Felicità
Finché cerchi la felicità
per essa ancor non sei maturo,
nemmeno se l'amor del mondo fosse tuo.
Finché rimpiangi cose perse,
hai una meta e sei smanioso,
non sai ancora cos'è il riposo.
Solo quando rinunci ad ogni desio
non hai più mete né ambizioni,
alla felicità non dai più nomi,
al flusso degli eventi più non soggiace
il cuore, e l'anima tua tace.
La vita non ha senso, è terribile, stupida, e tuttavia magnifica. Non si burla degli uomini (per fare ciò ci vuole spirito) ma non se ne preoccupa più di quanto si preoccuperebbe un lombrico. Affermare che l'uomo è un terribile gioco e un capriccio della natura è un errore degli uomini che si ritengono troppo importanti. Innanzi tutto dobbiamo riconoscere che la vita di noi uomini non è affatto peggiore di quella di un uccello o di una formica, anzi, semmai più facile e più bella. Per prima cosa dobbiamo accettare l'atrocità della vita e l'inevitabilità della morte, non con angoscia, bensì assaporando questo stato di disperazione. Solo quando avremo interiorizzato completamento la mostruosità e l'insensatezza della natura potremo iniziare a confrontarci con questa rozza insensatezza e attribuirle. E' ilo compito più alto dell'uomo, l'unico che sia in grado di svolgere. Tutto il resto è solo un miglioramento della bestia dentro di noi.
Brano tratto dal libro "La nevrosi si può vincere" di Hermann Hesse