Utente bannato
Data registrazione: 03-11-2002
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Spesso mi sento come quel solitario guerriero giapponese della serie televisiva di anni fa, che andava a spasso con la carrozzina e il suo bambino.
Beh,ormai è qualche anno che la corrozzina non è più un problema.Ma quando penso ai viaggi alle nottate che il piccolo ha dovuto e si fà con me,mi viene il magone,è penso se è giusto che sia praticamente cresciuto tra cavi e mixer,palchi e microfoni,se è giusto che ancora adesso gioca a fare schede tecniche,disegni di allestimenti.Ed ogni anno dico a me me a me stesso:-costi quel che costi,ma lo porterò al mare.
Ricordo un ferragosto di 4 anni fà,in un paesino trovammo una pizzeria verso la chiusura,eravamo affamati,nonostante la pizza fosse una specie di galletta condita,la divorammo per fame,e lui il mio piccolo amico,appoggiato col mento su di un braccino,riverso sulla sedia,masticava con gli occhieti chiusi...tra il boato di risate di tutti,rosate dolci.Fu la prima volta per tutti osservare un esserino dormire e mangiare contemporaniamente,ma poi crollò col trancetto di pizza in mano.
Anche per questo,a fine serata,cerco di spaprire di correre via,magari per cercare un posto tranquillo ancora aperto e mangiare qualcosa.Non è facile,certe volte dobbiamo inventarci delle travate originali.
Corremmo via da un paese turistico del gargano e lungo la litoranea a metà strada con un altro paesino,trovammo una pizzeria ancora aperta.Nonostante fossero le 3,era abbastanza affolata.Quei locali baracca poste tra la strada e la spiaggia,senza pretese,un mix di rusticità autentica e cattivo gusto. Trovammo li la vocalist col figlio,stessa età del mio, e il marito,oltre a Marco,uscivano sconsolati,niente piazza tutto finito.
Spontaneo l'occhio scrutava l'interno,cammerieri assonnati,una anziana signora sudaticcia dai capelli scompigliati, che avrebbe affascinato Fellini, si vetagliava con un pezzo di cartone...e un profumo terribilmente buono,faceva intuire che la bontà della pizza,ma a noi andava bene di tutto,purchè si mangiasse.
Chiesi se ci facevano mangiare qualcosa,ma la risposta fu negativa,avevano finuto tutto,dissero.
Marco,mi guardò sconsolato con espressione per dire:-visto?-
Voleva ripartire,gli dissi di prendere la chitarra,Rodolfo capì al volo,prese dal bagagliaio il mio sax,così invademmo la sala, cominciammo a suonare,per il gradimento dei commensali e ben presto altri entrarono e si creò una comunella di ragazzi,che partecipavano battendo le mani,poi Mary cominciò a cantare e la folla diventava sempre di più,che prese a consumare bibite, e vi partecipavano anche i commensali.
Monya di capelli rossi e bianchissima di pelle e Haraem senegallese dalla chioma a treccine,improvvisarono,si fa per dire,una coreografia che noscevano a memoria,erano una attrazione anche in quella circostanza,mentre i due bambini erano scesi in spiaggia a giocare sull'altalena,caspita,di giorno non possono farlo,almeno di divertono tra la notte e la soglia del mattino.
Di colpo anche la signora felliniana prese a ventagliarsi a ritmo e sorrideva,e lo sfatto pizzaiolo batteva la pasta anche lui a ritmo,di colpo i due ragazzi dalla faccia di contadini vestiti da cammerieri,si svegliarono in smaglianti sorrisi,...la signora felliniana bisbiglio qualcosa a uno dei due cammerieri,che a sua volta bisbigliò a l'orecchio di Rodolfo,nostro ispettore di produzione,pensai si mangia!
Unirono tre tavoli,e come per magia compervero portare di melanzane e peperoni sott'olio,polipo ad insalata,fette di pane a bruschetta con rucola e pomodori...beh,pizza niente,alle 4 del mattino non è il massimo della colazione,ma...
Facemmo fuori 6 bottiglie di buon bianco pugliese ben freddo,forse il vino,ma lo show continuò ,ci chiedavamo dove fossero imboscate tante coppiette....tutte ad aspettare l'alba sulla spiaggia? I due bambini si divertirono da morire.
La signora felliniana,ci salutò,facendoci sapere che eravamo stati ospiti della casa.Giunsero due bagnini ed altra gente muniti di scope,capimmo che era il tempo del caffè e filare via,lunga calca di coppiette assetate di cappuccini,poi l'onda frangrante provenire da un furgoncino, di cornetti appena sfornati.
Scesi in spiaggia per recuperare il bambino,che correva felice,il primissimo sole del mattino,e il forte profumo di mare mi invogliarono ad una passeggiata sulla spiaggia con gli ombrelloni ancora chiusi e dormenti,respirai forte e poi ripresi quasi meccanicamnte a mettere qualche nota col sax,mi avvicinai alle cabine,per sedermi,ma vidi due ragazzi che facevamo l'amore,mi sentiti un intruso,ero un intruso,mi voltai felice per loro,era proprio giunto il momento di andare,ma eravamo tutti privi di adrenalina,che ci tiene svegli e in tensione.Al primo buco che trovammo,andammo tutti a dormire.
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