Verso il Darshan (sulle orme di Paramahansa Yogananda)
di Bhakti Binod - capitolo 10
Poesie
LA MADRE
Non si consola,
consola.
Non fa soffrire,
sa soffrire.
Con la Vita
dà vita alla Vita
Con l’Amore
dà Luce al Cuore.
L’INFINITO
Cielo e mare celesti sono.
Confusi l’un nell’altro
appaiono agli occhi miei
oveda ‘n su lo scoglio
seduto osservo
bocca semiaperta
occhi smarriti
niente e tutto
vortice di vuoto.
NINNA NANNA
Dormi piccino… dormi…
sogna l’infinito cielo,
sogna l’azzurro mare.
Dormi piccino… dormi…
Gli Angeli ti verranno a trovare,
e con te vorranno giocare.
Dormi piccino… dormi…
Ti porteranno in su le stelle,
Ti mostreranno le cose più belle.
I PESCATORI
Guidate dalle lampare
le barche scivolano lente…
sussurrate preghiere
e lente remate l’accompagnano.
Lo scroscio dell’onda s’allontana.
Vanno i pescatori sospinti
dalla speranza.
SERA DI LUNA PIENA
I candidi raggi della luna,
nel silenzio della notte,
si proiettano nel mare.
Le stelle stanno a guardare,
nell’azzurro schermo,
le lucciole di luce giocare,
mentr’io col cuor meravigliato,
da dietro un vetro,
intruso osservo.
GELOSIA
Sei figlia dell’infido mondo.
Sei del leal cuor,
ove la ragion non ha ragione,
tentatrice.
Diventi del bon cuor,
ove la ragion non ha ragione,
distruttrice.
STANCHEZZA
Dolce a me vieni
perché figlia della morte
tu sei, e nel riposo
parte di quella tua genitrice
Pace assaporar mi fai.
LA VITA
Giornata d’autunno
illuminata da troppo pochi
istanti di Sole.
VUOTO
Giorni senza ore,
ore senza minuti.
Come può lo studio,
la lettura, il pensare,
lo svago occupare in me
il tempo che non c’è?...
LA MIA VITA
Accompagnato dalla solitudine,
cammino tra l’oscura foresta
fatta d’alberi di buio.
Né luce di stelle,
né raggi di luna
guidano il mio passo,
ma vado…
Vado con la speranza
che i raggi del Sole
vincano la lotta con le
tenebre della morte.
ATTESA
Disperato,
piango, strillo…
Vibrazioni, non suoni,
escono dalla mia bocca.
Come bimbo in culla
So che la Luce sarà accesa.
SENZA TITOLO
Garriscono le rondini
la terra con sollievo sospira,
le piante e i fiori germogliano
gioiscono i cuori.
Un sol cuore non gioisce,
un sol cuore non sospira,
un sol cuore non sente.
L’inverno da lui non se n’è
andato.
Con lui ed in lui è restato
perché tu, sua primavera,
non sei tornata.
PAURA
Ti stringo forte tra le braccia.
Ti stringo forte sul mio cuore.
Sei con me mentre suona
il canto della morte.
Ho paura a confessare
il mio amore, paura
che il canto al suo finire
spenga la speranza
che regna nel mio cuore.
JAN PALACH1
Il mondo ti ha strappato alla vita.
Né amore che portavi a coloro
che amavi, né quello che ti portavano
è stato più forte a trattenerti.
Lo stesso mondo che amavi…
incredulo…Ti ha costretto a provare
che non esiste né arma, né uomo
che possa uccidere ciò che nasce
nel Cuore con la vita e va oltre
di essa: LA LIBERTÀ.
1 Jan Palach è lo studente cecoslovacco che si diede
fuoco lasciandosi bruciare vivo il 16 gennaio 1969 a
Praga, divenuto poi il simbolo della primavera di Praga.
SENZA TITOLO
Un fischio, un altro fischio…
Rumore sordo…
sbattito degli sportelli si sussegue;
altro fischio; disco verde:
affrettati saluti,
promesse, giuramenti inconsapevoli
o bugie consapevoli.
Una voce dice: non giurare…
consapevole delle sorprese future
o rifiuto di vivere fuori di quel
meraviglioso attimo che sta per
fuggire?
Non è il fischio dell’omino,
è il fischio della motrice che rompe
gli ultimi scambi di parole.
Caduco il treno si avvia…
mani alzate a mò di saluto,
mani in tasca, altre parole,
solo sguardi.
Una direzione, due sensi:
Il treno e gli accompagnatori.
LA VERITA’
Si trova
nel libro dell’Amore,
fatto di pagine bianche
e scritto con parole di
Silenzio.
DOVE STAI ANDANDO?
S.Ragazzo, dove stai andando?
R.Che domanda… Signore, sto andando
verso la piazza dell’Amore.
S.I tuoi piedi sanguinano, sali, anch’io
vado là, ti do un passaggio…
R.No, signore, mio padre, prima di morire, mi
disse che se volevo raggiungere la meta
camminar a piedi dovevo.
S.Sali, con la macchina arriveremo prima…
R.No, signore, con la macchina
non ci si stanca e facilmente si viene attratti
dalle numerose stazioni del piacere,
dimenticando la piazza dell’Amore.
A me, nel passaredavanti a queste,
non viene la tentazione di fermarmi,
perché il piacere che da esse potrei avere
non è tale da compensarmi del dolore,
quindi non mi fermo, vado avanti.
Verso l’Infinito spazio, ove i cuori
si congiungono, la Piazza dell’Amore,
che è la sola che mi farà scordare il dolore.
Signore, da quanto tempo è su questa strada?
S.Da sessanta anni.
R.Arrivedercisignore.
S.Ragazzo!…ragazzo!…
aspettami… vengo con te a piedi…
vuoi?..
ASCESA
Gigantesche onde
e vortici paurosi
portano il mio corpo
nella profondità degli abissi.
La tranquillità della mia Anima
mi innalza verso il cielo.
SPERANZA
Paura delle tenebre.
Trema il mio corpo
ai sordi rumori dei tuoni.
Tra lampi e fulmini,
mostri giganteschi
mi appaiono,
un grido di spavento:
la Morte,
e nel silenzioso buio della morte:
la Luce.
LAVITA
Attraversamento
desertico,
pieno di miraggi
che conducono alla
morte.
PACE
Sognare una morte
tranquilla,
svegliarsi, trovarla.
PERCHÈ…
Mi chiede la gente:
perché non ti piace nessun quadro?
perché non ti piace la musica?
perché non ti piacciono
le attrazioni del mondo?
Come può piacermi tutto questo
se i quadri, la musica,
racchiusi nelle fiabe che mia
madre raccontava mi davano
una gioia che ancor dura?
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