vita, anche li non esistono graduatorie e se fosse dipeso da me ci sarei rimasta per sempre.In ogni caso, io intendevo che si è costretti a scegliere poichè possono accedere alla stessa struttura tutti bimbi della città, indipendentemente dalla distanza, per cui a fronte di un offerta di 7 posti c'è una domanda di 30. A me rimane "la scelta" tra la baby sitter per un altro anno e mezzo e l'asilo privato...devo solo "decidere" . cind |
13-02-2007, 12.32.17 | #28 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
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Riferimento: Come tenerli in braccio
Citazione:
Ogni mia comprensione, amica, e l'augurio di trovare una baby sitter splendida o l'asilo privato completamente affidabile e vocato interamente al bene della tua bambina e degli altri picoli ospiti. Il mio disappunto è tutto qui, nel fatto che occorrano gli auguri, dita incrociate ed altri scongiuri e gesti propiziatori per ottenere quello che è interesse primario di tutta la collettività, l'armonico sviluppo dei suoi nuovi membri. Perché è nell'ordine naturale delle cose che tu scompaia, nel tempo e lei prenda il suo posto fra la gente; e migliore sarà lei, e gli altri che oggi sono bambini, migliore sarà domani l'intero popolo. Questo è il punto miope delle istituzioni italiane. Laddove altrove, io so dell'Austria, tu della Svizzera, ma è così in Finlandia, in Danimarca... ed altrove ci stanno pensando da un pezzo. E le loro genti saranno migliori dei nostri figli, ogni anno un poco di più, ogni generazione... tanto di più! Altro che 7 posti "offerti" quando se "ne richiedono" 30! Io più propriamente parlerei di 23 posti "rubati" alla civiltà!. Scusa lo sfogo. Certe cose concettualmente sbagliate a volte mi fanno imbestialire, sopratutto quando a rimetterci sono i più indifesi. |
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