Religioni?
Il mondo di NonCredo
di Paolo Bancale indice articoli
Il dio degli atei è fatto di realtà
Maggio 2015
Il dio delle religioni è sia il totem africano, il tiki polinesiano o il maoi pasquense, sia l’immagine dipinta, scolpita o raccontata dell’uomo Gesù o dell’uomo Krishna, avatara di Visnu, sia, anche, la non-immagine di Geova o di Allah: tutti partecipano comunque del modello androide nelle fattezze e/o nei comportamenti. E’ infantile Watson, avrebbe parafrasato Sherlock Holmes, ma purtroppo così è. Non si indaga, non si dubita, non si cerca, ma si preferisce dare la stura ad una fantasia olografica che vuole spiegare tutto con un vaniloquio di parole, ignorando che nulla è corruttivo e velleitario come il supponente pensiero teologico.
Ma allora le domande di sempre: chi ha creato ciò che esiste? l’universo è infinito ed eterno o è il contrario? noi qui che ci facciamo? Come l’uomo del maestro sufi Nasruddin che non ha perso la chiave di casa sotto un lampione, ma la cerca sotto il lampione perché solo lì c’è luce, e naturalmente non la trova, così fa anche il credente che si affida alle narrazioni di altri credenti che a loro volta lo hanno appreso da altri credenti ecc. ecc. e non approda a nulla: è solo una fantasia ad occhi aperti, un parlare, contentandosi, del nulla. Ed allora? A questo punto è illuminante ciò che scrive una scienziata di fama mondiale, l’astrofisica Margherita Hack, atea dichiarata, che così, realisticamente, ipotizza un dio per tutti nel suo bel libro “Il mio infinito”:
“Un universo infinito nel tempo e nello spazio deve postulare l’esistenza dell’Energia, che creerebbe le particelle elementari da cui deriva tutto il resto, dalle stelle alle forme di vita biologica che conosciamo sul nostro pianeta. Potremmo anche sostituire alla parola Energia la parola Dio senza attribuire a questo Dio nessuna delle prerogative che gli attribuiscono le varie religioni, ma solo una forma di energia che spiega tutto ciò che esiste, un’energia che può assumere le caratteristiche di particelle elementari, che avrebbero insita in sé la caratteristica di aggregarsi in forme sempre più complesse fino agli esseri viventi, dai più semplici ai più complessi quali siamo noi, come dimostra la teoria darwiniana dell’evoluzione… Il perché ultimo che noi cerchiamo potrebbe pure non esistere, ed essere solo una nostra necessità di creature senzienti… Per quanto possiamo supporre all’origine di tutto ci sono casuali, imprevedibili fluttuazioni di questa misteriosa entità che è l’energia, che quindi assume le funzioni di un dio creatore, anche se a differenza di dio l’energia è qualcosa di ben tangibile e misurabile. E da questa energia scaturirebbero anche esseri viventi come noi, capaci di riflettere su se stessi e su tutto ciò che li circonda.”
Il che è proprio ciò che non fanno i credenti preferendo soggiacere alle loro pulsioni mitopoietiche.
Paolo Bancale
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