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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 28-09-2004, 17.22.06   #1
ActiveSideOfInfinity
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Il deserto di Oaxaca:un bel posto x discutere sul "buon" Carlos

che ne dite di raccontare qui le vostre impressioni,esperienze,visioni .......sull'"universo Castaneda"?
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Vecchio 29-09-2004, 15.43.05   #2
ActiveSideOfInfinity
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.......... _gulp

Ma insomma......dove sono iCastanediani?!!!?
Nessuno insorge dicendo che il deserto era quello di Sonora e Oaxaca era una città?
Manco gli insulti x un voluto sbaglio..
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Vecchio 29-09-2004, 18.38.34   #3
sisrahtac
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Io ho letto un po' di suoi libri (A scuola dallo stregone, l'arte di sognare, il terzo anello del potere, o qualcosa del genere, li ho letti oramai un po' di tempo fa...l'opera che citi tu non la conosco...)e li ho trovati molto interessanti. Personalmente quando si parla di religioni o comunque culti o come li vogliamo chiamare che vanno oltre il reale vado sempre coi piedi di piombo; io li interpreto sempre come affascinanti metafore del mondo psichico. In particolare di Castaneda mi piace il concetto di punto d'unione, arte dell'agguato e affini. Credo che cercare di mettere ordine nel caos della propria percezione sia fondamentale, uno dei punti principali di ogni corrente spirituale. E come ho detto prima bisogna sempre non perdere d'occhio , per usare termini propri alla discussione, dove finisce la sfera dell'umano e dove inizia tutto il resto. Penso che credere veramente agli esseri inorganici sia sintomo di prossima schizofrenia. Cmq te lo dice uno che reputa schizofrenici anche chi crede in Dio. Ultimamente mi sto interessando di alchimia e dei vecchi riti egizi, così, come hobby, niente di serio. Anche lì il nodo centrale è unire gli opposti, il sale che tiene uniti gli opposti. Oppure Horus che ricompone i frammenti di Osiride. Non so se centra qualcosa, ma io ci vedo delle analogie. E' l'eterna lotta tra ordine e disordine, tra forze dispersive (diaboliche?) e di coesione. Chi vuole veramente conoscere deve sapersele gestire, i passaggi di stato della coscienza. Scusa cmq se ho approfittato della discussione per introdurre anche altri spunti che interessavano a me...

Ultima modifica di sisrahtac : 29-09-2004 alle ore 18.41.14.
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Vecchio 29-09-2004, 19.00.18   #4
ActiveSideOfInfinity
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Non ti preoccupare x gli spunti di riflessione sui culti egizi
Il fatto di credere agli esseri inorganici secondo me non è sintomo di schizofrenia:lo sarebbe il credere in un dio giudice o in satana....
Castaneda ha secondo me un grande pregio:quello di mostrarci che le potenzialità umane sono infinite,e solo "governandole"con una buona dose di consapevolezza e di "intento"(sul cui termine si potrebbero aprire forse 10000 thread..)è possibile raggiungere la libertà totale,nel senso più lato possibile.
Non dico con ciò che lui sia l'unica via percorribile,anzi,ma la mole di insegnamenti da lui lasciataci,sia teorici che pratici,sono secondo me un qualcosa di molto valido su cui impostare ed iniziare il ritorno ad esseri totalmente consapevoli,fuori dalle grinfie dell'ego.
Che ne pensi della sua considerazione della morte?
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Vecchio 29-09-2004, 20.18.11   #5
freedom
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Messaggio originale inviato da ActiveSideOfInfinity
Castaneda ha secondo me un grande pregio:quello di mostrarci che le potenzialità umane sono infinite,e solo "governandole"con una buona dose di consapevolezza e di "intento"(sul cui termine si potrebbero aprire forse 10000 thread..)è possibile raggiungere la libertà totale,nel senso più lato possibile.
Oddio questo l'ha scritto Castaneda ma nulla è provato: anche dell'esistenza di Don Juan Matus non risultano esserci prove inconfutabili. Forse delle testimonianze di altri allievi....... molti dei quali sono, oggi, scomparsi. L'autore semplicemente parla di un'antico culto yaqui. Così elitario però da non lasciare, praticamente, nessuna traccia.

Citazione:
Messaggio originale inviato da ActiveSideOfInfinity

Non dico con ciò che lui sia l'unica via percorribile,anzi,ma la mole di insegnamenti da lui lasciataci,sia teorici che pratici,sono secondo me un qualcosa di molto valido su cui impostare ed iniziare il ritorno ad esseri totalmente consapevoli,fuori dalle grinfie dell'ego.
Ah lo vedi come un percorso pratico? No io lo vivo come un romanzo, un bel romanzo.......
Comunque attualmente credo che esistano dei gruppi che affermano di essere in condizioni di insegnare praticamente la via che Castaneda sostiene di aver percorso.

Cordialmente
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Vecchio 29-09-2004, 20.26.45   #6
sisrahtac
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Mi potresti rinfrescare la memoria sulla sua idea di morte?
Cmq mi sono dimenticato di dire che io reputo Castaneda un uomo molto aperto di mente ma anche un furbetto, ha fatto nelle sue opere un bel mix di varie correnti di pensiero e per quanto ne so ha anche sempre cercato di lucrarci su. Ma cmq, fino a che non viene intaccata la libertà dell'individuo, io non mi permetto di dare giudizi morali...

Se vuoi ti do la mia interpretazione di morte. La morte è dissoluzione, è scomparsa dell'individualità; un ricongiungersi con la Natura se proprio vogliamo dare un idea poetica e/o mistica...
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Vecchio 29-09-2004, 21.47.42   #7
ActiveSideOfInfinity
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per quanto riguarda i gruppi che pretendono di insegnare ciò che Castaneda ha abbondantemente trattato nei suoi libri,io sarei un po' scettico nei loro confronti:non ne ho mai frequentati,ma il grosso problema penso sarebbe l'interpretazione che ne potrebbero dare,invece di lasciare al singolo la possibilità di scoprire da sè i vari insegnamenti,e soprattutto di attuarli nella vita quotidiana per non farli restare un semplice romanzo.
Uno su tutti (penso il più famoso)ha cercato di razionalizzare i suoi insegnamenti,facendone un "manuale sul nagualismo",
un certo Victor Sanchez (miei cari,se avete comprato il suo libro,vi ricordo che esiste sempre l'arte del "riciclo regali indesiderati"o al più il sacchetto per la raccolta differenziata della carta ), il cui libro tra l'altro circola ancora (ed. il punto d'incontro).
Come gruppo attendibile mi risulta solo la Cleargreen,tra l'altro
mi pare, da lui stesso riconosciuta.
La via del guerriero non mi sembra proprio una cosa elitaria,come qualsiasi ricerca verso la libertà:dipende solo dal singolo e dalla sua volontà di ricerca di qualcosa di più che una semplice vita fatta a sgobbare per una macchina più grande di quella che ha o del telefonino con 10000 optional (compreso il tostapane) e la più grande chance di partenza ci viene offerta dal riconoscimento da parte di noi stessi della "responsabilità personale".
N.B. non sto dicendo che è male aver una delle cose sopracitate,solo di non farne il fulcro della nostra vita.
Torno a ripetere che questa non sarà di certo l'unica via verso la libertà e che non pretendo di aver capito Carlos al 100% ;
Vorrei solo scambiare impressioni,opinioni,esperienz e con altri.
C'è qualcuno che abbia messo in pratica i suoi insegnamenti?
Che ne pensate,sono tutte panzane?
O è giusto percorrere questa via folle?
O è megli ocercare di sgobbare di più per il telefonino da 10001 optional(compresa tra l'altro anche la lucidascarpe)?
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Vecchio 29-09-2004, 22.53.52   #8
Brucus
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Ciao ActiveSideOfInfinity

Ti posso dire solo una cosa, mentre cerchi fuori, non troverai mai il tuo vero cammino, che è solo dentro di te.

Ciao
brucus
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Vecchio 30-09-2004, 17.47.11   #9
ActiveSideOfInfinity
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Sul cercare

Beh...è una parola il cercare dentro di sè.....penso di non essere il solo ad aver cercato prima degli insegnamenti all'esterno
(magari un po' più obiettivi della mia mente) e solo dopo averli interiorizzati,iniziare il cammino "interno" (nel senso di evoluzione interiore)
Tu come hai fatto?hai trovato tutte le risposte subito chiaramente dentro di te?o ti avvali anche di altri mezzi?
E' vero che ognuno di noi contiene già tutte le risposte possibili,ma penso che serva (nel mio caso)un buon specchio esterno per rifletterle e vederle meglio (e la via del guerriero mi sembra un buon specchio)

Cordialmente
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Vecchio 01-10-2004, 20.28.11   #10
Brucus
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"Tu come hai fatto? hai trovato tutte le risposte subito chiaramente dentro di te?"


Come ho fatto?, non lo so, ho incominciato immagino come tutti quanti, quando "qualcosa" dall'interno ti spinge a cercare risposte che la religione non è più in grado di soddisfare. E si incomincia a cercarle all'esterno, nei libri, in gruppi esoterici, sperimentando svariate tecniche di meditazione o altro. C'è un forte entusiamo iniziale perchè comunque qualche risultato lo si ottiene (o si crede di ottenerlo), e si ha l'impressione di aver imboccato la strada giusta. Ma inevitabilmente arriva il momento che l'intuito ti dice di cambiar strada, perchè quella non ti sta conducendo da nessuna parte. E si continuano ad accumulare nella mente concetti, idee, pensieri ed esperienze altrui che tendiamo a fare nostre, è tutto un susseguirsi di consigli che vanno e vengono, come se si trattasse di una caccia al tesoro, leggi tal libro, va alla conferenza del tale, entra in quel gruppo, e ti fanno credere che tutti hanno la verità meno tu, e tutto ciò ti crea solo una gran confusione interiore. Fin qui credo che sia un tratto di cammino sperimentato da molti.

Nella mia esperienza, però, incominciai a notare che mi arrivavano certi segnali o si verificavano circostanze nella mia vita che avevano un significato ben preciso, indipendentemente dal cammino che stavo seguendo per mia scelta. Avevo ed ho la precisa sensazione che ci sia una mano che mi guida verso sentieri che non immaginavo nemmeno che esistessero. Da quel momento incominciai un processo inverso, smisi completamente di leggere libri su questi temi, di appartenere a un qualche gruppo o di lasciarmi influenzare da esperienze altrui, cercai di liberare la mia mente da tutti i concetti o "verità" acquisite, e incominciai un cammino solitario, con l'attenzione posta solo in ciò che proveniva dalle profondità del mio essere.Tutto incominciò ad aquistare un senso, anche piccoli particolari che in genere non ci dicono nulla, finchè arrivò la gran prova, una esperienza devastante.

A causa della gran crisi che colpì anni fa alcuni paesi del Sudamerica (io avevo una azienda molto ben avviata in Perù, che fondò mio padre quando nel dopoguerra emigrò a quelle terre). Persi tutto, perfino la mia casa, mi ritrovai sul lastrico da un momento all'altro. Mia madre si ammalò gravemente del cuore, e non avevo le possibilità economiche per farla operare. Tutto il mondo mi crollo addosso.

In quel terribile periodo molti si suicidarono e forse avrei fatto la stessa fine se, malgrado la tensione e lo sconvolgimento che vivevo, non avessi vissuto contemporaneamente il periodo più intenso e meraviglioso della mia vita sotto l'aspetto spirituale. Vivevo in due mondi apparentemente contrapposti, ma in realtà strettamente vincolati tra loro. Ebbi una quantità di esperienze e contatti spirituali che mi aprirono le porte di pari in pari verso dimensioni dell'Essere che a raccontarle, sarei preso per pazzo o nel miglior dei casi considerato un mitomane, senonchè queste esperienze ebbero manifestazioni concrete e palpabili anche nella mia vita di tutti i giorni, forse per dissipare ogni dubbio che potessi aver avuto. Capii che quella prova terribile che stavo passando era necessaria, non solo per me ma anche per coloro che mi circondavano, ma per loro non come una prova ma come una ultima opportunità che gli veniva offerta per uscire dalla densa oscurità dove si trovavano le loro coscienze. Capii molte altre cose, che il Cammino di ognuno è già tracciato, non sta a noi sceglierlo, ma solo possiamo accettarlo o resistergli, ma ogni resistenza diventa un vicolo cieco dal quale si può uscire solo pagando un alto prezzo di sofferenza.

In tutta quella esperienza fui seguito "dall'alto" passo a passo, mi furono spiegate molte cose, fui incoraggiato a non cedere mai, che era solo un passaggio, una trasformazione interiore che non può essere indolore. Sotto forma di cascate di luce nel mio cuore mi arrivarono molte "informazioni", soprattutto mi arrivò molto Amore. Finalmente capii quella frase che sentii tante volte ma che non capivo: mentre cerchi fuori, non troverai mai il tuo vero Cammino, che è solo dentro di te. E' un cammino già tracciato e ineludibile, ma tracciato da noi stessi in altri piani di Coscienza.

Ho evitato di parlare di Dio, angeli, messaggeri, Esseri, etc, perchè oltre una determinata soglia, i nomi non significano più nulla, è come se l'Universo intero ti parlasse, una Coscienza Universale della quale tu sei una parte inscindibile.

Ecco, dunque, cosa ho fatto, ho rinunciato a "fare", o almeno ci stò provando, perché è l'unico modo per abbattere le barriere che ci separano da Dio.

Saluti
Brucus
Brucus is offline  

 



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