C'e' indubbiamente qualcosa che sfugge a chi non si e' mai fermato, a chi e' sempre in preda a quel continuo lavorio mentale che ci caratterizza, altrimenti chiamato EGO...o mente che mente o quel che si voglia...
La meditazione, il non fare niente a cui si riferiva Padmani, serve a fare spazio, a lasciare che lo spazio naturale sia spontaneamente presente nella nostra vita, a far si che ci sia anche del silenzio, che ci siano delle pause, che si sia rilassati.

Nella natura la Vita si manifesta nello Spazio, la Materia stessa e' composta piu' di Spazio-Vuoto che altro, questo e' scientifico. Ogni cosa dentro e fuori di noi e' fatta di Vuoto ed Energia.
Jagat (l'universo) e' in continuo movimento...e quel movimento accade nel Vuoto, cosi e' l'uomo nel suo piccolo. Nella nostra cultura, basata sull'azione, si e' persa questa antica e naturale conoscenza.
Per la moderna psicologia, che nulla ha a che fare con la visione meditativa, una persona equilibrata (e non ansiosa e non complulsivamente portata ad un'agire continuo per riempire "il senso di vuoto" che deriva da carenze di vario genere) e' una persona in cui c'e' equilibrio tra Vuoto e Pieno.
Noi non siamo quel movimento continuo di fenomeni (esterni) e pensieri, siamo qualcos'altro....siamo il Vaso e non il contenuto.
I fenomeni e il pensiero sono la nostra Vita, dobbiamo agire e pensare, possibilmente essendo in grado di farlo "consapevolmente".
Cosi anche gli interventi in un forum, dovrebbero manifestare questa forma di "equilibrio" naturale e non la compulsione a ribattere, controbattere.....senza prima "riflettere".
Grazie.

Quale scopo ha l'esistenza?
Non ti accorgi che è l'Ego soltanto che ha bisogno di certezze e rassicurazioni?
Dovremmo lasciare andare anche questa ricerca di uno scopo ( alto scopo,alta missione, perchè siamo frammenti di divinità?) Ma non ti accorgi che tutto ciò è solo frastuono e illusione?

un passaggio molto stretto questo.. per l'ego...

mmm... no.
quanto ti sto dicendo va oltre.
non mi aggrappo ne alla certezza, ne alla rassicurazione e nemmeno allo scopo (intendendo tutto ciò a livello di ego distorto)

domanda:
e allora?
detto tutto ciò, compreso cosa è l'ego, trascesone il significato smetti per caso di pensare, parlare, agire?
per mia esperienza dico di no.
cosa cambia allora?
forse quello che yam chiama "agire con consapevolezza".

quindi cosa è il "fulcro"?

La Consapevolezza di Se'.
Ogni uomo ha delle qualita', uniche e irripetibili si dice anche nel Cristianesimo, e le manifesta quando e' presente a se stesso, cioe' quando non e' perso nella spasmodica ricerca di significati negli oggetti, nei fenomeni apparenti della manifestazione.

perfetto.
la consapevolezza che permette di manifestare pienamente la luce insita in ognuno (scintilla divina) senza le "distorsioni" dell'ego.

sei d'accordo?

siamo tutti d'accordo.. mi pare..

ma perchè contunui a ripeterlo in continuazione? a disco fisso?

è ciò che non capisco, sinceramente...

perchè è chiaro ora... non prima.
ed è chiaro perchè si sta facendo chiarezza.

quindi se una cosa non è "chiara" la si ripete sino a che non lo diventa (come ora)

Hai visto bene. Io davo a quella bambina vari spunti filosofici (una volta gli parlavo, di Achille e la tartaruga, un'altra volta della nave di Teseo e del chiedersi se l'azzurro che io vedo è lo stesso che vedi tu) e chiaramente ci siamo influenzati a vicenda nel suo e mio pensiero. Nel suo sogno mi diceva più propriamente che le onde sembravano dire qualcosa a lei in quel muoversi lento e poi probabilmente la bambina ha interpretato a modo suo.

Ma una cosa è certa, tornando all'argomento. Che la rinascita, anche se continua, della vita, comporta l'essere consapevoli che ogni cosa cambia, si consuma, che non si può dire " vorrei che le mie persone care, la mia casa, il mio paesaggio, le giornate di gioia con gli amici non passassero mai, vorrei che fossero una fotografia eterna".
E' questo il punto.
Essere consapevoli che il fiore che ha in mano con la sua bellezza appassirà.
Essere consapevoli anche che la nascita di un cielo nuvoloso è la morte di un cielo sereno e che non c'è neanche un attimo dopo in cui il cielo da nuvoloso diventa sereno e viceversa e che quindi nascita è morte sono solo nella nostra mente così che una foresta unica è in realtà contemporaneamente molti alberi. Un'unica spiaggia è contemporaneamente molti granelli di sabbia. Nascita e morte, uno e molti sono quindi solo confini che il nostro intelletto traccia sulla realtà. La realtà ultima alla fine è il mutamento. Questa è la consapevolezza in cui viviamo e in cui è difficile vivere. Perchè così tante volte vorrei che certe cose fossero come fotografie eterne e non mi accorgo che così non le amo davvero perchè nella realtà sono solo mutamento?

Chiunque abbia un po di luce è giusto che la ponga più in alto possibile affinchè anche gli altri possano vedere la benda che hanno messo davanti ai loro occhi!