L’USO DELLA PAROLA: chi ne è padrone?
Qualche volta, anche su questo forum, spuntano messaggi, opinioni, frasi, un po’, direi, violenti nello spirito, se non nella lettera; probabilmente all’insaputa dell’autore (trice). Quante volte ci lasciamo scappare una parola di troppo, una parola pesante, una parola vuota, per il solo piacere di una battuta “di spirito”!! solo per lustrare l’aureola del nostro Ego, avido e scherzoso…un po’ giocondo, dopo tutto siamo grandi bambini!
“Il VERBO”, lo sa anche chi non è cristiano, è l’origine del mondo (per gli atei sarà il suono, la vibrazione dei scientifici)…. La parola crea, la parola distrugge i re, la parola ferisce, ma può anche guarire;(non basterebbe mille pagine per illustrare la potenza del verbo).
Il Saggio cerca il dominio di sé, prima fase alchemica; questo dominio passa per il dominio del pensiero, che si esprime con la moderazione della parola, e nel saper esser silenzioso, a volte: si raggiunge quando non stabiliamo più relazioni deleterie con gli altri, con parole dette, e che avremo dovuto trattenere; quando cessiamo di giudicare, di pensare sugli altri, ci liberiamo. Senza dirigere le parole, senza acquisire il dominio del pensiero, l’anima non è abbastanza potente; quando ameremo abbastanza, otterremo il potere; quando ameremo abbastanza e che saremo inoffensivi, allora i poteri saranno nostri, NON PRIMA.
”Non ho messo mia bocca in movimento contro un’uomo; non sono stato sordo alle parole di bene e di verità; non ho moltiplicato mio discorso al di là di quel che può esser detto”, cosi si esprimeva l’antico Egizio nel Libro delle Porte (messo nel sarcofago).. Quanta saggezza in queste parole!
L’Umorismo non è proibito, al contrario: la saggezza sorride sempre, è allegra ma piena di compassione, di bontà, come ci ricorda Krishnamurti. E la parola diventa responsabile.
L’iter:
penso → voglio esprimermi → mi esprimo in parole → l’altro ascolta → poi sente → capisce → ricorda
Fra quello che penso e quel che l’altro si ricorderà, sono sicuro che l’essenza della mia idea d’origine è stata percepita, dopo ogni passaggio? Ho usato la chiave-parola giusta? Quante volte ci troviamo nella situazione di dire: “ non è quel che volevo dire”; dunque esprimersi a proposito, è un’arte, da coltivare. Scambiare idee, opinioni, arricchirsi l’un l’altro è moto positivo, ma questi scambi devono esser diretti verso uno scopo di costruzione, non di distruzione. E si può denunciare tutto, ma ci vuole Arte, Amore.
“Mi applico ad evitare ogni parola spiacevole, che potrebbe ferire”
“Mi applico ad essere cosciente del mio stato di spirito del momento, ed a ricercare in ogni momento la conoscenza di me stesso”
Nessuno di noi è perfetto, ma l’unico dovere che abbiamo, è di far tutto per avvicinarsi il più possibile.
Con affetto a tutti voi