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Data registrazione: 08-09-2004
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il sito da cui traggo questo scritto è stato fatto misteriosamente cadere, ma nei post di alcuni forum ancora si trova:
Mi chiamo Juan Francisco Delgado e sono un giornalista investigativo. Il mio settore di ricerca è il mondo dell'occulto. Quando nel mio paese uscì il romanzo Il pendolo di Foucault di Umberto Eco ci furono molte polemiche e di diverso genere. Nessuno, però, sembrava essersi accorto dei gravi errori concettuali e numerologici contenuti nel testo.
Nel libro viene analizzato un documento riguardante il Piano di Rinascita dei Templari. Ad un certo momento un personaggio del romanzo, il colonnello Ardenti, dichiara: ''Allora: nella notte di San Giovanni, trentasei anni dopo la carretta di fieno. I Templari destinati alla perpetuazione dell'ordine sfuggono alla cattura nel settembre 1307, su una carretta di fieno. A quei tempi l'anno si calcolava da una Pasqua all'altra. Dunque il 1307 finisce verso quello che secondo il nostro computo sarebbe la Pasqua del 1308. Provino a calcolare trentasei anni dopo la fine del 1307 (che è la nostra Pasqua 1308) e arriviamo alla Pasqua del 1344. Dopo i trentasei anni fatidici, siamo nel nostro 1344. Il messaggio viene deposto nella cripta in un contenitore prezioso, come suggello, atto notarile di un qualche evento che si è compiuto in quel luogo, dopo la costituzione dell'ordine segreto, la notte di San Giovanni, e cioè il 23 giugno 1344''.
Questo passo presenta dei gravi errori concettuali rispetto al documento che viene presentato nel testo. L'episodio della carretta di fieno si verifica il 12 settembre 1307 e se facciamo trascorrere trentasei anni giungiamo nel 1343. Il riferimento alla Pasqua non è applicabile in questo contesto, poiché si applica solamente ai mesi di gennaio, febbraio, marzo e parte di aprile. Dato che l'accadimento si è verificato nel mese di settembre ci troviamo nel 1307. Inoltre dal documento (ma anche da un commento del colonnello Ardenti) appare evidente che ci si riferisce a San Giovanni evangelista, l'autore dell'Apocalisse. La notte di San Giovanni evangelista cade fra il 26 e il 27 dicembre, mentre quella di San Giovanni Battista cade fra il 23 e il 24 giugno. Il riferimento alla notte di San Giovanni Battista è quindi errato. Pertanto l'esatto calcolo ci fornisce come data la notte fra il 26 e il 27 dicembre del 1343.
Poi nel documento si afferma che ci sono sei cavalieri ogni venti anni in sei luoghi, uno per ogni luogo. Così otteniamo un totale di trentasei in 120 anni. Inoltre si devono verificare sei appuntamenti, in sei località diverse che prendono 720 anni. Infatti dopo 120 anni si deve aprire il primo messaggio con sigillo e anche i rimanenti messaggi con sigillo vanno aperti l'uno dopo l'altro e a distanza di 120 anni l'uno dall'altro. Il calcolo matematico che riguarda il numero complessivo dei cavalieri si presenta di estrema semplicità: basterà moltiplicare i trentasei cavalieri per sei volte, ottenendo così un totale di 216 cavalieri. Ma vediamo ora che cosa troviamo scritto nel libro: ''Trentasei cavalieri per ciascuno dei sei posti, fa 216 la cui somma interna fa 9. E siccome i secoli sono 6, moltiplichiamo 216 per 6 e abbiamo 1296, la cui somma interna fa 18, vale a dire tre per sei, 666''. Appare evidente che questa frase è completamente errata e va riscritta nel seguente modo: Sei cavalieri per ciascuno dei sei posti, fa 36 la cui somma interna fa 9. E siccome gli anni sono 720 (720:120=6), moltiplichiamo 36 per 6 e abbiamo 216, la cui somma interna fa 9.
Infine nel documento, nell'ultima riga riguardante il Piano dei Templari, si dice: ''3 volte 6 prima della festa della Grande Meretrice''. Abbiamo appena appurato che i sei appuntamenti, dal primo al sesto luogo con cinque passaggi, prendono 720 anni, dal 1343 al 2063. Inoltre il documento dichiara, senza ombra di dubbio, che il 3 volte 6 (666) si manifesta prima della festa della Grande Meretrice. Ma nel libro il colonnello Ardenti fa notare un gioco numerologico in cui la somma dell'anno 1944 (data ovviamente errata) dà 18, numero che è dato da tre volte sei, cioé 666. Quindi il 1944 è il 666, infatti Ardenti dichiara: ''Il seicentosessantasei, anno della Bestia, è il duemila in cui trionferà la vendetta templare, l'Antigerusalemme è la Nuova Babilonia,...''. Quindi al 666 andrebbe sostituito il 1944 e la frase andrebbe letta nel seguente modo: Il 1944, anno della Bestia, è il duemila in cui trionferà la vendetta templare. Questo concetto, del tutto errato, ci viene confermato dallo stesso Ardenti quando afferma: ''...ed ecco perché il 1944 è l'anno del trionfo della Grande Pute, la grande meretrice di Babilonia di cui parla l'Apocalisse!''. A questo punto appare evidente che nel testo si dichiara che il 1944 è l'anno del trionfo della Grande Pute quando nel documento il 3 volte 6 (666), l'errato anno 1944, precede la festa della Grande Meretrice. La contraddizione è quindi evidente oltre, ovviamente, all'errore del computo del tempo che porta all'anno 1944 in cui dovrebbe concludersi il Piano dei Templari.
In definitiva su questa base di errori si sviluppa l'intera vicenda del romanzo, infatti nel libro troviamo scritto: ''...che non può essere che l'alba del 24 giugno, giorno di San Giovanni, festa del solstizio d'estate...''. Ma tutti sanno che il 24 giugno è la notte di San Giovanni Battista, mentre il solstizio d'estate cade fra il 21 e il 22 giugno. Inoltre anche l'editore, nella presentazione del libro, viene coinvolto negli errori del professor Eco, infatti dichiara: ''Si svolge la notte fra il 26 e il 27 giugno...''. Ma seguendo il filo del racconto Casaubon giunge nella casa di campagna di Belbo la sera del 25 giugno 1984 dove si intrattiene fino a notte inoltrata. Quindi questa parte del racconto si svolge la notte fra il 25 e il 26 giugno. Ovviamente considerando che non si tratta di San Giovanni Battista ma di San Giovanni evangelista il tutto, a livello temporale, va traspositato. In poche parole: l'episodio del Conservatoire accade la notte di San Giovanni evangelista, cioé il 27 dicembre e Casaubon giunge nella casa di campagna di Belbo la sera del 28 dove si intrattiene fino a notte inoltrata, cioé la notte del 29. E qui, verso le prime ore del mattino, il racconto si interrompe (il romanzo rimane in sospeso, non si conclude).
Da tutto ciò e anche da altri errori che rilevai mi sembrava che il libro fosse stato scritto da uno scrittore mediocre oppure pazzo, non certamente dal rinomato professor Umberto Eco, l'autore del famoso libro Il nome della rosa. Mi sembrava veramente impossibile eppure gli errori erano lì, sul libro davanti a me. Per un momento credetti che quegli errori fossero stati introdotti apposta, ma per quale fine? Non lo sapevo e così decisi di abbandonare la mia indagine.
Scoperte inquietanti
Passarono degli anni e un giorno, casualmente, mi capitarono tra le mani tre libri: La Magia di Atlantide, La Magia Rossa e La Magia Stellare di Frank G. Ripel. I libri erano stati editi, nella versione spagnola, dalla Editorial Kier ma l'edizione originale era stata fatta in Italia dalle Edizioni Hermes. Questo nome mi ricordava qualche cosa: il Progetto Hermes, la collana di testi esoterici di cui si parlava nel libro Il Pendolo di Foucault di Umberto Eco. Così mi misi a leggere i libri del Ripel e ripresi la mia indagine che avevo abbandonato anni prima.
La prima sconcertante scoperta la feci leggendo La Magia di Atlantide. Nel libro si rivelava che l'Umbilicus Mundi (l'Ombelico del Mondo) si trovava in Italia e più precisamente nella città di Trieste. Ero sorpreso! Tutta la vicenda raccontata nel romanzo di Eco si incentrava sulla localizzazione del Centro del Mondo che dava il potere di dominare e dirigere tutti i flussi tellurici del pianeta. Mi sorse un dubbio. Sapevo che il romanzo di Eco era stato edito nel 1988 e allora feci controllare gli anni di edizione dei libri del Ripel. I primi due erano stati editi in Italia nel 1985, mentre il terzo nel 1986. Mi chiesi: ''Umberto Eco aveva preso spunto dai libri del Ripel per costruire il suo romanzo?''. Non dovetti aspettare a lungo per darmi una risposta.
Analizzai, in contemporanea, il libro di Eco e quelli del Ripel e un giorno feci una scoperta sbalorditiva. Alcune frasi riportate nel libro di Eco erano state copiate dal libro intitolato La Magia Rossa. Non c'erano più dubbi: il professor Camestres (un personaggio del libro di Eco) era in realtà Frank G. Ripel. E per la prima volta incominciai a capire. Il nome Camestres è un nome composto da Cames e Tres, e nel libro di Eco, a proposito della Tres, si dichiara: ''Una società che si propone di ristabilire finalmente i contatti con le cavallerie spirituali di fedi diverse''. Dunque Camestres è il personaggio-chiave. Chi l'avesse scoperto avrebbe potuto risalire a Frank Ripel."
non proseguo nella citazione, cmq è da notare che le parti copiate sono storpiate in modo da distorcere completamente il senso originale. infatti ciò che eco scrive non ha alcun senso in ambito esoterico, ed è chiaramente scritto per mettere in ridicolo il personaggio.
io mi chiedo come mai in quasi 20 anni la cosa non sia ancora esplosa, pressioni dei servizi segreti a parte.
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