FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità
La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.
Capitolo 5 - Febbraio 2015
Realtà e Informazione: Cosa sono per noi?
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5.4 Misticismo nella Filosofia quantistica
Una delle cognizioni fondamentali della fisica quantistica dice che nel mondo subatomico un evento esiste in “tutti i suoi stati possibili” solo fino a quando una misurazione o un’osservazione, che ha sempre alla base una sorta di risonanza, non lo fissa ad uno stato specifico.
Tutti gli stati che non sono stati portati a livello di realtà, esistono quali possibilità, quali funzioni matematicamente descrivibili di oscillazioni. Le funzioni di onda sono sovrapposte tutte l’una all’altra costituendo una coerenza, subordinandosi ad una potenza superiore, che crea un ordine universale puramente virtuale. Questa virtualità universalmente propagata viene definita quale “Oceano delle infinite possibilità”. Si tratta di un rumore incommensurabile, gigantesco ma nello stesso tempo anche di una precisa unità inconcepibile. Questo “Oceano delle infinite possibilità” è ovunque nello stesso tempo, senza alcuna differenza temporale in tutti i luoghi immaginabili. Esso è in ognuno di noi, nella materia che costituisce la terra e la natura, come anche nell’atmosfera e in tutto il cosmo.
Come scrive Anton Zeilinger. oggi si è affermato il punto di vista che i sistemi subatomici esistono quali probabilità create dal processo dell’osservazione. L’interazione con l’ambiente corrisponde ad una osservazione o rispettivamente ad una misurazione e in ultima analisi dipende dall’impressione sensoriale in presenza di ogni osservazione. E questo è di nuovo un’esperienza immediata. (Zeilinger 2003)
Fenomeni quantistici restano indefiniti fino al momento che essi vengono in qualche modo “misurati” e quindi osservati. Misura e osservazione significano essere sempre in presenza di uno scambio di energia e di informazioni.
Cosa fa un’entità quantistica prima di essere osservata e così diventare reale?
L’entità “inosservata” esiste in una sovrapposizione coerente di tutti gli stati possibili, permessi e pensabili dalle funzioni oscillanti. (Erwin Schrödinger, 1926)
Ma nell’istante in cui viene eseguita una misurazione, analoga ad una osservazione, la funzione oscillante collassa con le molteplici probabilità degli stati e il sistema è costretto a prendere un unico e solo stato. Esso è stato commutato in realtà. “Essere è essere percepito”, dice George Berkeley.
Possono collassare, essere incoerenti, slegarsi, non solo l’energia con le sue oscillazioni bensì anche funzioni oscillanti di informazione e Bit quantici (Qubit). L’informazione viene così trasferita in uno “stato classico”, che vuol dire che, “dall’Oceano delle infinite possibilità” scaturiscono entità definite di significato e valore. Ecco cosa dice Meister Eckart: «La nostra vita sulla terra si basa quasi del tutto sul fatto che noi consideriamo Dio e tutte le cose come semplici possibilità». (Meister Eckehart 1934)
È determinante il fatto che la sovrapposizione delle funzioni oscillanti, isolata dall’ambiente, resta in tale stato fino a quando non si presenta un osservatore consapevole e sensibile. Gli esperimenti in tale direzione hanno fornito risultati stupefacenti: Quando un’apparecchiatura misura un sistema quantistico, i risultati rimangono in sovrapposizione fino a quando una persona consapevole viene ad osservare il processo di misurazione dell’apparecchiatura. Ritorneremo più avanti su questo argomento.
Cosa vuol dire ”osservatore consapevole e sensibile”? Con ciò si vuole indicare il totale di cosciente e subcosciente di una persona che lascia collassare le oscillazioni. L’auto-istanza, l’intelletto e l’anima crea quindi la realtà. Questa conseguenza fa parte della “Interpretazione di Kopenhagen” sostenuta da Heisenberg e soprattutto da Niels Bohr.
Un altro fisico, Hugh Everett, è dell’idea che ogni collasso crea un nuovo mondo, con la conseguenza di una infinità di universi paralleli. Questa idea è degna di analisi perché essa eventualmente permette che singole e importanti funzioni di uno stato nel mondo A, possono essere trasferite in uno stato diverso nel mondo B come per esempio succede in sogno.
Al centro di tutto ci sta sempre la persona con le sue sensazioni e la sua consapevolezza. Ogni realtà trae origine anche attraverso sensazioni e libera nuovamente altre sensazioni e percezioni. Essa, la realtà, viene sentita e percepita.
«Quando si è un’unica cosa con le sensazioni dirette e con le intuizioni, si riconosce a che livello è distorta e paradossale la scienza naturale, quella scienza moderna che c’impone il modo di pensare».
Alfred North Witehead
Filosofo e matematico (1861-1947)
L’insieme connesso di ragione, sensazioni, consapevolezza individuale e universale è quindi manifestamente il commutatore determinante della realtà.
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