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Vecchio 03-12-2003, 15.11.16   #1
sarpina
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Data registrazione: 22-11-2003
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musica

Forse questa non è la sezione più adatta per parlare di musica, ma visto che si chiama ARTE e letteratura, ho pensato potesse stare più facilmente qui che altrove.La mia domanda è molto semplice: visto che spesso si definisce (anche a sproposito, o senza sapere il perchè) la musica un "linguaggio universale"secondo voi in che misura può esserlo?Perchè quell'universale può voler dire 1000 cose...Spesso penso che venga inteso come una sorta di "esperanto", un linguaggio comune, più che universale, mentre secondo me, soprattutto per la musica classica, universale significa che vale sempre, comunque., dovunque, quindi non abbatte solo le barriere spaziali, ma anche temporali, tanto che forse si potrebbe fare storia attraverso la musica...penso inoltre che, come ho già detto, questo ruolo possa essere svolto molto più facilmente dalla musica classica che non da quella "leggera"(e classica per me è anche quella dei compositori del 2^ 900, non necessariamente di chi vien prima dei 2 conflitti mondiali)perchè ritengo sia molto più densa di significati e richiami alla realtà che sta intorno al compositore...insomma, forse ho detto un po' di cose insieme, ma riassumendo i temi sono:Musica linguaggio?Universale in che senso? Se sì, sia classica che "leggera"?Può descrivere la storia?
, fe.
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Vecchio 04-12-2003, 16.08.58   #2
Moonlit knight
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Data registrazione: 13-11-2003
Messaggi: 49
Beh, io credo che la musica venga definita "linguaggio universale" perche' se non si considera il testo, emoziona allo stesso modo un cinese o un americano, un po' come il cinema muto...
Io personalmente credo sia cosi fino ad un certo punto perche' comunque etnie diverse hanno un diverso modo di concepire la musica (ad esempio come a noi "occidentali" suona regolare un 4/4, ad un turco suona regolare un 11/8 che a noi darebbe una sorta di "spaesamento ritmico"). Per quanto riguarda la differenza tra musica classica e musica leggera, posso dire che secondo me la prima e' sicuramente piu' "evocativa" della seconda, di conseguenza piu' "universale" perche' tende a suscitare nell'uomo emozioni innate, questa prerogativa credo possa essere anche attribuita ad un genere come il rock progressive (il quale e' comunque molto influenzato dalla musica classica).

Moonlit knight is offline  
Vecchio 04-12-2003, 19.42.38   #3
irene
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Secondo me la differenza di fondo tra la musica cosidetta classica e la musica cosiddetta leggera sta nel fatto che la prima non è solo emozione, ma anche pensiero ( per es. Beethoven si poneva non tanto velatamente lo scopo di tradurre in musica la filosofia di Kant), mentre la seconda ha un impatto più immediato proprio perchè si propone di essere e di suscitare (soprattutto) emozioni.
Ecco la ragione della maggiore complessità della musica classica rispetto alla musica leggera.
Io non amo gli steccati di nessun genere, e quindi ascolto praticamente di tutto, posso comunque dire che, in linea di massima, la musica "classica" ci parla al di là del momento presente, risvegliando quello che in noi c'è di eterno ed avulso dalle contingenze che ci troviamo a vivere; la musica "leggera" è soprattutto la nostra memoria emozionale, legata a precisi istanti della nostra vita...Memoria emozionale che poi, nel tempo, diventa memoria collettiva, generazionale, ad es. pensiamo alle canzoni di un periodo per molti aspetti "aureo" come gli anni 50...Terminata la guerra, l'ottimismo delle nuove generazioni si traduceva (anche) nelle canzoni, e nel forte impatto liberatorio espresso dal rock and roll ... Oggi mi pare avvenga esattamente il contrario, la musica tende a farsi interprete delle inquietudini contemporanee,e comunque, per tornare alla domanda del thread, senz'altro la storia emozionale dell'umanità potrebbe narrarsi, appunto, attraverso la musica....

Ultima modifica di irene : 04-12-2003 alle ore 19.55.45.
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Vecchio 05-12-2003, 22.11.39   #4
dawoR(k)
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Smile al momento

sono posseduto
da questa canzone
(e non chiedetemi perchè!)

PROZAC + QUANDO MI GUARDO

Guardo il vento che soffia, la luce che cade,
l'uomo che ride, il sole sparire,
l'odio venire sull'erba bagnata,
sull'erba fumata la ruota che gira.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Gli occhi da iena che guardano e piangono.
Il bene che va il male che viene.
Il tempo che ride, una mela marcire,
chi ha molto e chi non ha niente di niente.
Guardo il vento che soffia, la luce che cade,
l'uomo che ride, il sole sparire,
l'odio venire sull'erba bagnata,
sull'erba fumata la ruota che gira.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.

wahankh .
Guardo dentro me, dentro me, dentro me.
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Vecchio 06-12-2003, 14.37.13   #5
Moonlit knight
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Re: musica

Citazione:
Messaggio originale inviato da sarpina
Forse questa non e' la sezione piu' adatta per parlare di musica, ma visto che si chiama ARTE e letteratura, ho pensato potesse stare piu' facilmente qui che altrove.

A proposito di quello che dici vorrei porre una domanda che ogni volta che ci penso mi arrabbio : Per quale motivo quando a scuola si studia storia dell'ARTE, per ARTE s'intende solo pittura e scultura?? Per quale motivo la musica, il teatro, il cinema non sono considerati ARTE e non vengono studiati da un punto di vista "storico"???
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Vecchio 06-12-2003, 15.00.49   #6
sarpina
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Infatti ci ho pensato anche io, e ho messo il mio post apposta qua...e proprio una vergogna che alle superiori non si studi più musica, ma solo storia dell'arte...non è universale solo Botticelli(uno a caso, perchè lo sto facendo in q.sto periodo), ma anche una sonata di Beethoven, una suite di Bach...e come dici giustamente tu anche il teatro, ed in parte anche il cinema, sebbene sia un'arte molto nuova...Se devo dire, e dico subito che non ho intenti polemici, mi è proprio dispiaciuto che non ci fosse una sezione di musica nel forum...forse perchè non si pensa che un concerto, una sonata, una semplice canzone si possano commentare, come una poesia...
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Vecchio 07-12-2003, 16.23.47   #7
moka
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Secondo me la musica può essere sia un linguaggio che un mezzo linguistico. La musica è sicuramente un mezzo espressivo, ed è anche un vero e proprio linguaggio, con la sua storia, le sue rivoluzioni, i suoi cambiamenti, le sue regole, i suoi codici. Se sia un linguaggio universale, non so con precisione, ma personalmente credo di si. Le emozioni umane sono più o meno universali: amore, odio, gelosia, nostalgia, paura ecc. . Dunque se si presuppone che la musica sia un mezzo di espressione, si presuppone anche che ci sia qualcuno in grado di ricevere le emozioni suscitate da essa, che, nel caso della musica classica, sono universali. La musica classica secondo me utilizza un codice espressivo molto più raffinato rispetto a quello della musica leggera, perchè le prerogative di questi due generi indubbiamente sono diverse. La musica classica cerca di raccontare qualcosa di profondo, di cogliere qualcosa di irripetibile, e per questo presuppone l'attenzione assoluta da parte dell'ascoltatore. Invece la musica leggera utilizza un codice linguistico più immediato, più facilmente comprensibile, e non presuppone affatto che l'ascoltatore sia attento al cento per cento. Nessuno ascolterebbe mai Mozart sotto la doccia o mentre fa le pulizie di casa; ascolterebbe piuttosto qualcosa di meno impegnativo, che so, Madonna o Michael Jackson per esempio.
Queste secondo me sono le differenze principali.

Per quanto riguarda il fatto che a scuola non si studia musica, io personalmente l'ho studiata sia alle medie sia alle superiori, e comunque ritengo che la scuola non possa occuparsi di tutto lo scibile umano, non ci starebbe più dietro, le lezioni dovrebbero durare dieci ore al giorno...! Se uno è interessato a qualcosa, può benissimo prendere l'iniziativa da solo, che so, iscrivendosi al conservatorio, a qualche corso privato ecc. Per quanto riguarda invece il teatro e il cinema, io quando andavo alle superiori, con i vari professori si discuteva spesso di teatro, e quando si aveva modo ci portavano a vedere le commedie sia in italiano che in inglese; quindi non sempre è vero che la scuola trascura il teatro. Da noi il pomeriggio si tenevano addirittura dei corsi di recitazione! Se uno ha degli interessi particolari, secondo me non può aspettare che prima o poi qualcuno se ne occupi, deve prendere l'iniziativa da solo, la scuola non può stare dietro a tutto purtroppo. Concludo sperando di non essere stata noiosa e ringraziando coloro i quali si sono interessati a questo mio messaggio. Ciao Ciao a presto
moka is offline  
Vecchio 07-12-2003, 17.13.34   #8
Moonlit knight
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Citazione:
Messaggio originale inviato da moka

Per quanto riguarda il fatto che a scuola non si studia musica [...]comunque ritengo che la scuola non possa occuparsi di tutto lo scibile umano, non ci starebbe piu' dietro, le lezioni dovrebbero durare dieci ore al giorno...! Se uno e' interessato a qualcosa, puo' benissimo prendere l'iniziativa da solo, che so, iscrivendosi al conservatorio, a qualche corso privato ecc. [...] Se uno ha degli interessi particolari, secondo me non puo' aspettare che prima o poi qualcuno se ne occupi, deve prendere l'iniziativa da solo, la scuola non puo' stare dietro a tutto purtroppo.

Io non voglio dire che la scuola si deve occupare di tutto lo scibile umano ma non capisco perchè se si parla di storia dell' ARTE, non si parla anche di storia della musica, secondo me in italia (non conosco la scuola degli altri paesi) c'è una tendenza a considerare forme di arte come scultura o pittura più "elitarie" e quindi più degne di essere studiate rispetto ad un'arte come la musica che viene considerata (talvolta erroneamente) "di intrattenimento popolare". PERCHEEEE??!!
Moonlit knight is offline  
Vecchio 07-12-2003, 20.09.40   #9
sarpina
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Anche noi andiamo a teatro, in inglese o per latino e greco(non in lingua originale ovviamente ), abbiamo fatto due corsi di cinema, abbiamo un indirizzo musicale dall'anno scorso, e noi come classe forse faremo un corso sulla lirica da febbraio.Però moltissimissime scuole non fanno niente di tutto questo, probabilmente anche perchè non lo ritengono importante per il loro indirizzo di studi, mentre invece credo che la scuola potrebbe curarsene un po' di più, anche solo per chi non ha tempo di farsi km per andare a corsi serali o pomeridiani, e che quindi, se li avesse a scuola, potrebbe perlomeno farci un pensierino...poi ovvio che non tutto tocca alla scuola, ma allora, come scrive anche moonlitknight, con che criterio si è scelto cosa è di competenza della scuola e cosa no?Volendo anche un corso di computer si può fare al pomeriggio, ma la riforma lo pone come attività curricolare, sacrificando molto altro, di molto più interessante(ma meno utilitaristico...cappero!)
sarpina is offline  
Vecchio 08-12-2003, 21.30.34   #10
moka
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Caspita avete proprio ragione! Non avevo considerato il fatto che magari non tutti hanno le possibilità economiche e/o materiali di frequentare dei corsi privati, che sicuramente non costano poco o che magari portano via del tempo che non si ha!

Effettivamente, è vero, la scuola tende a privilegiare quelle discipline il cui studio si rivelerà poi utile nel corso della vita lavorativa. Questa tendenza si è poi ulteriormente accentuata con l'ultima riforma del sistema scolastico, quello della signora Moratti. Non vorrei essere drastica, ma a mio avviso questa riforma è decisamente scadente. E' una riforma che riporta la scuola indietro di quaranta anni, all'epoca in cui la scuola più che dare una formazione culturale dava una formazione professionale. In questa riforma, la cultura nell'accezione classica del termine (quella che privilegia lo studio di storia, letteratura, arte, musica ecc. ) è, mi sembra, alquanto sottovalutata. E' davvero un gran peccato.

Credo che il criterio con cui si è scelto cosa è di competenza della scuola e cosa no sia appunto relativo a cosa si suppone essere più utile sapere in considerazione di una futura carriera lavorativa. Ora, sicuramente questo è un criterio concreto e realistico, ma non può certo essere l'unico criterio da prendere in considerazione. Visto che io ho terminato gli studi superiori già da un pò di tempo, mi piacerebbe sapere quali altri criteri, secondo voi, bisognerebbe prendere in considerazione nel momento in cui un ministro dell'istruzione debba decidere in che modo cambiare, migliorare il sistema scolastico italiano.

Grazie a tutti coloro che avranno voglia di rispondermi; mi piacerebbe molto anche sentire opinioni sulla riforma Moratti
Un saluto a tutti
moka is offline  

 



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