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Vecchio 27-06-2007, 13.30.53   #1
Princ.Citeriore
Ospite
 
Data registrazione: 26-06-2007
Messaggi: 12
il futuro dell'Italia

Fè'dor Michajlovic Dostoevskij (1821-1881) così scrive nel suo diario per il periodo maggio - giugno 1877: "... per duemila anni l'Italia ha portato in sé un'idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un'idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l'idea dell'unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale. I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un 'idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano. La scienza, l'arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l'Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? E' sorto un piccolo regno dì second'ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, ... un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un'unità meccanica e non spirituale (cioè non l'unità mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second'ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!" .

A distanza di 130 anni, la situazione è ancora come la descriveva il genio della letteratura, senon peggiorata.
Vi cheido secondo voi è possibile unire VERAMENTE l'Italia?
Perchè non prendiamoci in giro, l'Italia è unita dalla burocrazia, dalla tv, dal calcio e da poche altre cose. Nel Sud c'è una discoccupazione in media 3 vlt superiore rispetto al Nord. Abbiamo la regione più povera d'Europa (almeno prima che la UE passasse a 25 membri) e una delle più ricche (la Lombardia).


Unire veramente l'Italia è un'opera titanica. Secondo me è necessario mettere in discussione il "risorgimento" partendo dalle invasioni francesi del 1798, rivalutando coloro che combatterono per Dio,Patria e altare. Bisogna smitizzare coloro che vincero la guerra civile del 1860-61 e dare risalto al valore dei vinti, proprio come avvine in America coi sudisti e in Francia coi Vandeani. Possibile che si sta rivalutando la RSI (stato fantoccio di Hitler) e non si riconoscono le ragioni dei Difensopri di Gaeta, e dei "Briganti" ?
Non dobbiamo avere paura di "verità scomode".
Altrimenti saeremo sempre una nazione zoppa, "a due velocità", un posto in balia di politicanti rapaci e senza alcun senso dello stato.
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