Riflessioni sulla Mente
di Luciano Peccarisi - indice articoli
La testa in fumo...
marzo 2014
Di Franco Sponziello
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Psicologia del fumatore
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Si può smettere di fumare?
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La sigaretta elettronica
Il tabagismo è un problema davvero rilevante, anche per i gravissimi danni che provoca a carico di tutti gli organi. Oltre 30.000 decessi l’anno solo per il tumore al polmone, senza contare gli altri tipi di neoplasie di cui è anche corresponsabile, le malattie respiratorie, e così via: uno sterminio che passa quasi inosservato e di cui, purtroppo, lo Stato si rende obiettivamente complice in quanto detentore del monopolio.
Psicologia del fumatore
Il tabagismo è una dipendenza (non un vizio), che nulla ha a che fare con l’intelligenza. Secondo la psicoanalisi alla base del comportamento di chi fuma, ci sarebbe una fissazione allo stato orale (le altre fasi della prima infanzia indicate da Freud sono: anale, genitale). In pratica, si simulerebbe inconsciamente la gestualità di quello stadio, proprio portandosi la sigaretta alla bocca, così come succedeva con gli oggetti durante i primi mesi di vita, per placare l’ansia. Il succhiare, in questo caso aspirare il fumo, è metafora di appagamento, dunque di superamento dei problemi attraverso il piacere momentaneo. La soddisfazione è immediata e ci si sente subito meglio. Col tempo si associa il piacere alla sigaretta e, intanto, ci si assuefà alla nicotina. La convinzione che la sigaretta possa calmare è errata, ma in qualche modo anche esatta: sbagliata perché in realtà la nicotina e i tantissimi altri elementi, sono degli eccitanti; giusta solo poiché la si associa ad alcuni momenti di per se tensivi e ad altri di normale relax, come il dopo caffè, il pranzo, la cena e così via. Si rafforza nel tempo la convinzione dell’efficacia della sigaretta, che diventa il mezzo più idoneo e immediato del rilassamento. L’organismo inizia a tollerare la nicotina e le altre sostanze, fino ad assuefarsi a essa e soffrirne per la mancanza. Cresce, così, l’ansia che viene sedata solo aspirando altro fumo, in un circolo vizioso particolarmente pernicioso: la dipendenza è doppia, psicologica e fisica.
Si può smettere di fumare?
Sì. La conditio sine qua non, è che si deve volerlo. Alcuni ci riescono da soli e da un momento all’altro, spesso con molta fatica poiché viene a mancare d’un tratto una consuetudine estremamente radicata e tenace. La volontà, però, spesso non basta perché l’ansia, o meglio, la paura dell’ansia, è molto forte e agisce da deterrente, rendendo trascurabili persino i gravi danni cui si va incontro.
L’ipnosi è molto efficace, proprio perché agisce sul livello ansiogeno, abbassandolo considerevolmente. Lo confermano studi condotti anche in Italia, come quello svolto presso l'Ambulatorio di Ipnositerapia e Disassuefazione dal fumo dell'Ospedale Molinette di Torino. Esistono centri medici specializzati che utilizzano terapie farmacologiche. Alla base, però, ci deve essere sempre la volontà di smettere. Qualsiasi metodo si scelga, l’importante è iniziare subito!
La sigaretta elettronica
Personalmente applico con successo l’ipnosi per la disassuefazione dal tabagismo e, nei casi più ostinati, consiglio vivamente l’utilizzo della sigaretta elettronica insieme alle sedute d’ipnosi. Alcune premesse: una sigaretta di tabacco sviluppa oltre 4.000 sostanze tossiche molte delle quali cancerogene. La nicotina è un alcaloide come la caffeina e la teina. Provoca assuefazione, come s’è detto, ma non è assolutamente cancerogena. I liquidi (ovviamente mi riferisco a quelli certificati), contenuti nella sigaretta elettronica, sono formati da glicole propilenico (usato come diluente nelle soluzioni iniettabili), glicerina vegetale (diffusissima nei preparati cosmetici), acqua depurata o deionizzata e nicotina (opzionale). Non produce fumo, ma vapore (stesso principio dell’aerosol). Molti hanno smesso di fumare utilizzando solo la sigaretta elettronica. Personalmente non so se queste sostanze siano del tutto innocue, ma di una cosa sono sicuro: sono migliaia di volte meno nocive della sigaretta di tabacco! Oncologi molto famosi e stimati quali, tra gli altri, Umberto Veronesi e Umberto Tirelli, si sono schierati apertamente a favore della sigaretta elettronica, ben consapevoli dei danni provocati dal tabagismo. In particolare Veronesi rimarca il valore della gestualità che rimane pressoché invariata. L’obiettivo finale è ridurre gradualmente la percentuale di nicotina, fino alla disintossicazione completa e non traumatica. Nonostante anche la European Society of Cardiology si sia espressa a favore, è notizia di queste ultime settimane che il governo ha emanato un decreto che aumenta del 58,5% il costo delle sigarette elettroniche, equiparandole, di fatto, a quelle con tabacco. Credo ci sia poco da commentare, visto che per curare le tantissime patologie causate dal fumo di tabacco, lo Stato spende ben più di ciò che guadagna dalla vendita delle sigarette. Lasciatemi esternare un parere del tutto personale: oltre le lobby del tabacco, chi ci guadagna forse anche più, sono quelle del farmaco. Ovvio che una regolamentazione è necessaria, ma deve essere in armonia con un progetto ragionato della salute, non solo volto a racimolare ciò che si perde per il calo nell’acquisto delle sigarette.
In conclusione, smettere di fumare si deve e si può. Meglio non aspettare e rivolgersi subito al proprio medico di famiglia che sicuramente saprà consigliare la maniera giusta per farlo. Da parte mia consiglio caldamente ipnosi e autoipnosi abbinate, nel caso, alla sigaretta elettronica. Parola di ex fumatore.
Dott. Franco Sponziello - Psicologo
Per inviare domande: dott. Franco Sponziello - info@psicologopuglia.it
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