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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista ad Arie Ben Nun

Febbraio 2011

Arie Ben Nun, considerato uno dei maggiori esperti di Kabbalà in Europa, nasce a Bengasi (Libia) nel 1939. Figlio di una famiglia ebrea molto religiosa, nel 1943 si trasferisce in Israele, dove inizia a frequentare una scuola religiosa scientifica (Heder), all'età di 5 anni è capace di leggere e scrivere in ebraico. A sei anni inizia a frequentare la scuola elementare, continuando a seguire le lezioni rabbiniche (Tora, Mishna, Ghemara, Talmud e altro). Nel 1956 si arruola nell'esercito Israeliano come paracadutista, servendo il suo paese per 27 anni. Terminato il servizio militare gira il mondo, continuando sempre a studiare, nel 1985 arrivato in Italia si innamora di una italiana con cui attualmente vive. Ha scritto 4 libri in lingua italiana: "Ghimatria. Chiave della cabbalà. Testo ebraico a fronte" Arktos, 2007; "Ghimatria. Chiave della Cabbalà" voll. 1-2-3, Firenzelibri, 2009.

 

1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

E' felice chi si accontenta di tutto quello che ha, molto, o poco, siccome tutto è relativo, per certe persone il poco è molto, io credo quindi che la felicità sia relativa.

 

2) Cos’è per lei l’amore?

Le uniche persone che possono descrivere l'amore sono le madri, dopo le madri sono le donne, AMORE SIGNIFICA ESSERE FELICE CON TE STESSO E CON LA GENTE CHE SI TROVA INTORNO A TE.

 

3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

Per certe persone la sofferenza è fisica, per altre persone la sofferenza è sentirsi soli, la SOFFERENZA è uno status, è il contrario del bene che la persona pensa di dover avere.

 

4) Cos’è per lei la morte?

Come persona religiosa per me la morte è un inizio di un'altra forma di vita, ma io non sono solo, devo anche soddisfare le altre persone, la morte è la fine della vita fisica, per questa ragione ogni persona quando si alza dal tavolo dove ha mangiato tutta la vita, deve fare di tutto per lasciare il tavolo pulito prima di andare, tavolo pulito significa: la morte non è la fine, si continua a pensare a quella persona pulita e brava, per questa ragione dico ai padri che sono arrivati ad una certa età: devono dare ai loro figli con la mano calda, in questo modo vengono sempre ricordati.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

Una persona di alto livello, scientifico o sociale, viene ricordata con statue o con nomi di strade, noi persone semplici dobbiamo crearci le nostre statue e i nostri nomi nella famiglia, qualsiasi obiettivo che io possiedo non è mai mio, appartiene sempre alle generazioni future.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Tutti hanno un progetto esistenziale, dobbiamo lasciare il tavolo pieno di scritti, saggezza e pulito.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

Noi esseri umani abbiamo imparato dagli animali a vivere in gruppo, se una persona decide di vivere sola ha qualche cosa nella psiche che non funziona, povera persona.

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Quello che è male per te per un'altra persona è bene, e quello che è bene per te per un altro è male, ringraziando D-O (1) non siamo esattamente come gli animali, ma abbiamo i sapori e possiamo anche dialogare, il bene e il male sono bene e male, dipende da quale punto di vista si guardano.

 

9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

Le persone iniziano ad essere angosciate ad una certa età, siccome noi esistiamo per una unica ragione: LA VIBRAZIONE, il mio prossimo libro parlerà della vibrazione, a noi fanno bene o ci disturbano, dipende come accogliamo queste vibrazioni, a me aiuta il credo, in ogni nostra cellula esiste D-O, ringrazio D-O che sono sano e godo la vita, auguro a tutto il mondo di iniziare ad essere felici con quello che possiedono (si veda la risposta data alla domanda numero 1).

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

Il senso della vita per me è dare importanza a tutto e a tutti coloro che vogliono stare bene, che D-O benedica anche quelli che non sanno stare bene, stare bene è semplice AMARE!!!

NOTE
1) Il Professor Arie Ben Nun non scrive nella forma consueta il nome dell'Essere Supremo per lo stesso motivo per cui, nell’ambiente ebraico, non va di norma pronunciato a causa della sua sacralità, aggiunge il Professore Ben Nun: “D-O è un'Entità importantissima e deve essere rispettata, se viene letto in questa forma ci fa ricordare che esiste e che il Suo nome si trova nel nostro cuore”.


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