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Storia - Fatti e personaggi, passato e attualità. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Storia |
26-02-2007, 20.16.27 | #6 |
voxpetrarum.splinder.com
Data registrazione: 21-08-2006
Messaggi: 27
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Riferimento: Da Pella all'Indo
Infatti credo che il problema dell'agiografia, come l'hai giustamente chiamata, e della biografia alessandrina risieda proprio in una sua precisa scelta politica. Una mossa che certamente doveva aver preso dopo un calcolo di realpolitik piuttosto che guidato da un precoce delirio di onnipotenza. Mi riferisco alla scelta di divinizzare la propria persona, cosa che, contrariamente a quanto si crede, non era vista in modo sempre positivo neppure nel Vicino Oriente delle monarchie assolute teocratiche (ad esempio si può portare lo scandaloso comportamento di Naram-Sin di Akkad o di Akhenaton d'Egitto). Sicuramente un condottiero che si deve sostituire ai precedenti monarchi sul trono, deve anche accoglierne i titoli e le prerogative.
Forse i colleghi macedoni a lui vicini più che una sostituzione si aspettavano una conquista con imposizione di un nuovo ordine, oppure non si aspettavano niente di preciso a parte liberarsi del secolare nemico persiano ( mi pare strano che un saggio militare come Tolomeo o Parmenione potesse davvero credere di dominare le satrpie di Persia mantendo le strutture monarchiche macedoni ). La sua abilità propagandistica credo non si possa negare o mettere in dubbio, da questo punto di vista. Nessuno a lui vicino avrebbe potuto concepire un'elaborazione sulla forma del sovrano che andasse di pari passo con l'ampliamento dell'orizzonte della conqista; ed è vero che l'impero non resse alla spartizione successiva, ovvero non resse come impero,ma la presenza dei Greci sui troni d'Asia e d'Egitto significa che i popoli assoggettati avevano accettato il cambio di padroni, che forse la propaganda e le lame di Alessandro erano riuscite a portare alla propria causa tutte le popolazioni assoggettate. Per quel che riguarda l'esercito non ho idea di quale potesse essere il suo ruolo, vorrei avere anche io tra le mani questo fantomatico libro di cui parlate. Magari chi lo sa, scriva il titolo. Una cosa interessante che ho sentito una volta a lezione fu che l'unica provincia della cui amministrazione si occupò direttamente Alessandro fu l'Egitto e, non per caso, fu il regno che resse maggiormente nei propri equilibri interni, spazzato via solo da Roma 300 anni dopo. Questo vuol dire che oltre al dionisiaco e folle conquistatore in Alessandro risiedeva anche un abile statista capace di dosare i suoi sogni di gloria e le reali possibilità di dominio? |
20-03-2007, 14.51.52 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 3
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Riferimento: Da Pella all'Indo
Alessandro Magno a me è sempre parso lo stereotipo del guerriero antico: il figlio prediletto degli dei, l'esploratore che arriva ai confini della terra, l'amico fedele di tutti i soldati, anche i più poveri, l'uomo invincibile ed eternamente giovane, l'oratore delle masse, ecc.
Lo ritengo (qui molti, lo so già, storceranno il naso) un po' sopravvalutato perchè, al contrario di molti altri grandi della nostra amata storia, egli era già partito da re, in uno stato che nel giro di 30 anni si era completamente riformato, partendo da una popolazione che aveva iniziato da un po' di anni a commerciare, con un esercito possente, ben organizzato e sapiente di un' arma difensiva e offensiva senza pari per l'epoca : la falange macedone. Dove stanno i suoi meriti? -considerate che i suoi genitori non erano altro che Olimpiade e Filippo II e non dei; - considerate che il suo esercito era organizzato, numeroso e armato senza pari nell'antichità, ad eccezione dell'Impero Romano imperiale, venuto 300 anni dopo; -considerate che i generali al comando delle truppe erano stati già sapientemente scelti dal padre; -considerate che l'Impero Persiano era in rovina ormai da un po' di tempo e prima o poi qualcosa l'avrebbe spazzato dalla scena (i suoi militari erano per più della metà mercenari) -considerate che ha ucciso il suo salvatore di Isso in una festicciola per un po' di sbornia; -considerate che se non avesse avuto una madre lungimirante come Olimpiade e un sicario da 4 soldi come Pausania che gli hanno posto la corona sopra il capo, se la sarebbe fatta soffiare; -considerate che ci ha messo 2 anni prima di cattura Dario (opps, mi sono dimenticato di dirvi che era già morto quando l'ha trovato!) -considerate che ha combattuto, dopo Spitamene, solo con tribù singole o al massimo riunite in alleanze piccole; -quanto ci credete voi alla storia del cavallo indomabile? -considerate che, quando il suo esercito si è finalmente deciso a tornare a casa, egli lo ha volutamente portato nel deserto della Gedrosia, luogo che sapeva arido e senza ricchezze, si dice per punirlo; -considerate che è morto a 33 anni e che quindi non si sa cosa avrebbe potuto fare dopo; -considerate che ha avuto più botte di culo lui a non farsi uccidere (con più di 50 attentati!) che un suo veterano a soppravvivere per tutte le sue campagne. Ora, vi chiedo solo di leggere il mio post, e poi di giudicare quest'uomo...ma ricordatevi sempre che Napoleone, in piena Europa civilizzata, subito dopo la rivoluzione francese, è riuscito a portare 600.000 persone in Russia dopo il decennio più sanguinoso e devastato della storia moderna e contemporanea |
03-04-2007, 22.43.56 | #9 |
Avanti è la vita
Data registrazione: 06-04-2006
Messaggi: 129
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Riferimento: Da Pella all'Indo
Per considerare cmq quanto fosse forte l'esercito persiano nei confronti i quello greco penso che basti come esempio la ritirata dei diecimila di senofonte in pieno impero persiano e sicuramente gli opliti del V sec. non reggevano il confronto con la falange macedone del IV.
Alessandro però cmq rimane l'ultimo vero eroe omerico e non per niente gli piaceva paragonarsi ad achille. Ciao |