Sul Sentiero I
Dalla “divina inquietudine” alla Gioia
di Bianca Varelli
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L'Iniziazione
Con il termine iniziazione si intende ogni ampliamento di coscienza che permette esperienze di un grado più elevato; si può definire l’iniziazione anche come il processo di apprendimento del sé e del suo rapporto con il non-sé.
Ogni progresso dell’entità che evolve, ogni nuovo riconoscimento, può essere definito un’iniziazione, che è pertanto un processo universale. Così, ogni passaggio di stato, dal regno minerale a quello vegetale, a quello animale, ed infine a quello umano, può essere considerato un’iniziazione, cioè un ampliamento di coscienza, poiché nello sviluppo evolutivo non vi è alcuna frattura tra un regno e l’altro ma solo conseguente graduale rivelazione dovuta al più ampio repertorio di esperienze attraversato. Tale sviluppo si verifica in ogni entità ad ogni espansione di coscienza dovuta all’accrescersi dell’esperienza e della conoscenza. Per quanto riguarda l’uomo, egli è passato, con l’individualizzazione, dal regno animale, in cui gli individui sono accomunati dall’anima di gruppo, a quello attuale, umano, in cui è diventato gradualmente arbitro delle sue azioni e responsabile del suo progresso. L’individualizzazione fu quindi una delle più importanti “iniziazioni”.
In tempi più recenti, l’evoluzione dell’uomo segue, nella maggioranza dei casi, la via più lenta dello sviluppo ordinario della coscienza, che avviene attraverso successivi sviluppi in cui l’individuo e i gruppi percorrono la via dell’Etica illuminata e accrescono sempre più l’impegno nei confronti dell’umanità.
Alcune anime, tuttavia, scelgono di conquistare con la forza il Regno dei Cieli con un procedimento che non è nella norma: esse, con uno sforzo supremo rivolto a contattare il Mondo superiore e con totale dedizione all’umanità, bruciano le tappe del loro perfezionamento, conseguendo più rapidi ed ampi risvegli successivi, detti appunto iniziazioni, e rendendosi in tal modo idonee ad un più ampio servizio. Ogni sviluppo, a qualunque livello esso avvenga, anche se può apparire come un’illuminazione istantanea, è preceduto sempre in realtà da un periodo di graduale espansione e riconoscimento.
Pertanto, si parla generalmente di “iniziazione” quando l’individuo risvegliato ricerca volontariamente la Conoscenza; la sperimenta in una vita di servizio; la utilizza per l’evoluzione sua e dei fratelli.
L’uomo ancora lontano dall’iniziazione è in grado di trasformare:
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l’ignoranza in conoscenza;
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l’esperienza di vita in capacità di comprensione e di lavoro.
Il ricercatore sulla via del Ritorno ha imparato a sublimare:
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la conoscenza in saggezza;
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l’esperienza in qualità.
Il candidato all’iniziazione ricerca lungamente da solo, fino a che riesce ad allineare i suoi tre corpi al Sé superiore, e ad obbedire solo alla Sua voce; ad un certo punto riceve un aiuto più consistente dai Maestri, che ne hanno notato l’accresciuta luce e ne hanno riconosciuto lo sforzo umile e costante. Essi allora ne accelerano il cammino assistendolo con istruzioni e impulsi amorevoli ed intelligenti.
Il Sentiero e la candidatura all’iniziazione richiedono pertanto lo sviluppo delle virtù (da vir, uomo: le qualità del vero Uomo) e la sottomissione volontaria ad una disciplina:
Lo stretto sentiero di tutti i discepoli richiede obbedienza alle regole antiche e questa deve essere volontaria, a ragion veduta, ma mai rigida. Il discepolo progredisce adattando con intelligenza la vita a quei requisiti per quanto ragionevolmente possibile, non adattando questi alla sua vita. La flessibilità entro certi limiti è sempre necessaria, ma non deve originare dall’inerzia personale o da cavilli mentali.
(Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, vol I)
Riferisce Alice A. Bailey che in passato il Maestro si limitava a dare, in modo spesso imperativo e dogmatico, alcuni stimoli ed informazioni all’aspirante-discepolo; costui meditava su questi a lungo, senza mettere in discussione né la loro affidabilità né l’autorità del Maestro. Oggi i Maestri hanno a che fare con menti più avanzate; di conseguenza, l’insegnamento deve trovare un riscontro di verità nella mente e nel cuore ed essere accettato criticamente dal discepolo, che, avendo molta più libertà di pensiero e d’azione, ne verifica autonomamente la validità.
La mente, in effetti, brilla nella luce quando non dipende da un’altra mente, ma è autodiretta e direzionata al Bene.
Così afferma il Buddha:
Vi ho insegnato a non credere semplicemente perché avete udito, ma perché lo credete nella vostra coscienza, ed agite allora in conformità di ciò che credete e copiosamente. (H. P Blavatsky, La Dottrina segreta)
Inoltre, nell’attuale civiltà, spesso caotica e disturbante, l’istruzione e l’avanzamento avvengono nella tensione e nella fatica, non più nella quiete e nel raccoglimento come accadeva spesso in passato, soprattutto nel mondo orientale.
L’urgenza dell’umanità è maggiore, e così pure la necessità di individui che si dedichino con abnegazione alla realizzazione del Piano divino sulla Terra; i Maestri, pertanto, diffondono informazioni più estese, affinché il discepolo sia in grado di avanzare in modo più veloce; tra queste, è particolarmente “rassicurante” per gli individui più avanzati la conferma della partecipazione della Gerarchia alla vita della Terra, come guida e stimolo all’evoluzione:
La mente razionale del discepolo esamina, in base a ciò, successi e fallimenti sperimentati e impara le giuste lezioni; scopre che il progresso sul Sentiero porta al cosciente, intimo contatto con Altri, che l’hanno già percorso, e che la strada che porta alla Gerarchia è fatta di disciplina, di luce sempre crescente, di servizio al prossimo e di sempre migliore rispondenza a contatti ed esseri del tutto ignoti all’uomo comune. (Alice A. Bailey, Il discepolato nella Nuova Era, vol. I)
Per poter ricevere questi aiuti, inviati spesso per via telepatica sotto forma di maggiori intuizioni, ispirazioni e stimoli all’attività, l’aspirante-discepolo dovrà:
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preparare e purificare il suo corpo;
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organizzare ordinatamente gli elementi che lo compongono in modo tale da poter reggere le vibrazioni più alte degli Istruttori;
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sviluppare e raffinare la mente affinché essa sia in grado di diventare limpido canale di trasmissione degli insegnamenti ricevuti;
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imparare a cooperare in un’attività di gruppo coordinata attraverso la quale l’energia superiore possa essere trasmessa alla Terra;
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lavorare al servizio dell’umanità con pazienza, nell’oblio di sé e senza attaccamento ai frutti del lavoro.
L’uomo che ha vissuto così lungo tempo nell’Aula dell’Ignoranza, immemore della sua dignità e del suo destino di figlio di Dio, si è soffermato poi nell’Aula dell’Apprendimento, dove ha cominciato a intravedere il senso del suo procedere, accumulando la conoscenza e l’esperienza necessarie per l’accesso all’Aula della Saggezza; in essa soltanto, infine, può avvenire la prima iniziazione:
La saggezza è il frutto dell’Aula della Saggezza. E’ in rapporto con lo sviluppo della vita entro la forma, col progresso che lo spirito compie mediante i veicoli o corpi sempre mutevoli e con le espansioni di coscienza che si succedono di vita in vita. (Alice A. Bailey, Iniziazione umana e solare).
Tale Saggezza avrà come naturale complemento la Compassione:
...il discepolo deve cercare di sviluppare sempre più simpatia e compassione verso gli uomini e gli animali e sensibilità per la bellezza della natura. (R. Steiner, L’Iniziazione)
Bianca Varelli
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