Riflessioni sul Sufismo
di Aldo Strisciullo indice articoli
La scienza delle lettere (‘ilm âlHurûf) nel Sufismo
Ottobre 2008
Sintesi tratta da La via al Sufismo, di Gabriele Mandel
Questa scienza, che non nasce nell’Islâm, ma da esso è trasmesso dall’Oriente all’Occidente ha come base la lettera. La scienza delle lettere poté diffondersi nell’Islâm grazie alle particolarità strutturali e semantiche della lingua araba, oltre al fatto che essa - lingua della religione e della giurisprudenza - si diffuse tra culture che aumentarono la polisemia dei termini.
Ogni lettera ha un valore così che ogni parola può essere combinata e scombinata per giungere alla radice dei significati. Con le lettere si può conoscere la struttura qualitativa e quantitativa di ciò che le parole designano, per elevare le proprie qualità mistico-religiose.
Il valore delle singole lettere permane una volta che esse formano delle parole le quali rappresentano il segreto posto nel cuore delle cose create. Il loro valore primario naturalmente è la vibrazione.
La “tecnica mistica” delle lettere si chiama, nell’Islâm, Jafr che contiene l’intelletto universale cui si accosta la Jâmi‘a, l’anima universale. La scienza delle lettere è, nell’Islâm, un ramo del Jafr.
Ad ognuna delle ventotto lettere dell’alfabeto arabo è assegnato un valore numerico che, secondo antiche tradizioni, è così suddiviso: il primo gruppo di nove lettere rappresenta i numeri da uno a nove; il secondo gruppo, i numeri da dieci a novanta; il terzo da cento a novecento e l’ultima lettera che rimane rappresenta il mille. Quindi si hanno le corrispondenze come in figura:
Nella figura 1 è indicata la corrispondenza delle lettere anche con i quattro elementi (lì dove compare nel quadrato la doppia lettera ciò indica la differenza di trasposizione tra i due sistemi quello occidentale e orientale). Secondo la traslitterazione in caratteri latini, la corrispondenza sarebbe:
â=1; b=2; j=3; d=4; h=5; û=6; z=7; h=8; t=9;
î=10; k=20; l=30; m=40; n=50; s/s= 60; ‘ =70; f=80; dh/s=90;
q=100; r=200, s/sh=300; t=400; th=500; kh=600; dh=700; t/dh=800; gh/z=900;
sh/gh=1000
Questo sistema di suddivisione è anche chiamato Abj(a)d, dalla sequenza delle prime quattro lettere del primo gruppo.
Tenendo conto che di una parola araba si considera la radice consonantica, senza le vocali, il termine sufi (Sûfî), decodificato nel suo valore lettera-numero, da una somma di 186. 186 è composto da 100, 80 e 6. Questi tre numeri, riconvertiti in lettere danno la “q”, la “l” e la “û”, cioè un radicale che si può sistemare in fuq: “il trascendente”. Il sufismo infatti è trascendenza. Ecco quindi come una parola ne rivela un’altra.
Le radici delle parole arabe sviluppano diverse forme verbali (fino a 10), da cui derivano per ognuna molti termini.
La parola Allah, Dio, ha come valore il 66. Nel quadrato (fig.2), costruito con la stessa parola Allah, la somma dei numeri, in tutti i sensi di lettura, da sempre 66.
La ripartizione in lettere riferita ai quattro elementi è stata usata in Magia per produrre determinati effetti, sia sul piano fisico che su quello astrale. Ad esempio, parole con lettere d’acqua servirebbero per acquietare le febbri, quelle di fuoco per guarire malattie in rapporto col freddo oppure accrescerebbero il vigore di cose in relazione al fuoco (arti marziali).
Naturalmente, trattare il segreto delle lettere non è una operazione legata al ragionamento logico, ma alla visione e alla meditazione profonda.
Guardando la grafia delle lettere, la Âlîf ad esempio, la prima dell’alfabeto arabo (nella fig.1, la lettera con valore 1), tutte possiedono anche una carica simbolica. La lettera Âlîf è una lettera radicale ritta, alta, rettilinea, in equilibrio, generatrice di tutte le altre lettere dell’alfabeto. Nella preghiera islamica questa lettera simbolizza la posizione ritta. Inoltre, è la prima lettera della parola Allah.
Aldo Strisciullo
- Sintesi tratta da La via al Sufismo, di Gabriele Mandel
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