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11-08-2002, 14.24.35 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
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Bhè guarda
io ho sempre pensato che non l'hanno riconosciuto e basta. Quindi se prima lo attendevano, ne è arrivato 1 ma nn era quello mi semvra ovvio che lo attendano ancora. Come non hanno riconosciuto lui non hanno riconosciuto nemmeno altri (anche Maometto credo).
Come mai hai questo dubbio? Qualcuno ti ha messo la pulce nell'orecchio? Se c'è qualcosa di diverso attendo pure io con te... |
11-08-2002, 17.23.09 | #5 | |
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
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Citazione:
No Attilio, sono pure e semplici domande che mi pongo. Ossia, Cristo/il Messia "noi" lo abbiamo riconosciuto loro no, perchè! Mi chiedo solo il perché. Quali "particolarità" deve avere per loro un messia per poterlo riconoscere! E perchè hanno sempre negato che fosse Cristo il messia? domande solo domande C'è chi prende per oro colato quello che trova scritto su di un libro, e chi come me si pone delle domande e non crede a tutto ciò che legge....tutto quà |
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11-08-2002, 17.43.43 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Mi è sembrato non esatto il termine "noi lo abbiamo riconosciuto e loro no". Erano loro, gli ebrei, ad attenderlo a doverlo riconoscere, non certo noi.
I nostri progenitori credevano negli dei non nel dio degli ebrei. Ma una domanda mi è venuta "spontanea". Noi abbiamo forse scelto di credere in Gesù?! Sin da piccoli ci è stato detto che questa e quella erano le verità e basta, non c'era niente da discutere. Questa è scelta?! Questo è riconoscimento?! Gli ebrei credo aspettino più una liberazione materiale più che spirituale, almeno quelli al tempo di Gesù. E noi, noi cosa aspettiamo?! Che tipo di liberazione stiamo cercando?! Ma vogliamo veramente essere liberati? e da chi? o da che cosa? Gli ebrei attendono un messia che li metta sopra al trono che dio ha loro riservato, non si sono sempre considerati il popolo eletto?! Ma se il Messia venisse domani mattina e non fosse all'altezza delle loro aspettative lo accetterebbero, lo riconoscerebbero? Non credo. Così come quel grande popolo che si definisce cristiano crede di aver riconosciuto Gesù, ma in verità non lo ha fatto. Io lo sto riconoscendo da quando ho abbandonato la chiesa cattolica. Ciao Mary |
11-08-2002, 18.05.47 | #9 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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allora....
credo vi debba ringraziare (credo)
Con la discussione sul matrimonio, prima, la discussusione sul femminismo, durante, e ora con l'ebraismo, mi sono dovuta leggere la Bibbia. Oh, ma dico! non ce l'avete a casa vostra? Comunque mi sono un pò documentata perchè mi piaceva l'argomento e.....non fa mai male. Dio non dimenticò mai la sua promessa di un gioioso futuro, quando sarebbe disceso in terra per mostrarsi ai suoi fedeli. Sarebbe stato il Regno: presenza perfetta di Dio fra tutti gli uomini. Non l'uomo entra nel cielo, ma Dio ritorna in terra, a Gerusalemme, e diventa re, come lo era già stato in cielo. Ci saranno un nuovo cielo e una nuova terra, come profetizza Isaia (65,17); scompariranno i confini tra il cielo e la terra e gli uomini vivranno nella concordia, uniti dalla fede nell'unico Dio. Il Regno, secondo la fede di Israele, sarà preparato dalla venuta del Messia, un uomo giusto, un "unto" (o inviato) della stirpe di David, che ricondurrà Israele nella sua terra e riedificherà il Tempio di Gerusalemme. I profeti ci parlano della venuta del Messia: secondo Daniele (VII,13), egli giungerà con maestà sopra le nubi del cielo; secondo Zaccaria (IX,9), egli verrà povero, in groppa ad un asino. Comunque, gli Ebrei non pensarono mai ad un Messia come Figlio di Dio, Verbo incarnato. La maestà divina discende in carne umana, si fà - Egli, (l'Adonai) l'Altissimo, il cui stesso nome era impronunciabile - uomo: figlio di una vergine, una ragazza di campagna, nato in una misera città ai confini con la Giudea. Gesù Cristo sarà condannato dal Sinedrio perchè oserà dirsi "Figlio di Dio", Dio egli stesso. "Ha bestemmiato!", griderà Caifa (sommo sacerdote ebreo) stracciandosi le vesti. Tutto gli Ebrei riconoscevano alla potenza del Creatore, tutto meno che questo. Sarà compito del Cristianesimo portare a tutti i popoli la buona novella: la notizia del Dio è (l'Emmanuell), il Dio-con-noi. E' interessante sapere, inoltre, che la divisione tra AT (antico testamento) e NT (nuovo testamento) nati intorno al II secolo d.C. sancisce la divisione fra Ebrei e Cristiani: gli Ebrei riconoscono solo l'antico testamento, ed il nuovo testamento è stato scritto dai cristiani. Per gli Ebrei esiste solo l'antico testamento "La Bibbia ebraica", "La Legge e i profeti". Essa rimaneva, per gli Ebrei, come incompiuta, aperta a speranze e attese future; i cristiani, invece, la consideravano svelata e conclusa mediante Gesù, i suoi gesti, il suo insegnamento, la sua morte e la sua rissurezione. L'ambiente di Gesù era la Palestina ebraica. Lì la situazione è ancora segnata dal trauma dell'esilio (VI a.C.) e dalle conseguenze. Il popolo d'Israele conserva la sua fede in Dio, il culto della Legge rivelata, la speranza di una salvezza privilegiata...; ma vive mortificato: sempre meno sperimenta potenza e autonomia; sempre più avverte la pressione politica, culturale e religiosa di altri popoli. Al tempo di Gesù, il paese è sotto il dominio dei Romani e sotto l'influsso della mentalità greca diffusa. I capi non sono grandi personaggi; la fede e la speranza sono divise in vari movimenti (farisei, sedducei....). Qui Gesù non è compreso: quindi viene eliminato come un fanatico e un disturbatore del fragile equilibrio esistente. Solamente pochi credono che egli sia il Messia promesso e atteso. Ragazzi...soddisfatti o rimborsati...parola di Tammy |
11-08-2002, 21.55.11 | #10 |
Ospite
Data registrazione: 15-07-2002
Messaggi: 7
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Cristiani ed ebrei sono molto più vicini di quanto essi stessi non credano.
I cristiani - come gli ebrei - vivono nella dimensione dell' "attesa". Il popolo dell'"antica alleanza" lo fa in prospettiva storica ( - il Messia che verrà - ), il popolo della "nuova alleanza" lo fa in prospettiva escatologica ( - il Messia è già venuto e tornerà alla fine dei tempi - ). In realtà "vivere attendendo" (e quindi credendo e sperando) è la falsariga esistenziale su cui si muove l'incontro tra il divino e l'umano. Exorcist |