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L'aspirante e l'alchimia Interiore

Sul Sentiero II
L'aspirante e l'alchimia Interiore

di Bianca Varelli
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PARTE SECONDA - LA NUOVA COSCIENZA


"Conducimi dalle tenebre alla Luce"


L'uomo in via di risveglio ha abbandonato le chiese e i gregarismi, poiché ne ha riscontrato gli aspetti profani "di potere" e ne ha rifiutato quelli sterilmente dogmatici:

 

Un uomo dall’intelletto poco sviluppato crede ostinatamente a tutto quello che gli viene insegnato sulla religione: egli ha ciò che si chiama “la fede degli umili”. Ma ecco che incomincia ad istruirsi e a sviluppare il proprio senso critico; allora, a poco a poco, il dubbio si insinua in lui, le sue convinzioni si sciolgono, ed egli perde la fede.
Ma se continua ad istruirsi e ad approfondire, egli ritrova la fede, la vera fede: una fede incrollabile che è fondata su un sapere. (O. M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

 

Comprende che l’Insegnamento genuino non è mai offerto in cambio di denaro né promette la conquista di straordinari “poteri”; si guarda bene, pertanto, dal seguire improvvisati “maestri” e si riferisce solo ai Grandi Istruttori dell’umanità (Cristo, Buddha…) e alla voce dell’anima.
Comprende, col crescere delle sue conoscenze, che gli spetta il compito di contribuire all’evoluzione dell’umanità utilizzando e sviluppando la sua operosità e il suo ingegno.
Comprende di essere destinato a diventare creatore di nuove realtà; per lo stesso principio, gli appare chiaro che il mondo in cui vive è l’effetto dei pensieri e delle conseguenti azioni degli uomini che lo hanno preceduto.
Comprende che il  suo compito è, pertanto, quello di informare l’intero creato con la sua intelligenza e il suo amore e di trasformare se stesso in qualcosa che non appartiene al creato fisico (quinto regno, o “sopramentale”, secondo la terminologia di Aurobindo e Mère)(1).
Comprende che il Sentiero è unico, al di là delle diverse denominazioni e particolarità inessenziali, e che va percorso con dedizione amorevole e “gioiosa serietà”.
Comprende che l’ Amore, che porta al superamento dell’Ego, è al tempo stesso l’Origine, il Mezzo, e il Fine:

 

L'amore è ciò che ha posto in essere la nostra esistenza e per un amore più grande stiamo terribilmente soffrendo in questa dimensione fisica. Ogni giorno ci dedichiamo al culto dell'Ego che è l'anti-amore in assoluto, la sua infima negazione. L'amore si dà interamente al prossimo, l'ego trattiene tutto per sè. (Platone, Simposio)

 

Infine, quando inizia a “calcare il Sentiero”, invoca: “Conducimi dall’irreale al Reale, dalle tenebre alla Luce”.
Tale percorso si struttura sempre sulla pratica dell’Amore, forza centrale del nostro Universo:

 

È scritto nella Tavola di Smeraldo: «Sale dalla terra e scende dal Cielo, e riceve la sua forza dalle cose superiori e dalle cose inferiori. È la forza forte di tutte le forze». Questa forza, che Hermes Trismegistus chiama “Telesma”, è l’amore. Ed è questa forza che l’Iniziato deve captare in alto allo stato sottile, per poi farla scendere nelle profondità del proprio essere e dissetare con essa le proprie cellule. Non è sufficiente che l'Iniziato si innalzi per captare l’energia divina: egli deve anche essere in grado di farla scendere e di riceverla dentro di sé. Ecco perché si sforza di purificarsi sbarazzandosi di tutti i sentimenti e i pensieri che non vibrano all’unisono con questa forza cosmica.

Quando l’Iniziato è giunto a liberare i canali eterici dei suoi corpi sottili, le correnti dell’amore divino scendono fin nel suo corpo dando ristoro a tutte le cellule. Egli prova allora una tale pienezza che nessun desiderio fisico lo tormenta più, poiché è veramente il Cielo ad aver preso possesso della sua anima, del suo cuore e di tutti gli organi del suo corpo fisico. (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)


   Bianca Varelli


1) cfr. Satprem,  Sri Aurobindo, l’avventura della coscienza; C. Jinaradajadasa,  Il Mistero della vita e della forma; C. W. Leadbeater, Il lato nascosto delle cose.



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