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Vecchio 18-10-2005, 23.58.39   #1
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
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Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
le piante hanno un'anima?

Gentili amici,

ho trovato questo interessante articolo su internet scrivere: "anima piante "Cleve Backster", quindi cliccare.
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Una sera dell’estate del 1966, nel suo ufficio, un funzionario americano, annoiato per una lunga quanto noiosa giornata senza troppo lavoro e in attesa dell’ora di tornarsene a casa, ha tutto ad un tratto un’idea apparentemente assurda e insensata. Questo funzionario si chiama Cleve Backster e lavora per la polizia perché è il migliore nello scoprire le menzogne grazie ad una specie di galvanometro, messo a punto da lui stesso, che reagisce alle emozioni dei sospetti.

Backster collega un elettrodo della sua macchina ad una foglia di una pianta dell’ufficio e quindi l’innaffia; con enorme stupore l’ago del suo congegno comincia a vibrare e traccia un segno… come se ad essere collegato fosse un essere umano sottoposto a forte stimolo emotivo. L’entusiasmo di questa scoperta porta Backster a moltiplicare i suoi esperimenti con diversi tipi di piante e in differenti condizioni d'"emozione" e i risultati ottenuti sono sempre più sorprendenti. Le piante dimostrano di reagire allorché dei gamberetti vivi vengono messi nell’acqua bollente o alla vista del sangue. Ma non solo, le piante sembrano conservare la memoria, come dimostra l’esperimento seguente.

Backster riunì sei studenti, cui bendò gli occhi, quindi fece prendere a ciascuno di loro un biglietto piegato in quattro da un cappello. Uno di questi biglietti portava l’istruzione di recarsi nella stanza attigua dove erano collocate due piante in vaso. L'indicazione era di prenderne una senza toccare l’altra, strapparla dal vaso, metterla sotto i piedi e calpestarla fino alla sua completa distruzione. Unico testimone di questo massacro era la pianta lasciata intatta.

Il ricercatore collegò infine la pianta superstite al suo apparecchio e fece defilare uno alla volta davanti alla stessa i sei studenti; la pianta non reagì al passaggio del primo, ma al momento in cui fu visibile il colpevole, l’ago si mise ad oscillare in modo frenetico.

Conosciamo tutti le incredibili fotografie realizzate fortuitamente dai Kirlian in U.R.S.S. sull’emanazione dell’aura vibrante delle foglie, sappiamo che i fotografi presero le foto di due foglie, della stessa specie e perfettamente identiche, e che l’aura emessa risultò diversa. Questo piccolo mistero, inspiegabile per i fotografi, fu svelato dal botanico che fornì loro le piante: una delle due piante soffriva di una malattia latente.

In seguito a tutto questo qualcuno si ricordò di lavori pubblicati all’inizio del secolo da Jagadir Chandra Bose, un grande fisico indiano le cui scoperte erano talmente avanzate che non furono prese in nessuna considerazione. Bose sosteneva che i vegetali presentano alcune similitudini di reazioni con gli animali, nonostante la loro struttura più primitiva nei confronti di quest’ultimi.

I vegetali, diversamente dagli animali, respirano senza polmoni né branchie, digeriscono senza apparato digerente e sono capaci di movimenti senza muscoli, ma perché non dovrebbero avere l’equivalente di un sistema nervoso? Gli animali sono procreati attraverso organi specifici e per una cellula che porta al suo interno tutte le informazioni per il programma di crescita. Il seme di una pianta assolve tutto questo allo stesso modo.

In principio le scoperte di Bose messe a conoscenza del mondo scientifico occidentale fecero scandalo, ma con il tempo lo scienziato accumulò prove inconfutabili e, dopo essere stato totalmente riabilitato, ebbe importanti mezzi a sua disposizione. Nonostante avesse scoperto un mondo dove nessuno si era ancora avventurato, il valore del lavoro di Sir Jagadir Bose restò comunque poco conosciuto.

Bose era un indiano e, in quanto tale, non aveva alcun pregiudizio sul mondo vegetale. Per il grande ricercatore la divisione dei due mondi era del tutto artificiale e questo bloccava la ricerca e la possibilità di capire. A questo proposito scrisse:

"La vasta dimora che costituisce la natura ha diversi settori ed ognuno di questi la sua porta, i fisici, i biologi, i botanici, etc, entrano ognuno nel proprio settore per le diverse porte e ciascuno pensa di abitare in un dominio riservato e indipendente dagli altri, ed è per questa ragione che si crea la distinzione dal mondo vegetale con quello animale. Non dobbiamo dimenticare che tutte le ricerche hanno lo scopo della conoscenza sotto tutti i suoi aspetti".

Più tardi Bose dichiarò ancora:

"Esiste una relazione tra la nostra vita e quella del regno vegetale? Questa domanda richiede una prova fornita attraverso un metodo irrefutabile e per conseguenza l’abbandono di tutti i nostri pregiudizi dei quali la più parte si rivelerebbe senza fondamento e contrari ai fatti."

I Kirlian non fotografarono soltanto l’aura delle piante, ma anche quelle emesse dai corpi umani evidenziando i misteriosi tragitti d’energia che apparentemente non corrispondevano a nessun sistema conosciuto nel mondo occidentale ma che furono identificati con i meridiani dell’agopuntura. Potremmo oggi chiederci se le reazioni "nervose "delle piante non siano così vicine a quelle emesse dai nostri corpi.

Verso la metà dell’ottocento Gustav Theodor Fechner, medico, fisico e filosofo tedesco, nella sua opera "Nanna o l’anima delle piante" (opera che gli valse non poche derisioni, ma soprattutto molte riedizioni) scrisse:

"Perché dovremmo pensare che una pianta è meno cosciente della sete o della fame di un animale, quest’ultimo cerca da mangiare con tutto il suo corpo, con l’olfatto e altri sensi ancora, la pianta con una sola parte non guidata dal naso, dalle orecchie o dagli occhi, ma con altri sensi."

Dichiarava anche che, forse, lo scopo ultimo del corpo umano era di servire allo sviluppo del mondo vegetale attraverso l'emissione di gas carbonico e l'offerta del proprio corpo come cibo dopo la sua morte. E’ evidente una buona dose d’umorismo, ma il pensiero di Fechner corrisponde ad un rovesciamento dei valori necessario per comprendere: perché ammettiamo facilmente che i vegetali siano stati creati per l’uomo e non l’inverso?
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Ricordo che fu fatto un esperimento, mi pare in Brasile . Questo consisteva nefar passare vari studiosi, tutti con il camice bianco accanto ad una pianta a mo di girotondo.
Uno di essi trappò alla pianta un pò tutti passarono davanti alla pianta, quando ci passò lui la pianta comincio a muovere gli aghi [era attaccata ad egli elettrodi] e fare dei picchi altissimi, mentre le altre non faceva disegnare alle macchine picchi così alti.
Saluti da
Alessandro D'Angelo
Alessandro D'Angelo is offline  
Vecchio 22-10-2005, 17.21.49   #2
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Qualche anno fa ricordo di aver visto un programma televisivo alla Rai (c'erano solo rai1 e rai2) che trattava questo argomento. Gli dedicarono diverse puntate e rimasi a bocca aperta nel constatare ciò che anche tu descrivi. Le piante reagiscono in modo diverso a seconda dell'umore di chi gli passa accanto, o di ciò che fa. Per esempio, se strappa una foglia, urla o ha appena litigato con qualcuno, la pianta sembra impaurita. Per le donne... si dice che sia meglio che non tocchiate le piante nel periodo del mestruo perché potreste farle morire.
Quindi la risposta al quesito iniziale è SI, le piante sono esseri viventi ed hanno quindi un'anima. Poi, ad avvalorare questa tesi c'è anche la reincarnazione....
Mr. Bean is offline  

 



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