Riflessioni sul Senso della Vita
di Ivo Nardi
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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Mauro Pesce
Gennaio 2012
Mauro Pesce è, dal 1987, professore ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, dove è il presidente del corso di laurea specialistica in Antropologia culturale ed Etnologia. Nel 1979 fondò l'Associazione italiana per lo studio del Giudaismo e nel 1988 il Centro interdipartimentale di studi sull'Ebraismo e sul Cristianesimo (CISEC) dell'Università di Bologna.
Biblista e storico del cristianesimo, Pesce ha prodotto pubblicazioni nel campo dell'esegesi neotestamentaria, della storia dell'esegesi biblica moderna, e dei rapporti tra scienza e teologia nel XVII secolo. Negli ultimi anni è divenuto noto al grande pubblico per due suoi libri su Gesù: Le parole dimenticate di Gesù, Mondadori, 2004 e il libro-intervista Inchiesta su Gesù, Mondadori, 2006 scritto con Corrado Augias. Mauro Pesce ha pubblicato poi ulteriori ricerche sul Gesù storico, in particolare il libro L'uomo Gesù. Luoghi, giorni, incontri di una vita scritto a quattro mani con Adriana Destro e una serie di saggi reperibili sul suo sito web www.mauropesce.net
Il suo ultimo libro: Da Gesù al cristianesimo, Morcelliana, 2011.
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
Cerco di non rispondere mai in pubblico e per scritto a domande di tipo personale, perché la sincerità sulle cose intime e profonde suppone un rapporto diretto tra persone che si conoscono bene e si guardano direttamente in faccia mentre la scrittura è una comunicazione indiretta.
2) Cos’è per lei l’amore?
Non rispondo su cosa è l’amore per me. Ma, parlando in generale e senza alcun riferimento a me stesso, credo che non vi sia possibilità di amore quando una persona è mossa da un interesse personale.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
Spiegare il male è impossibile. Lo si deve solo combattere.
4) Cos’è per lei la morte?
I vivi non lo sanno e i morti non ne possono parlare.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
Non vorrei rispondere personalmente, ma gli obietetivi sono dati dalle situazioni in cui ci trova e in esse bisogna assumere responsabilità verso altri, e basta.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Credo che la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini sia costretta a lottare per la sopravvivenza. E che l’elaborazione di un progetto personale sia questione che interessa un piccolissima minoranza sulla terra e forse solo per periodi molto brevi.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
L’individualismo credo che sia un male e un privilegio della minoranza degli esseri umani che vivono nei paesi benestanti o apparatengono alla leadership dei paesi poveri.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Le vittime riconoscono molto bene il male che patiscono. La distinzione è chiarissima, purché ci si metta dalla parte delle vittime.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
Questa è l’unica domanda che mi fa difficoltà e che forse non condivido. Spesso gli scienziati, gli intellettuali e i filosofi cercano di capire perché sono mossi dalla passione di conoscere o dalla critica verso opinioni che appaiono insostenibili, non per risolvere la paura o l’angoscia. Galilei diceva: chi può porre limiti agli ingegni umani? Ma forse non ho capito la domanda e mi scuso.
10) Qual è per lei il senso della vita?
La vita stessa è il senso della vita. La vita ha in sé la sua energia, ha il senso in sé, nel suo interno, se non è annullata dalla malattia, dalla violenza di altri, dallo sfruttamento e dalla povertà umiliante.
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