Personalmente credo che, per quanto possa sembrar banale, la musica non sia altro che suoni e silenzi, oltre ognuna delle precedenti opinioni nonché ciascuna di quelle che verranno.
Sta al musicista, non alla musica in sé, d'arrivare dritto nel respiro degli ascoltatori e rapirli proprio con quei suoni o silenzi. Ciò limitatamente all'esecuzione d'un brano; riguardo le percezioni sono invece convinto che una musica sia buona quando l'interprete non può far altro che trasmetterne silenzio: il caso, exempli gratia, di gran parte della musica classica. Spero vi sia capitato d'imbattervi nell'Adagio "Al chiaro di luna": le armonie da cui è composto sono uno dei più celebri modi per suonare il silenzio, appunto.
Poi credo sia un ottimo antidoto alla misantropia: un suonatore è felice di poter trasmettere la musica agli altri, mentre gli altri, di comune accordo, sono felici di stare insieme ad ascoltare il musicante: pensate ai concerti.
ciao a tutti
Gould
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