Riflessioni sul Senso della Vita
di Ivo Nardi
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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista ad Antonio Girardi
Dicembre 2010
Antonio Girardi, vicentino, studi classici e una laurea in scienze politiche, dirigente d’azienda, è dal 1995 il segretario generale della Società Teosofica Italiana, ente morale riconosciuto che ha come principale scopo quello di promuovere la fratellanza universale senza distinzioni di razza, sesso, credo, casta o colore.
Dirige il mensile “Rivista Italiana di Teosofia”.
Società Teosofica Italiana - Ente Morale - www.teosofica.org
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
La consapevolezza è la chiave della felicità. Essere felici significa essere in armonia con il tutto, ma anche con i singoli elementi che lo riflettono.
2) Dott. Girardi cos’è per lei l’amore?
E' l'essenza stessa della vita e dell'essere. E' la forza che ci fa scoprire il sacro e che ci apre le porte alla dimensione della fratellanza, della solidarietà, della positività della relazione umana.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
Anche la sofferenza è una dimensione del vivere e ci può aiutare lungo la via verso la consapevolezza, che è anche comprensione di quelle catene di cause ed effetti che in oriente vengono definite come "karma".
4) Cos’è per lei la morte?
Il passaggio ad un'altra dimensione.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
I miei obiettivi sono conseguenza del "sogno" della fratellanza universale senza distinzioni e di quello della serenità filosofica. La sfida è quella di vivere il quotidiano, che è fatto di lavoro, di relazioni, anche di normalità senza essere travolto dalle illusioni suggerite dal piccolo "io", quello che ci fa credere che ci sia una separazione fra l'osservatore e la cosa osservata. Come molti hanno affermato il punto è quello di essere nel mondo senza essere del mondo.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Ne sono convinto e sono pure convinto che ciascun essere umano sia unico e irripetibile e che meriti quindi il nostro rispetto e la nostra simpatia, indipendentemente dalla posizione sociale, dal credo e da tutti gli altri elementi che lo differenziano.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
L'individualismo è l'elemento che ci fa scambiare il mezzo con il fine. Il fine è la dimensione dell'essere e della socialità armonica; il mezzo è una personalità che si lascia permeare dai valori del Bello e del Buono e cessa di considerare l'accumulazione come la chiave della sua sopravvivenza.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Un albero si riconosce dai frutti. L'intolleranza, la discriminazione, la violenza, l'odio etc non appartengono all'albero del Bene.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
Per me è stato molto importante l'incontro con la teosofia, che con il suo approccio olistico e il suo metodo maieutico mi ha insegnato il valore dell'osservazione "neutrale", che si basa sull'assenza di giudizio discriminante. L'osservazione neutrale fa comprendere la dimensione complessa delle cose e i suoi tanti collegamenti. Osservare senza giudicare apre la via alla compassione e ad una diversa comprensione della realtà.
10) Qual è per lei il senso della vita?
Albert Camus ebbe ad affermare: "Dietro ad ogni svolta della storia c'è un uomo nuovo che attende: è un uomo innocente". Ecco nell'emozione che ancor oggi mi danno queste parole, scopro l'innocenza che è vita e che è anche linfa per le nuove generazioni.
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