Discorsi di Dharma
di Geshe Gedun Tharchin
Insegnamenti del Venerabile Lama Geshe Gedun Tharchin, Lharampa. Incontri, lezioni e scritti su Dharma, Meditazione e Buddhisimo.
Le Quattro Nobili Verità:
3) Le Quattro Nobili Verità
- Marzo 2020
Nel Buddhismo, qualsiasi sentiero si scelga, Hinayana, Mahayana o Vajrayana, lo si può praticare solo nelle quattro nobili verità, il primo insegnamento del Buddha Shakyamuni dopo la sua illuminazione, e da esse nasce il nome del Dharma. Comprendere le quattro nobili verità significa comprendere l’intero sentiero buddhista, mentre al di fuor di esse è impossibile qualsiasi approccio ai tre sentieri Hinayana, Mahayana, Vajrayana.
In nessuno dei tre “Yana” o mezzi spirituali, troviamo insegnamenti che non siano inclusi nelle quattro nobili verità, solo al loro interno possiamo praticare Hinayana, Mahayana e Vajrayana. Dunque, quali sono le quattro nobili verità?
1. La verità della Sofferenza
2. La verità delle Cause della Sofferenza
3. La verità della Cessazione della Sofferenza
4. La verità del Sentiero che porta alla Cessazione delle Cause della Sofferenza.
Queste quattro caratteristiche del Dharma conducono alla liberazione dal Samsara.
Nella tradizione Buddhista si ricorre spesso ad una analogia: Il Buddha Shakyamuni è il medico, il Dharma è la medicina, il praticante spirituale è il paziente. La conoscenza delle quattro nobili verità è la medicina necessaria alla cura di noi stessi e degli altri.
La prima tappa consiste nel riconoscere la malattia, la verità della sofferenza; è necessario individuare le cause della malattia, le cause della sofferenza, così da poter affrontare la cura che le eliminerà.
La malattia può essere prodotta da più fattori, ad esempio, dalla droga, dal tabacco, dall’alcool… e, per guarire, per ottenere lo stato della liberazione, si deve essere consapevoli della necessità della loro eliminazione che può avvenire solo attraverso la comprensione dei mezzi da utilizzare e di quale sentiero percorrere per raggiungerne lo scopo.
Tutti i quattro aspetti devono essere conosciuti e praticati al fine di poter guarire sé stessi e gli altri.
Il termine “sofferenza” in sanscrito è Dukkha, ma la traduzione che se ne dà nelle lingue occidentali non è proprio esatta.
Dukkha ha tre livelli:
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Il primo livello, più superficiale, è facilmente individuabile, ad esempio un mal di testa, di stomaco, un raffreddore, sofferenza che si può curare con medicine, senza dover ricorrere alla meditazione;
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Il secondo livello è un po’ più profondo e sottile e riguarda ciò che a prima vista appare appagante, ad esempio fumare, bere alcool, assumere stupefacenti, tutti elementi che ci appaiono gratificanti, apportatori di felicità, ma sono così dolci che poi procurano grandi carie ai denti. Il senso temporaneo e immediato di godimento è infinitamente inferiore alla sofferenza conseguente. Questa “gioia” è la natura di Dukkha, più difficile da riconoscere.
Del terzo livello parleremo più avanti.
Geshe Gedun Tharchin
2) Una Verità: “La Via di Mezzo” - 4) Motivazione: La Compassione
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