Citazione:
Originalmente inviato da MAGDA
Io riflettevo sulla soluzione che si potrebbe unire la dinamicità aziendale al controllo statale dell' interesse pubblico, attraverso una compartecipazione ed un organo di controllo superiore.
Chiedevo se ciò era possibile.... a tuo parere Van Lag... e cosa ne pensi a riguardo. Inoltre nutro profonda stima e ammirazione per l' efficienza dei servizi dei Paesi Scandinavi e del Nord Europa in generale, tu sai perchè per noi ....
italiani è così impossibile ?.......
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Ma l’azienda privata non è necessariamente più funzionante degli apparati statali. Qualche decennio fa era così, certo perché qualche decennio fa, il bene materiale aveva un grande valore, in quanto era difficile da produrre e, per produrre beni duraturi, ci volevano progettisti seri e professionali, manager seri e professionali, operai seri e professionali etc…. Quindi la serietà e la funzionalità erano fattori vitali per quel tipo di società. Oggi, grazie all’industrializzazione ed alla tecnologia abbiamo una capacità produttiva esuberante ed infatti oggi quello che ha valore è vendere e non più produrre e per vendere è necessario curare l’immagine ed indurre il bisogno nelle persone manipolando le coscienze.
Questo spiega perché oggi si tende a dare poco valore a peculiarità come responsabilità, serietà, coerenza, onestà, impegno etc, mentre peculiarità come la creatività, l’eloquenza, ma anche l’aggressività, la mancanza di scrupoli e il culto dell’immagine, etc trovano maggiore favore.
Questo è un fatto culturale che spiega in parte il degrado progressivo che si sviluppa un po’ a tutti i livelli della società inclusa la politica. Per quanto riguarda quest’ultima, a complicare il panorama italiano c’è, secondo me, l’anomalia tutta italiana che nel nostro paese si mischiano i valori morali propri delle singole coscienze, (valori della religione), con i valori politici e sociali, questo in virtù della pretesa assolutista della chiesa che pretende di essere l’unica depositaria della verità. Questo, più di tutto, è ciò che ci rende diversi dalle altre democrazie europee.
La strada per uscire come sempre esiste ma passa attraverso una capacità critica che ci permetta di mettere in discussione la nostra cultura ed i valori su cui si fonda per capire dove stiamo sbagliando e cosa possiamo fare per andare meglio, ma questo, ancora una volta trova il veto della cultura cattolica che per definizione appoggia le sue fondamenta sulla verità e che quindi, dal punto di vista cattolico, è impossibile che sia sbagliata e non si può ne discutere ne rivedere.