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Vecchio 14-06-2006, 08.02.59   #1
klee
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Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
Isolamento e solitudine...

La solitudine è la realtà suprema. Si arriva soli, e da soli si riparte, e tra queste due solitudini noi creiamo ogni sorta di relazione e di lotte...
solo per ingannarci perché, in realtà, anche nella vita, restiamo soli. Ma la solitudine non è qualcosa di cui essere tristi: è qualcosa di cui gioire.
Esistono due parole; nel dizionario vengono date come sinonimi, ma la vita dà loro significati totalmente diversi. Una è "isolamento", l'altra è "solitudine". Non sono affatto sinonimi!
L'isolamento è una condizione negativa, simile all'oscurità.

L'isolamento sottintende che senti la mancanza di qualcuno; sei vuoto e hai paura di questo universo sconfinato. La solitudine ha un significato totalmente diverso: non implica alcun senso di mancanza dell'altro, indica che hai trovato te stesso. E' uno stato dell'essere, assolutamente positivo.
Trovando se stessi, si trova il significato della vita, il suo senso e la sua gioia, il suo splendore.
Trovare se stessi è la più grande scoperta che possa avvenire nella vita di un uomo, e la si può fare unicamente quando sei solo.
Allorché la tua consapevolezza non è affollata da nulla, da nessuno, quando la tua consapevolezza è assolutamente vuota, in quel vuoto, in quel nulla, accade un miracolo. E quel miracolo è il fondamento di tutte le religioni.
Questo è il miracolo: allorché la tua consapevolezza non ha nient'altro di cui essere consapevole, essa si rivolge a se stessa.
Diventa un cerchio.
Non trovando alcun ostacolo, non trovando alcun oggetto, ritorna alla fonte. E, nel momento in cui il cerchio è completo, tu non sei più soltanto un semplice essere umano; sei diventato parte dell'essenza divina che avvolge l'intera esistenza.
Tu non sei più te stesso; sei diventato parte dell'intero universo: il battito del tuo cuore, ora è il pulsare dell'universo stesso.


Osho
klee is offline  
Vecchio 14-06-2006, 10.43.03   #2
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
Sentirsi isolati però è il sentimento prevalente in chi non ha trovato in sè stesso la Sorgente del suo Essere.

Quindi, anche in questo caso, come per la ricerca della felicità, non si può prescindere da un "lavoro" interiore che ci liberi da ciò che impedisce di godere dell'Essere Soli, di centrarci nella nostra naturale Essenza e da questa espanderci nella comunicazione e comunione con ciò che solo apparentemente è fuori di noi.

Mirror is offline  
Vecchio 14-06-2006, 11.13.40   #3
sunday01
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
Re: Isolamento e solitudine...

Citazione:
Messaggio originale inviato da klee

Trovare se stessi è la più grande scoperta che possa avvenire nella vita di un uomo, e la si può fare unicamente quando sei solo.
Allorché la tua consapevolezza non è affollata da nulla, da nessuno, quando la tua consapevolezza è assolutamente vuota, in quel vuoto, in quel nulla, accade un miracolo. E quel miracolo è il fondamento di tutte le religioni.
Questo è il miracolo: allorché la tua consapevolezza non ha nient'altro di cui essere consapevole, essa si rivolge a se stessa.
Diventa un cerchio.
Non trovando alcun ostacolo, non trovando alcun oggetto, ritorna alla fonte. E, nel momento in cui il cerchio è completo, tu non sei più soltanto un semplice essere umano; sei diventato parte dell'essenza divina che avvolge l'intera esistenza.
Tu non sei più te stesso; sei diventato parte dell'intero universo: il battito del tuo cuore, ora è il pulsare dell'universo stesso.
Osho

La riflessione di Osho è molto bella, questa consapevolezza ognuno dovrebbe sperimentarla dentro di sé e viverla.
Ognuno di noi è un individuo unico e irripetibile, quindi ognuno deve trovare la propria essenza in se stesso.
La solitudine favorisce questo, perché soli con se stessi, facendo il silenzio esteriore e interiore, "sentiamo" di essere parte di un tutto che ci comprende comprendendo anche tutto il resto.
Nella mia esperienza, quando accadono queste cose, li chiamo "momento di grazia" , che come flash mi fanno essere consapevole di questo esserci che comprende tutto e me stessa.
Ma poi ritorno alla vita di tutti i giorni, e l'esperienza di quei momenti di grazia in cui si può sentire la propria vibrazione personale che vibra in sintonia con il tutto, mi fanno essere consapevole di fare parte di qualcosa di più grande e che anche per gli altri è così, ognuno ha i propri momenti di connessione con il tutto, per cui nessuno dovrebbe sentirsi solo…
La solitudine aiuta a ritrovare la propria essenza, ma nessuno può vivere completamente solo, impazzirebbe…
Dobbiamo relazionarci gli uni con gli altri, ognuno unico in se stesso, ognuno consapevole di se stesso, ma tutti compresi nel Tutto che è Dio.

L'isolamento, quando è cercato, può essere un non voler rapportarsi con gli altri....
Altro discorso invece quando sono gli altri che " isolano" qualcuno perchè diverso da loro...
In ogni caso nell'isolamento non c'è nè comunione nè comunicazione... ma solo egoismo o paura degli altri, in questo caso non si conosce se stessi.... e non si conoscono gli altri che hanno le stesse nostre origini e come noi fanno parte del tutto.


Ciao


sunday01 is offline  

 



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