Riflessioni Filosofiche a cura di Carlo Vespa Indice
Considerazioni sul pensiero scientifico
di Clericus
pagina
7/9 .: pagina precedente .: pagina successiva
Insufficienza delle definizioni di "scienza"
In questo paragrafo non seguirò una esposizione
sistematica e una logica rigorosamente conseguente. La sistematizzazione va
bene quando si possiede la soluzione di un problema, ma vi sono fondati dubbi
se il problema in discussione abbia soluzioni.
Si domanda. La fisica
aristotelica è scienza fisica?
Risposta. Sì, se si
accetta che la scienza abbia come oggetto proprio il "mondo
Con tutto ciò, il criterio di
Popper, nella sua semplicità, non può essere rigettato. Di per sé, esso
giustifica sia il contenuto variabile della scienza sia l'elemento costante
fondamentale - la coerenza con l'osservazione, ponendo giustamente l'accento
sul processo ideale di formazione, senza essere una vera e propria
"definizione". Esso è una guida per distinguere tra congetture che possono
essere controllate (e quindi confutate) e congetture che non lo sono. Inoltre,
anche se una determinata congettura non fosse immediatamente confutabile, può
essere che lo siano le sue conseguenze. E' vero però che di solito si ha a che
fare non tanto con singole proposizioni, ma con sistemi teorici complessi, e in
una teoria sono presenti p.es. equazioni fondamentali (come quella di Schroedinger),
parametri (come la costante di Planck), principi generali (come quello di
relatività generale) che nell'insieme non sono semplici congetture. Tuttavia,
il criterio di Popper esprime efficacemente il concetto della coerenza
tra teoria e osservazione, e stabilisce il carattere ipotetico di
qualsiasi sapere scientifico. Che poi una ipotesi contraddetta dall'esperienza
sia scientifica o meno, dopo che è stata contraddetta, è questione che non può
porsi realisticamente nella forma secca di una scelta tra il sì e il no.
Questo va bene, se si considera la scienza come la ricerca della verità, o di
una verità ultima alla fine di un processo di esplorazione indeterminato. Ma
non sembra essere questo il carattere attuale della scienza (di nuovo, la
difficoltà di una definizione valida in ogni epoca storica). Una logica
selettiva troppo rigida non è in realtà applicabile al pensiero scientifico.
Per es., l'elettromagnetismo classico è confutabile e confutato (il modello
classico dell'atomo è instabile, già dal punto di vista della fisica classica),
ma sarebbe assurdo non servirsene nei problemi in cui è capace di fornire
previsioni corrette. Le teorie scientifiche vengono ef
Una possibile soluzione potrebbe
essere: da un certo punto in poi, le posizioni precedenti non vengono
veramente negate, ma superate, nel senso che una parte del contenuto
precedente viene in qualche modo inclusa negli sviluppi successivi. Giusto, ma
questo "contenuto costante" non è sicuramente definibile in nessun preciso
momento storico. Come faccio a sapere hic et nunc che cosa del "sapere scientifico" attuale
sarà conservato tra cinquecento anni? Al limite: che cosa garantisce
assolutamente che una parte del contenuto della scienza rimanga costante in
ogni epoca? Risposta plausibile: nulla, perché non c'è una procedura
fissa in ogni tempo e luogo che mi permetta, ora, di svolgere questa
operazione. A meno che, di nuovo, non siamo scienziati fin dall'origine dei
tempi.
Proviamo ad accettare il sì
[sempre in ri
Si domanda, a questo proposito. Che
cosa è il mondo
pagina 7/9
.: pagina precedente .: pagina successiva
Libri pubblicati da Riflessioni.it
RIFLESSIONI SUL SENSO DELLA VITA 365 MOTIVI PER VIVERE |
|