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Sutra del Loto

Riflessioni sul Sutra del Loto

di Rev. Nisshin   indice articoli

 

La Rivelazione

Ottobre 2012

 

Buddha Sutra del LotoCosa significa "esoterico"? Molti, al giorno d'oggi, credono che esoterismo significhi "magia". Sebbene in alcuni casi l'esoterismo abbracci la magia, esso non può essere considerato una scuola di magia. Esoterico significa "Insegnamento intimo e segreto". Le scuole esoteriche non sono aperte a tutti. Gli Insegnamenti di queste scuole sono rivolte solo ed esclusivamente agli Iniziati, ovvero a quelle persone che sono state ammesse all'interno della scuola dopo un'adeguata preparazione. Il Gohonzon è "esotericamente svelato nelle profondità del capitolo sulla Durata della Vita del Tathagata". Come si può svelare esotericamente qualcosa? Ebbene, il significato di queste parole è che il Buddha ha svelato il Gohonzon solo ad alcuni Iniziati. Non è possibile, in questa sede, discutere del significato profondo ed esoterico del capitolo sulla Durata della Vita del Tathagata, che costituisce il sedicesimo capitolo del Sutra del Loto. È possibile però evidenziare che questo capitolo contiene la rivelazione esoterica del Gohonzon. In altre parole, senza un maestro e senza un'Iniziazione è impossibile trovare tracce del Gohonzon nel capitolo 16 del sutra.
Ricapitolando, quindi, "esotericamente svelato" significa che la rivelazione segue le metodologie proprie della Tradizione esoterica e che il contenuto della rivelazione stessa è occulto ai profani. Il fatto che la rivelazione segua le metodologie esoteriche indica l'importanza dell'uso del Simbolo, che è una sorta di chiavistello, di sigillo, posto a protezione del Sancta Sanctorum dell'Insegnamento. Senza la Chiave che apra il sigillo non è possibile accedere ai segreti del sutra.
Le parole "nelle profondità del capitolo sulla Durata della Vita del Tathagata dell'Homnon del Sutra del Loto", hanno una particolare importanza dal punto di vista della tecnica del linguaggio occulto del sutra. Le "profondità" sono luoghi inaccessibili, ove mai nessuno si è avventurato. Le "profondità" del capitolo sulla Durata della Vita del Tathagata non sono altro che il significato occulto del sedicesimo capitolo del Sutra del Loto. Di tale messaggio, in questa sede, non è possibile parlare. Ad ogni modo, il fatto che il Gohonzon sia "esotericamente svelato nelle profondità del capitolo sulla Durata della Vita del Tathagata" rende ulteriormente chiaro quanto sia difficile accedere al messaggio esoterico del sutra. Non solo il Buddha Eterno rivela Se Stesso nel cuore del sutra, ma svela all'universo ogni Suo Segreto facendo ricorso alla Trasmissione Esoterica, attraverso un simbolismo segreto. Questo simbolismo del capitolo 16 è rappresentato dalla parola "profondità". Che la Verità sul Buddha venga finalmente e completamente rivelata nel capitolo 16 e trasmessa agli Adepti che erano fuoriusciti dalla Terra nel capitolo 15 nel corso dei capitoli 21 e 22, è assolutamente chiaro. I capitoli essenziali del Sutra del Loto sono otto, e vanno dal quindicesimo al ventiduesimo. Fra questi otto, i capitoli 15, 16 e 17 rivestono un'importanza capitale per quanto concerne la Rivelazione; parte del capitolo 17, e i capitoli 18, 19 e 20 sono inerenti alla Pratica, anche se il capitolo 19 parla più che altro dei benefici dei Maestri e di chi si associa con essi; i capitoli 21 e 22 compongono la Trasmissione del sutra.
Sta scritto: "Ascoltate attentamente il mio Segreto, ché ora conoscerete veramente il Mistero del Buddha e l'Onnipotenza dei Suoi Divini Poteri".

 

Queste parole indicano chiaramente che la Verità sul Buddha è rivelata nel Sutra del Loto.
Nessun altro sutra contiene questa forte affermazione. Queste parole sono il ruggito del leone del Sutra del Loto.

 

Shakumon
Il capitolo 16 fa parte "dell'Honmon del Sutra del Loto". Cosa significa? Shaku-mon e Honmon sono due parole che indicano due sezioni del Sutra del Loto. Questo è uno degli argomenti che ha creato maggiore confusione fra le scuole buddhiste. Shakumon significa "Porta del Riflesso". Questa non è una traduzione letterale del termine. Letteralmente, "Mon" significa "porta" o "cancello", mentre "Shaku" significa "traccia". Ma nel Buddhismo la traccia non è altro che il riflesso. Per comprendere appieno questo insegnamento è necessario avere piena conoscenza del segreto del Triplice Corpo del Tathagata. Per quel che riguarda l'analisi del Libro del Sutra, è sufficiente dire che la "traccia" è come la proiezione di un qualcosa. Nichiren Daishonin usa l'esempio del corpo e dell'ombra che proietta. In questo senso, l'ombra è la traccia. Oppure allude al riflesso della luna in uno stagno. Il riflesso è la traccia. Per questa ragione ho scelto di tradurre Shakumon in "Porta del Riflesso". Gli insegnamenti della Porta del Riflesso sono stati predicati prima che il Buddha rivelasse i Suoi Segreti nel corso del capitolo 16. Essi sono stati predicati dal Buddha Gautama, che è l'incarnazione, l'emanazione plenaria del Buddha Eterno Shakyamuni, rivelatoSi nel capitolo 16 del Sutra del Loto. Detti insegnamenti discutono di fede e di sapienza. Sono insegnamenti che hanno l'uomo come principale punto di riferimento, ed infatti per quasi tutta la durata della Porta del Riflesso, gli interlocutori del Grande Illuminato sono i Suoi discepoli diretti, i monaci da Lui stesso ordinati. La Porta del Riflesso allude alla vera identità del Buddha Gautama, ma non fornisce spiegazioni chiare in merito. Citerò qui alcuni esempi tratti dal capitolo 3 e dal capitolo 10 del Sutra, entrambi appartenenti alla Porta del Riflesso, lo Shakmon. "Ora, tutto questo triplice mondo è il mio regno, e gli esseri che lo abitano sono tutti miei figli. Ma adesso questo luogo è colmo di dolore e pianto, e solo io sono in grado di salvarli e di proteggerli". Questo brano comprende le Tre Virtù di Shakyamuni Buddha. Egli è Sovrano, in quanto il triplice mondo è il Suo regno. Il triplice mondo comprende il mondo del desiderio, ove dimorano i comuni mortali e gran parte dei demoni e degli spettri. Nel triplice mondo si trova inoltre il mondo della forma, ove il desiderio, la brama e l'attaccamento non sono più il motore degli esseri viventi, ma è ancora presente una forma, una materia, sebbene non grossolana come quella che compone gli esseri viventi del mondo del desiderio. Infine vi è il mondo senza forma, ove dimorano i deva supremi, i quali non hanno né forma né desideri. Ishvara, o Bonten, ritenuto il Creatore da parte di coloro che aderiscono alla dottrina della Creazione, dimora in questo cielo. Il triplice mondo quindi, è tutto l'universo. Inoltre, il Buddha Shakyamuni è Padre, in quanto tutti gli esseri viventi del triplice mondo sono i Suoi figli. Egli stesso usa queste parole. Infine, il Buddha Shakyamuni é Maestro, in quanto solo Lui è in grado di salvare e proteggere le creature del triplice mondo. La proclamazione delle Tre Virtù è occulta, in quanto il Buddha non afferma chiaramente queste cose, non le fa precedere da un grande proclama come avviene invece nel capitolo 16. Le Sue Parole rendono però chiaro un fatto: il Buddha Gautama non è semplicemente un uomo illuminato. Se così fosse, non potrebbe essere Padre, Maestro e Sovrano di tutto il triplice mondo, ma solo delle creature di questa parte del Mondo Saha, ovvero del nostro pianeta. "Io sono il padre di voi tutti. Kalpa dopo kalpa, voi siete rimasti avvolti dalle fiamme del rogo del dolore, ma io vi salverò tutti, così che possiate fuggire dal triplice mondo".

 

Anche in questo brano si evidenzia il fatto che il Buddha Gautama, nato, vissuto e deceduto in India circa 2600 anni fa, non è un comune mortale. Egli afferma di essere il padre di tutti noi. Le Sue Parole non si limitano a coloro che Lo ascoltavano a quel tempo, poiché, come abbiamo visto dal brano precedente, Egli si presenta come Padre, Maestro e Sovrano di tutti gli esseri dell'universo. Il Buddha dice di essere consapevole, di essere al corrente delle nostre tribolazioni e ci rassicura: Egli è in grado di aiutarci e di salvarci. Dobbiamo avere assoluta fede in Lui. "Yakuo, anche se dopo la mia scomparsa io dovessi trovarmi in un altro mondo, attraverso i miei divini poteri invierò degli uomini che si faranno seguaci del maestro del Dharma, così che egli non sia mai solo e che vi sia sempre qualcuno che da lui apprende la Legge". Questo brano, come i seguenti, è tratto dal capitolo 10 del Sutra del Loto. Se il Buddha Gautama fosse un semplice uomo, come potrebbe, dopo la Sua morte, inviare degli uomini per sostenere i maestri del Dharma? Eppure il Buddha afferma di poter far ricorso a dei “divini poteri”, e che nessuno dei maestri del Dharma che insegnano in Suo Nome varrà lasciato solo e abbandonato. Quando tutto sembrerà perduto ecco che l'inviato del Buddha si parerà davanti agli occhi del maestro. Ecco che lo sosterrà con delle offerte, che lo aiuterà a propagare il Dharma. Un uomo comune non potrebbe fare niente di tutto questo, men che meno inviare degli emissari dall'aldilà. "Queste persone, da me inviate attraverso i miei divini poteri, ascolteranno dal maestro il Dharma, lo riceveranno per fede, ne seguiranno obbedientemente gli insegnamenti e non si opporranno alla Buona Legge".
Ecco che si chiarisce ulteriormente quanto detto in precedenza. Se il maestro del Dharma si trovasse in difficoltà, se fosse solo, senza cibo o riparo, ecco che il Buddha farà in modo che egli incontri delle persone che si faranno suoi allievi. Questi allievi ascolteranno e praticheranno il Dharma in piena conformità con la Buona Legge. Essi aiuteranno il maestro, ripagando così il grande Debito di Gratitudine che hanno nei suoi confronti.
L'unica preoccupazione che l'allievo deve avere in merito a questo è: "come potrò ripagare l'immenso Debito di Gratitudine che ho verso il mio maestro"? Ebbene, l'unica cosa da fare è applicarsi diligentemente, sostenere ed aiutare il maestro, ma soprattutto avanzare lungo la Strada e conseguire l'Illuminazione. Questo è il solo modo per sdebitarsi nei confronti del maestro. Anche in questo brano, il Buddha Gautama rivela implicitamente il fatto che la Sua influenza spirituale permarrà anche dopo la Sua morte. Egli allude alla Sua Eternità, che verrà poi discussa nel capitolo "Se il maestro vivesse in un luogo isolato, allora io invierò presso di lui dei deva, draghi, semidei, gandharva, asura e altri, e tutti questi esseri da lui
ascolteranno il Dharma". In questo passo si afferma che, se il maestro si trovasse solo, il Buddha invierebbe dei deva o degli spiriti per aiutarlo. Possiamo dire che i deva stanno al Buddhismo come gli angeli stanno al Monoteismo. Gli spiriti possono essere spiriti della natura, come i draghi, o furie colleriche come gli asura. Qualsiasi sia la loro caratteristica o il loro potere, essi li useranno per sostenere, aiutare e proteggere il maestro del Dharma.
Come potrebbe un comune mortale avere una qualche influenza sui deva o sugli spiriti?
Questo brano si riferisce anche a coloro che hanno deciso di vivere una vita contemplativa in solitudine. Il Gran Maestro Nichiren visse in questo modo durante il suo eremitaggio sul Monte Minobu. A costoro, il Buddha invierà i Suoi emissari. "E sebbene io possa trovarmi in un altro mondo, lontano, di tanto in tanto mi mostrerò a quel maestro del Dharma; e se dimenticasse un brano di questo sutra, io glielo ripeterò affinché possa veramente comprenderlo e rammemorarlo". Anche questa è un'implicita rivelazione dei poteri divini del Buddha, e di conseguenza un'affermazione dell'immensa portata spirituale del Buddha Gautama. Egli ci dice di poter trascendere la morte. In altre tradizioni, fuori dal nostro Ordine, si crede che il Buddha Gautama, lontano spirito disincarnato dimorante nel Nirvana, abbia ormai reciso ogni possibile legame o contatto con noi che dimoriamo nel Samsara. Ma il Sutra del Loto ci rivela che non è così: l'ingresso nel Nirvana non preclude il contatto e la relazione con il mondo fenomenico, polare e duale, nel quale dimorano i comuni mortali. Il Buddha afferma di poterSi manifestare di Persona, e di poter insegnare il Sutra del Loto ai maestri del Dharma che ne avessero necessità.

 

La rivelazione implicita

Questi brani, e altri se ne potrebbero citare, sono la prova inconfutabile che il Sutra del Loto sostiene, anche nello Shakumon, la portata divina della Persona del Buddha. In particolare, sono degni di nota i passi del capitolo 11 che sottintendono l'Unicità del Buddha Gautama.
Sebbene non si affermi ancora che Egli è effettivamente il Tathagata Shakyamuni illuminato nel passato senza inizio, molte allusioni inducono a pensare che sia così. Nel corso del capitolo 11, infatti, un grande stupa ingioiellato emerge dalle profondità della terra e si alza in cielo. Al vedere un simile miracolo, tutta la grande adunanza rimane assolutamente sbalordita e stupefatta. I discepoli chiedono allora al Buddha di rispondere alle loro domande in merito allo stupa. Il Signore risponde alle loro domande spiegando che un Buddha del passato, Taho Nyorai, si trova all'interno dello stupa. Ancora una volta viene ribadito il concetto del perenne contatto fra il Buddha e il mondo dei comuni mortali, anche dopo il termine della vita corporea del Signore. Il Buddha racconta che il Tathagata Taho fece voto solenne di apparire in ogni luogo ove fosse stato predicato o insegnato il Sutra del Loto: "Quando, nei tempi a venire, vi sarà un devoto figlio che esporrà il Sutra del Fior di Loto del Vero Dharma, in qualsiasi mondo si trovi, in qualsiasi direzione esso sia, quel Buddha, facendo uso dei suoi divini poteri e dei legami spirituali del voto da lui pronunciato, farà apparire lo Stupa dei Sette Tesori nel quale è consacrato il suo corpo perfetto". Il "corpo perfetto" del Buddha Taho rappresenta la Verità Oggettiva, la Verità Eterna. Ma anche in questo momento, non è possibile vedere la Verità Oggettiva, in quanto il corpo del Buddha Taho è all'interno dello stupa, e le porte di quest'ultimo sono chiuse.
Allora i discepoli chiedono al Signore di mostrare loro il corpo del Buddha Taho. Questo punto è di Vitale importanza. I discepoli non possono vedere da soli la Verità: c'è bisogno di un intermediario. Il Tathagata Shakyamuni è questo intermediario. Dal punto di vista della ricerca soggettiva, l'intermediario è il maestro che guida il discepolo nella pratica e nella comprensione. Dal punto di vista della ricerca oggettiva e religiosa, l'intermediario è il Buddha Eterno, che è il Buddha Originale, l'Origine di tutti gli altri Buddha. Il Buddha Eterno è come la luna, e i molti riflessi della luna negli stagni, nei laghi, nelle pozze, nei fiumi e nei mari sono i Buddha Emanati. Hon-Butsu è la parola che descrive questa funzione del Buddha Eterno. Hon significa "origine". Butsu significa "Buddha". Quindi, Hon-Butsu
significa letteralmente "Buddha Originale". Shaku-Butsu sono tutti quei Buddha emanati dal Buddha Eterno. Come abbiamo detto, Shaku significa "traccia", o "riflesso". Perciò, gli Shaku-Butsu sono i "Buddha riflessi", o anche "proiettati". Nessuno al di fuori del Buddha Eterno può rivelare la Verità Ultima. Questo principio è chiarito dalle parole che il Buddha Shakyamuni fornisce in risposta alla richiesta dei Suoi discepoli. Così si rivolse il Buddha al Bodhisattva Daigyosetsu, che aveva richiesto al Signore di mostrare alla grande adunanza il corpo del Tathagata Taho: "Il Buddha Taho pronunciò anche un altro grande voto: `Se, una volta che lo Stupa dei Sette Tesori è apparso al suo cospetto affinché io possa udire il Sutra del Fior di Loto de1 Vero Dharma direttamente da lui, un Buddha desiderasse rivelarmi ai quattro gruppi di seguaci, allora egli dovrà richiamare tutti i Buddha che sono sue emanazioni che stanno esponendo il Dharma in tutti i mondi delle dieci direzioni. Solo allora io mi rivelerò ai quattro gruppi di seguaci'. Ora, Daigyosetsu, proprio adesso, io richiamerò i Buddha che sono mie emanazioni che attualmente stanno esponendo il Dharma in tutti i mondi delle dieci direzioni".
In questo brano apprendiamo che:

  1. il Buddha Taho manifesta il suo stupa al "suo cospetto" per " udire il Sutra del Fior di Loto del Vero Dharma direttamente da lui'. Questo significa che il Sutra del Loto può essere predicato solo dal Buddha Eterno.

  2. lo stupa del Buddha Taho viene chiamato "Stupa dei Sette Tesori". Lo Stupa dei Sette Tesori è il Gohonzon di Namu Myo Ho Ren Ge Kyo. Sette sono gli ideogrammi del Daimoku, e sette sono i tesori. La Verità è cristallizzata nel Daimoku del Sutra del Loto.

  3. il Buddha che desiderasse mostrare il corpo del Buddha Taho dovrebbe aprire le Porte dello Stupa dei Sette Tesori. Esotericamente, questo significa che si dovrebbe rivelare il Gohonzon. Per aprire le porte, il Buddha dovrebbe "richiamare tutti i Buddha che sono sue emanazioni che stanno esponendo 11 Dharma in tutti i mondi delle dieci direzioni". Questo, implicitamente, significa che uno Shaku-Butsu non potrebbe in alcun modo aprire lo Stupa e rivelare il corpo del Buddha Taho: non potrebbe rivelare il Gohonzon. Solo il Buddha Originale ed Eterno, quindi, può fare da mediatore fra il relativo dei comuni mortali e l'Assoluto proprio della dimensione del Nirvana.

In un brano successivo si legge che "il Buddha Shakyamuni purificò duecento miliardi di nayuta di mondi in ognuna delle otto regioni prossime al mondo Saha, in modo da poter ricevere tutti i Buddha che erano Sue emanazioni".
Le parole del brano precedente si trasformano in fatto in questo passo del sutra: il Buddha Shakyamuni richiama a Sé tutti i Buddha emanati nell'universo. Ancora una volta si allude al Buddha Gautama quale Buddha Originale.
Nonostante questo, il Buddha Eterno non Si rivela esplicitamente nel corso della Porta del Riflesso. Le allusioni rimangono tali, senza avere una conferma diretta dalla Bocca del Grande Illuminato. Tendai Daishi, il grande maestro cinese considerato una reincarnazione del Bodhisattva Yakuo, chiamò questi brani del capitolo 11 la "Rivelazione implicita”.

 

Honmon
Le parole Hon-mon significano la "Porta dell'Origine". La Porta dell'Origine comincia nel capitolo 15 e ha termine con la conclusione stessa del Sutra del Loto, nel capitolo 28.
Mentre la Porta del Riflesso discute di sapienza e di fede, il tema centrale della Porta dell'Origine sono la compassione e 1'amore. La Porta dell'Origine contiene le rivelazioni sui Segreti del Buddha inerenti all'Eternità della Sua Persona e sull'eredità e la trasmissione dell'unica grande cosa inerente alla vita e alla morte. La porta dell'Origine contiene la Rivelazione Esplicita, ovvero la chiarificazione diretta, la manifestazione pratica e concreta, l'attualizzazione di quanto esposto teoricamente nella Porta del Riflesso, nonché la rivelazione del Buddha Eterno, della Sua relazione con noi comuni mortali che siamo i Suoi figli sin dal tempo senza inizio, e della storicizzazione dell'Eterno propria del Sutra del Loto, nel quale l'Eterno diviene Storia. Ciò non avviene solo nella Sacra Persona del Buddha Shakyamuni, ma anche in noi che siamo i Suoi figli: questa relazione è il cuore dell'unica grande cosa inerente alla vita e alla morte. Attraverso la nostra azione nel mondo quali Figli del Buddha, il Buddha si rende manifesto nel mondo, così come ha già fatto nelle persone di Siddharta Gautama, Nichiren Daishonin e tutti i grandi maestri illuminati del passato. Infatti sta scritto:

 

"In verità io non muoio mai, ma sono sempre qui a predicare il Dharma".

 

Leggete e rileggete questo scritto, in modo che i concetti qui esposti vi si chiariscano piano piano.

 

Rev. Nisshin

 

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