Giustizie e memorie.
Caro Figlio di Sofronisco,
non ho memoria d'alcun popolo, d'alcuna fazione, d'alcun governo, il quale, impugnando l'armi o per difesa o per offesa, non abbia mai proclamato agli uomini, agli dei, all'universo tutto, che fosse nel giusto.
Ma è possibile ch'io sia immemore d'alcun caso e Ti prego che Tu od altri, se sia occorso mai, me lo ricordiate.
Pare dunque, salva prova contraria, che ogni conflitto degli uomini sia sempre stato giusto, al meno per chi l'iniziava:
ciò non porta seco che tutti l'abbiano stimato giusto; anzi, di nuovo a memoria e salva prova contraria, penso poter affermare che ogni conflitto umano sia sempre stato stimato, in una, giusto da alcuni ed ingiusto da altri.
Comunque sia, universalmente trattando, si concede che resistere armati contro un invasore armato sia cosa indubitatamente giusta.
Ma anche di questo si potrebbe fare amplissima disputazione:
rimanendo all'esempio che proponi, secondo questa norma della resistenza all'invasore, fu lecito ai Francesi ovvero ai Russi oppugnare gli eserciti invasori dell'Hitler; ma non fu loro lecito procedere oltre e ripugnando penetrare in Germania per conculcare l'autore stesso del conflitto.
Per altro, si può pur notare che non sempre l'assalto contro un popolo è fatto a mano armata:
è possibile assalirlo senz'armi, negandogli l'accesso ai mari, ai fiumi, alle merci, ai denari, di cui abbia necessità per prosperare.
Non fu forse questa l'accusa che l'Hitler portò contro Britanni e Francesi, per giustificare il conflitto ?
E forse, in certa misura, neppur disse il falso.
Senza dubbio alcuno avrebbe potuto opporgli che la prosperità dei Germani sarebbe stata pagata dagli altri.
Ma a ciò l'Hitler avrebbe potuto contrapporre che i popoli altrui erano ingiustamente più prosperi, che fosse il suo.
Inutile continuare...
Anakreon.
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