Riflessioni sull'Ottava
di Michele Proclamato - indice articoli
Campo Platonico ed Anatomie Sottili
dicembre 2012
Mesi orsono scrissi di Anatomie Sottili.
Tutto confluì in un opera bibliografica dal titolo: “ORIENTE” (Melchisedek-Edizioni).
Tema era la codifica della Matrice, delle Anatomie Sottili, alla base di tutte le scienze mediche, arti marziali e filosofie spirituali orientali.
Giunsi alla conclusione di come l’Ottava, fosse la matrice del contendere.
Oggi che ho scritto di proto-scienza, occupandomi di Cartesio, so essere l’Ottava matrice non solo del mondo medico orientale, ma anche scientifico, occidentale.
Ho elaborato quindi un insieme di studi, in grado non solo di ipotizzare, ma di asserire analogicamente, come olismo e scientismo, siano sostanzialmente figli della stessa madre.
E’ un buon percorso conoscitivo, ma ancora da esplorare.
Per un motivo essenziale.
Alla base del sapere dell’Ottava, esiste fondamentalmente, un tipo di conoscenza che vuole nella geometria platonica la motivazione principe di tutte le sue applicazioni.
Parlare di tale sapere, va quindi a coincidere con un tipo di fisica, direi spirituale, incentrata su i 5 solidi platonici.
Solidi legittimati nella loro esistenza, da una struttura, direi Cimatica, caratterizzata da 8 “frequenze “ dimensionali.
Ma sostanzialmente, nonostante, i grandi passi avanti della fisica, non sappiamo che cosa effettivamente sia una “presenza dimensionale platonica”.
Ufficialmente, quindi, possiamo solo teorizzare le dimensioni, mentre, incredibilmente, a livello olistico, le descriviamo con precisione, oltre ad usarle, con successo.
Inoltre, che in questo spazio tridimensionale, da sempre si utilizzino dimensioni altre, credo non sia abbastanza chiaro per tutti, specialmente per la scienza.
Siamo di fronte, perciò, ad una grande contraddizione.
E questo per il solito inutile motivo, che vuole, ciò che non capiamo, o non ancora abbiamo scoperto, confinato o confinabile in altri ambiti, che privati di ufficialità, sono destinati a rimanere, per sempre, in una specie di ……..limbo conoscitivo.
Vorrei quindi servirmi nuovamente dell’Agopuntura, come feci in un articolo di alcuni mesi fa (l’Agosapere), per indicare una strada, grazie alla quale rendere tale inconciliabilità olistico-scientifica… superabile.
Avevo in quell’occasione dimostrato numericamente, come, l’Anatomia Cinese, non fosse qualcosa di irraggiungibile, in quanto presente persino in un rosone: quello della Basilica di Collemaggio.
Infatti, essendo essa costituita da:
8 Meridiani curiosi
12 Organi principali
12 Meridiani Secondari
48 Meridiani minori.
(72 parti in tutto),
su cui era possibile interagire attraverso 360 ago-punti, era verosimile un parallelismo, con la struttura del “mio” mandala in pietra.
Essendo lo stesso, nascente centralmente, da 8 Petali, e costituito da:
36 braccia
72 spazi, posti alla fine delle braccia.
Di conseguenza feci notare come, questi numeri, sostanzialmente apparissero, oggi, sia nei campi ufficiali più disparati, come l’arte, che nel caso delle Anatomie Sottili.
Ipotizzai quindi gli stessi, essere, l’eredità senza tempo, di una codifica di Campo.
Campo o campi, dimensionali, che anche “noi” oggi supponiamo esserci, soprattutto a livello Biologico e chiaramente Fisico.
Ed è qui che avviene il cortocircuito con l’ufficialità.
Mentre da una parte oggi noi “lo” ipotizziamo appena, da millenni, esso, sembra sia stato non solo descritto, spesso geometricamente, nonché numericamente, ma applicato, ripeto applicato, attraverso le Anatomie Sottili in Oriente, e in mille altri modi in Occidente.
Esiste quindi un problema di “incomprensione”, enorme, fra tale codifica, ed il nostro sapere. Tanto da essere stati costretti ad immaginare, un “ambito esoterico”, dove confinarla.
Passiamo però ad un esempio pratico riguardante sempre l’Agopuntura, per capirci meglio.
Una signora, che da tempo ha un dolore al gomito, dopo averle provate tutte, al suo medico ancora si rivolge, perché il dolore persiste.
Il dottore anch’esso non sapendo più come fare, quasi sottovoce, gli parla di un suo collega, il quale, guarda caso, si occupa di agopuntura, a cui potrebbe rivolgersi, come ultima spiaggia.
La signora va dall’agopuntore, che pur avendo conseguito una laurea basata sull’anatomia ufficiale, agirà su di lei, non tenendo presente l’anatomia occidentale.
La signora esce dalla prima seduta, e comincia a sentire un sollievo alla parte dolorante.
Morale
Come spesso succede, la signora con poche sedute risolverà il problema.
Domanda
Come è possibile che un Agopuntore, agendo su un anatomia inesistente, qui, in tempo reale, ottiene un risultato medico positivo?
Risposi, nel mio articolo, a questa domanda, solo in parte, in quanto spiegai come, la matrice dell’ anatomia “ufficiale”, fosse sostanzialmente sottile.
Io ho infatti, maturato, le seguenti convinzioni:
Il Sottile è il campo.
Il campo è l’Ottava.
L’Ottava è invisibile, per ora.
L’Invisibile è qualcosa di dimensionale
Domanda
Perché il dimensionale, inarrivabile ed invisibile, per la nostra scienza, sul gomito della signora fa subito effetto?
Risposta
Semplicemente perché il sottile, non solo è meno sottile di quanto pensiamo, ma soprattutto, come direbbe la Carrà: Carramba, esso è ……….quiiiiiiiii.
Insomma pensiamo che tutto ciò che è dimensionale sia inarrivabile, e poi un ago ci mette in collegamento in tempo reale con lo stesso.
Allora vuol dire che in questa realtà interagiscono più dimensioni e che solo apparentemente esse sono divise.
Quindi dobbiamo chiederci che cosa c’è intorno a noi in grado di interagire immediatamente con il nostro corpo.
Altro cortocircuito.
La scienza non lo sa, l’olismo risponde con precisione.
Prendiamo il Para Tan, di cui ho scritto.
Esso è un tipo di Agopuntura, fatto, non con gli aghi, ma con i Mantra, con la voce insomma.
Scienza medica indiana, antichissima, essa presuppone la nostra Anatomia Creante strutturata come il simbolo che faccio seguire.
Chiamato Shri Yantra, tale simbolo in India, da millenni, indica il modo in cui è stato creato l’immensamente grande, come il piccolo.
E’ quindi l’immagine di Campo per gli Indiani.
Ebbene “chi” opera sul corpo umano, attraverso il Para-Tan, presuppone esserci fra lui e il corpo supino del “paziente”, una struttura triangolare, perfettamente riprodotta al centro del simbolo.
Agisce quindi sulla nostra anatomia, attraverso un anatomia triangolare, sulla quale emette, 9 mantra per ogni angolo, presupponendo però, anche un angolo centrale.
Ripeterà quindi, tale sequenza, 4 volte per il triangolo con l’apice verso l’alto e 4 volte per il triangolo con l’apice verso il basso.
Quindi la sua “cura” avverrà attraverso 72 Mantra.
Non solo, considerando i 4 + 4 luoghi angolari in cui esso interverrà, bisognerà ipotizzare un ulteriore evoluzione tridimensionale del simbolo.
Di conseguenza la struttura sottile su cui l’agopuntura indiana agisce, sarà non triangolare, ma Tetraedrica.
O meglio il Pra-Tan presupporrà intorno a noi, una matrice sottile definibile come un: Tetraedro Stella:
Così facendo permette, a distanza di millenni, di farci, “vedere” che cosa probabilmente intorno a noi c’è, a dispetto di ciò che oggi, non vediamo.
Di conseguenza, millenni fa, il “Dimensionale” era non solo numerabile e visibile, ma utilizzabile a livello medico.
Per cui mi pongo e vi pongo la seguente domanda:
E’ più avanzata una civiltà millenaria, che interagisce su un presunto corpo sottile, per curare un corpo fisico, equilibrando la sua energia emozionale o è più moderna la nostra di civiltà, che riconosce l’esistenza del solo corpo fisico, che cura chimicamente?
Pensateci, perché in questa differenza io credo sia riposto il nostro futuro.
Michele Proclamato
Su YouTube: IL SAPERE DELL'OTTAVA
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