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Vecchio 16-12-2004, 21.58.11   #1
isaefrenk
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Data registrazione: 08-12-2004
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la realtà di ognuno

dal libro "la fonte preziosa" Mediterranee C:F: 77

Francois- Degli altri voi non vedete la realtà del loro essere, ma vedete quello che appare. Ciò significa che vedete al massimo, quello che gli altri mostrano di sé. Non solo, ma anche l’immagine che gli altri danno di se stessi può essere da voi distorta, può essere esaltata o peggiorata. Così che quando vi innamorate di qualcuno, vi innamorate di una immagine. Chissà se il vostro innamoramento potrebbe persistere se di chi amate conosceste non l’immagine, ma la realtà.

Dali- Il fatto che gli altri vi mostrino solo un’immagine, non è la realtà, è talmente vero che si può dire sia pure una coincidenza che, talvolta, le intenzioni degli altri corrispondono alle intenzioni che voi credete che gli altri abbino. Il più delle volte , invece, voi attribuite agli altri intenzioni che gli altri non hanno; oppure non vedete le loro vere intenzioni e su quello che voi pensate che gli altri siano, sull’immagine che di essi vi siete fatti, costruite la vostra realtà con loro, il vostro mondo. Non crediate che quello che io dico si riferisca a casi o persone limite: è cosa di tutti e di tutti i giorni.

Kempis- Quindi gli altri non sono importanti per voi a condizione che riusciate a cogliere la loro vera realtà, il loro vero essere; ma sono importanti per le reazioni che in voi riescono a suscitare; e le suscitano solo se voi siete sensibili a quegli stimoli che esse volontariamente o involontariamente vi inviano.

Dali- Perciò gli altri sono per voi come una sorta di specchio; essi possono su voi solo ciò che voi permettete che possano. Ma non “permettere” nel senso di “concedere”, cioè come colui che ha un’autorità e che accondiscende a qualche richiesta; ma “permettere” nel senso di lasciare che gli altri abbino presa su di voi, essere in loro balìa; che poi, invece, è spesso essere in balìa della propria immaginazione e della propria debolezza.

Kempis- Gli altri per voi, non sono tanto creature reali quanto immagini costruite dalla vostra mente, spesso animate dalla vostra immaginazione. Ma sono proprio quelle immagini e proprio quel processo che le crea, che fa sì ch’esse meglio si adattino ai vostri bisogni evolutivi, che rende la relazione degli uomini altamente produttiva ai fini della maturazione della coscienza individuale.


continua........
isaefrenk is offline  
Vecchio 16-12-2004, 22.14.59   #2
isaefrenk
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Dali- Colui che è permaloso e che dev superare il suo orgoglio, per esempio, vede l’offesa personale anche dove non c’è. Pensa che gli altri lo vogliono offendere, anche quando gli altri non hanno una tale intenzione.

Kempis- Questo è un modo di rendere massimamente produttive di stimoli le reazioni, e ciò con il minimo impiego di cause. E questo risparmio è giustificato dal fatto che sarebbe assi difficile che gli altri avessero la volontà continua di offendere una persona e, al tempo stesso, continuare una forma di rapporto, di contatto con quella. Paradossalmente sarebbe necessario, per tutto ciò, una forma di altruismo tale da spingere a vivere solo per quella persona. Per l’uomo, in sostanza, più sovente accade che sia l’illusione, non la realtà, a produrre fermento evolutivo.

continua........

C.F. 77
isaefrenk is offline  
Vecchio 18-12-2004, 22.26.33   #3
isaefrenk
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Dali- Questo appare più evidente nel piano astrale dove certi abitatori credono di essere in contatto con una persona ed invece, in realtà, soggiacciono alle leggi astrali che rende concreta e di fronte a se stessi vivente e palpitante la propria immaginazione. Fatto analogo accade anche nel fisico, con la sola differenza che nel piano fisico l’immaginazione è costruita da un supporto, perché tale in fondo è per l’osservatore la realtà dell’osservato, e quindi in un certo senso, in qualche modo, a quel supporto l’immagine risulta legata; mentre nel piano astrale il desiderio e l’immaginazione sono campi liberi.

Kempis- il fatto che nel piano astrale taluni vivano una realtà onirica può sembrare strano; e può sembrarlo se non si tiene presente che quello che importa per ognuno, in qualunque mondo si trovi, non è quello che accade nel mondo esterno, ma quello che, di quel mondo, riflette in lui. Il mondo esterno è importante per ogni essere solo in funzione dell’apporto che reca al mondo interiore; ed è nella stessa misura nell’apporto recato che è suo mondo, che entra a far parte del mondo dell’individuo.

Dali- Fra un impostore che si fingesse maestro e parlandovi, riuscisse a toccare il vostro intimo in modo costruttivo, ed un vero Maestro che rimanesse per voi un estraneo, sarebbe molto più utile l’impostore del Maestro. Naturalmente questo è un paradosso che nella realtà non si riscontra, tuttavia illustra bene il concetto che stiamo esponendovi.

continua...............
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Vecchio 21-12-2004, 07.00.21   #4
isaefrenk
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Vi siete mai domandati cosa andate cercando, cosa volete, quali mire avete? È forse essenziale per l’uomo cercare qualcosa, volere qualcosa, mirare a qualcosa?
isaefrenk is offline  

 



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