Semplici Riflessioni e Curiosità
I vestiti nuovi dell'Imperatore (Il Re è nudo)
di E.J. Gold
C'era una volta (e solo una) molti molti anni
fa, così tanti che il passaggio del tempo non
era neppure iniziato, un Re che amava così
tanto i vestiti nuovi che spendeva in essi
tutto quello che aveva.
Possedeva un abito diverso per ogni ora della
giornata, per ogni giorno della settimana, e
per ogni settimana dell'anno..
Niente importava per Lui, eccetto i Suoi
vestiti; eppure non trovava soddisfazione
neppure nello splendore di tutto quel
guardaroba. Tutte le volte che il Suo sarto
veniva al Palazzo, Egli gli chiedeva
continuamente qualcosa di nuovo.
Alla fine il sarto era sull'orlo della
disperazione; non riusciva a trovare più nulla
di nuovo, ed il brutto è che era l'unico sarto
in tutto il Regno.
Così pensò e pensò, e riuscì finalmente a
ordire un piano. Disse al Re di aver inventato
un nuovo tessuto che non solo cambiava colore
e forma ogni momento, trasformandosi sempre in
un nuovo abito, ma rivelava anche coloro che
erano stolti, ignoranti, stupidi, o tutti e
tre, in virtù di una sua magnifica proprietà.
ad uno stupido, il tessuto sarebbe stato
invisibile, mentre ad un saggio sarebbe
apparso in continuo cambiamento e
splendidamente bello.
"Che formidabili abiti!" pensò il Re tra Sé.
naturalmente tra Sé. sempre tra Sé. "Solo
indossandoli riuscirò a distinguere i saggi
dai pazzi".
Subito commissionò al sarto i nuovi vestiti.
Le settimane passarono, e questi abiti non
arrivavano; e non c'è da meravigliarsi, poiché
non c'era niente da spedire. Il sarto non
aveva intenzione di cucire nulla; intendeva
far recapitare al Re "un bel nulla", dopo aver
lasciato passare un adeguato periodo di tempo
per convincere il Re che i vestiti, come Gli
aveva spiegato a lungo e con un linguaggio
eccessivamente tecnico, avrebbero previsto
ogni possibile circostanza con raffinato
dettaglio e che erano molto difficili da
produrre.
Finalmente il pacco con l'abbigliamento
invisibile arrivò ed il Re lo aprì eccitato,
solo per scoprire che Egli non riusciva a
vedere proprio nulla..
Ma non desiderando apparire stolto, ignorante
o stupido, o tutti e tre, fece finta
d'indossare i nuovi vestiti ed uscì tra la
gente del Suo Regno.
E pensate anche solo per un momento che i suoi
sudditi volesse rischiare la testa accennando
alla Sua nudità? Neppure per sogno! Nessuno lo
fece! .Fin quando un bambino disse, un po'
troppo forte, mentre il Re stava passando in
processione:
"Ehi, guardate! Il Re è nudo!"
Un frastornante silenzio si sparse tra la
folla assemblata per assistere alla
processione del Re e dei Sui Ministri mentre
il riverbero delle parole del bambino si
spandeva per la piazza.
"Guarda cos'hai fatto!" gemette il Re al
sarto, "Tutti pensano che Io sia uno stupido
che se ne va in giro nudo!"
"Sciocchezze, Vostra Maestà," temporeggiava i
sarto, "l'abito fa l'uomo, ma il Re fa lo
stile. Non videro tutti il vostro vestito
arcobaleno cangiante, non appena usciste dal
Palazzo? Solo i bambini sono incapaci di
vederlo. È naturale, sono ignoranti. Come
potrebbero sapere? Non hanno la capacità
sociale di nascondere la loro stoltezza".
"Sentite cosa dobbiamo fare," propose il
sarto, "insegnerò a tutti i bambini a vedere i
Vostri vestiti nuovi; fin quando non imparano,
semplicemente ignorate cos'hanno da dire su di
Voi".
Il Re pensò che si trattava di un ottimo piano
e dette al sarto il nuovo compito di insegnare
a tutti i bambini a vedere i Suoi vestiti
nuovi.
Passò un po' di tempo, ma per insegnar loro a
vedere dei vestiti invisibili, anzi di fatto
inestistenti, ed anche a crederci nonostante i
loro stessi sensi e la loro intuizione, il
sarto dovette ricorrere, con i bambini, a
metodi molto forti di magnetismo animale,
detti "ipnosi".
Questi metodi erano così potenti che, mentre i
bambini si immergevano nell'allucinazione dei
vestiti del Re, la loro visione del mondo
realè si affievoliva e quando raggiungevano
l'età adulta, sebbene potessero adesso vedere
gli abiti nuovi del Re, erano però incapaci di
vedere lo stesso Re, eccetto che in qualcuno
dei più stravaganti spot commerciali di bibite
gassate su una tv via cavo.
Quando il Re si lamentò con il sarto riguardo
a questo inconveniente, quest'ultimo rispose:
"Beh, cosa volete di più? Di cosa avete più piacere? Volete che essi siano capaci di
vedere i Vostri vestiti, o Voi? Non potete
avere entrambe le cose, lo sapete".
Il Re non lo sapeva, ma s'immaginò che il
sarto ne sapesse di più di Lui. Poteva sempre
tornare ad indossare i vecchi abiti ma essi, a
confronto con questo infinitamente mutevole
abito arcobaleno cangiante, non parevano più adeguati.
"Che ne pensate di questo?" chiese il sarto,
"Insegnerò a tutti i bambini a vedere il
vestito, ma insegnerò anche a pochi di essi
(non alla maggioranza della popolazione,
poiché c'è bisogno di loro per sostenere il
Regno, ma agli stupidi, a coloro che sono in
ogni caso inutili agli scopi generali della
vita, come gli sciamani, i mistici ed altri
"procaccia-guai") a vedervi. Naturalmente,
dovete capire che quando imparano a vedere Voi
e non i Vostri vestiti, Voi apparirete loro
nudo..." aggiunse in un tono leggermente di
scusa.
"Ne vale la pena" acconsentì il Re. E così, ad
alcuni stupidi del Regno (diversi,
disadattati, e quelli che, per qualche scherzo
della sfortuna, non si accontentavano delle
allucinazioni) fu insegnato a vedere il Re e a
dimenticarsi dei vestiti.
E da quel giorno fino ad oggi, il sarto non è
stato più così indaffarato.
E le nuove idee per i nuovi abiti del Re?
Ormai, chi se ne frega più?
Altra versione:
I vestiti nuovi dell'Imperatore di Hans Christian Andersen
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