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07-01-2008, 20.54.16 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Dai Vangeli depredati, cammuffati, censurati, aggiornati, non sono riusciti ad estirpare totalmente le parole di Gesù.
Così ogni parola pare ritorcersi contro di loro per chi ha occhi per vedere ed intende. Gesù disse che sarebbero venuti molti falsi profeti, molti si sarebbero definiti Suoi successori ed avrebbero convinto molti. Così, infatti, è avvenuto. E ancora: "l'albero buono produce frutti buoni, l'albero cattivo frutti cattivi". Basta così poco, ma la gente ha occhi per vedere e non vede, orecchi per sentire e non sente. La scomunica è sempre stata un'arma formidabile, dopo le esecuzioni capitali, per sottomettere i ribelli. Se il misogino a cui venne in mente (Dio di certo non può essere stato, a meno che non esista un Dio a immagine e somiglianza del peggior uomo) a decretare il sesso come roba peccaminosa, oggi il mondo sarebbe ancora un possibile paradiso terrestre. Le religioni monoteistiche sono sessuofobiche per eccellenza. Ed è dalla frustrazione sessuale, dalle repressioni sessuali sin dalla più tenera età che l'uomo cresce "storto" deformato nell'anima e nel cuore. Se i preti si sposassero non sarebbero pedofili, se il sesso fosse considerato uno dei tanti doni di Dio, non avremmo un pianeta sull'orlo del collasso. |
07-01-2008, 23.41.51 | #4 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazione:
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07-01-2008, 23.52.20 | #5 | |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazione:
Cara Mery, il tuo intervento è stato molto profondo. Nel mio discorso generale ho trovato che manca un tassello. Eccolo: Come dovevano essere i Primi VESCOVI e DIACONI (secondo Saulo): l’apostolo Paolo in Timoteo dice: "Certa è questa parola: Se uno aspira all’ufficio di vescovo, desidera un'opera buona. Bisogna dunque che: IL *VESCOVO SIA IRREPRENSIBILE, MARITO DI UNA SOLA MOGLIE, SOBRIO, ASSENNATO, COSTUMATO, OSPITALE, ATTO AD INSEGNARE, NON DEDITO AL VINO NÈ VIOLENTO, MA SIA MITE, NON LITIGIOSO, NON AMANTE DEL DANARO, CHE GOVERNI BENE LA PROPRIA FAMIGLIA E TENGA I FIGLIUOLI IN SOTTOMISSIONE E IN TUTTA RIVERENZA (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia novizio, affinchè, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinchè non cada in vituperio e nel laccio del diavolo" (1 Tim. 3:1-7). ------------------------------------------------ E’ scritto che Paolo "da Mileto mandò ad Efeso a far chiamare gli anziani della chiesa" (Atti 20:17) Il termine anziano indica l’età matura del credente che ricopre l’ufficio di VESCOVO, mentre il termine VESCOVO indica la funzione dell’anziano che è quella di sorvegliare il gregge del Signore. Esaminiamo ora le caratteristiche che deve avere Colui che aspira all’ufficio di vescovo nella Chiesa dell’Iddio vivente. ="Blue"]IL VESCOVO DEVE ESSERE; ‘IRREPRENSIBILE’, CIOÈ SENZA COLPA, CHE NON È DA RIPRENDERE SU NULLA; ‘MARITO DI UNA SOLA MOGLIE, CIÒ SIGNIFICA CHE BISOGNA CHE SIA SPOSATO (a tal proposito ricordo che Simon Pietro[/COLOR] disse nella sua prima epistola di essere anziano e sposato), ma anche che non può essere assunto come vescovo chi è stato chiamato da Dio quando era già divorziato e già risposato con un’altra donna e la moglie precedente è ancora in vita, e neppure un arabo, che ha più di una moglie; ‘sobrio’, cioè temperato anche per quanto riguarda il mangiare ed il bere, quindi non deve essere nè un ghiottone e nè un mangione (e neppure un dormiglione); ‘assennato’, cioè che si conduce con saggezza verso quelli di dentro e verso quelli di fuori; ‘costumato’, cioè deve avere dei buoni costumi e non cattivi costumi come quello di intrattenere le pecore del Signore con buffonerie e facezie scurrili; ‘ospitale’, cioè pronto ad ospitare i forestieri e i fratelli della chiesa; ‘non deve essere violento’, cioè non deve essere un uomo manesco che usa le sue mani per percuotere il suo prossimo; ‘mite’, cioè umile e lento all’ira; ‘atto ad insegnare’, cioè deve essere capace di insegnare le cose che si convengono alla sana dottrina ed anche capace di esortare nella sana dottrina e di convincere i contraddittori; ‘non dedito al vino’, cioè non deve essere un beone schiavo del vino; ‘non litigioso’, cioè non deve essere uno a cui piace litigare e contendere; ‘non amante del danaro’, cioè non deve essere uno che insegna per soldi e che per amore del danaro vende se stesso e la verità ai mercanti della pietà che vivono estorcendo danaro ai santi, ma deve essere uno che è contento delle cose che possiede; ‘che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza’, cioè deve avere dei figli fedeli che non siano accusati di essere ribelli ai genitori, ubriaconi o fornicatori, perchè se uno non sa governare la propria famiglia, non riuscirà neppure a prendersi cura della chiesa di Dio come si conviene; ‘non sia novizio’, cioè non deve essere uno che si è convertito da poco perchè gonfiandosi d’orgoglio cadrebbe sotto lo stesso giudizio sotto il quale è caduto il diavolo a motivo della sua superbia; ‘bisogna che abbia pure una buona testimonianza da quelli di fuori’... L’operaio è degno della sua mercede" (1 TIM. 5:17,18; DEUT. 25:4; LUCA 10:7). "PARIMENTE I DIACONI DEBBONO ESSERE DIGNITOSI" (1 Tim. 3:8), cioè devono avere una condotta decorosa e seria; "non doppi in parole" (1 Tim. 3:8), cioè non persone che ti dicono prima una cosa e poi te ne dicono un’altra contraria alla precedente. *I DIACONI SIANO MARITI DI UNA SOLA MOGLIE, E GOVERNINO BENE I LORO FIGLIUOLI E LE LORO FAMIGLIE" (1 Tim. 3:12); qui vale lo stesso discorso fatto per il vescovo. "E anche questi siano prima provati; poi assumano l’ufficio di diaconi se sono irreprensibili" (1 Tim. 3:10); ciò significa che coloro che si candidano all’ufficio di vescovo e coloro che si candidano all’ufficio di diacono devono essere prima messi alla prova e poi assunti se trovati irreprensibili. Le mogli degli anziani e le mogli dei diaconi devono essere dignitose, non maldicenti, sobrie e fedeli in ogni cosa. È scritto: "Perchè quelli che hanno ben fatto l’ufficio di diaconi, si acquistano un buon grado e una gran franchezza nella fede che è in Cristo Gesù" (1 Tim. 3:13); ciò significa che coloro che avranno ben servito in seno alla casa di Dio, all’apparizione del Signore della gloria che è il Padrone di casa, saranno lodati e ricompensati da Lui stesso per la loro fedele opera a pro dei santi. Secondo ciò che insegna la Scrittura può essere assunta nell’ufficio di diacono, anche la donna, se pure ella, dopo essere stata messa alla prova, viene trovata irreprensibile. Paolo, nella sua epistola ai santi di Roma, raccomandò loro una certa Febe, che era diaconessa della chiesa di Cencrea. Degli apostoli Paolo e Barnaba è detto che "fatti eleggere per ciascuna chiesa degli anziani, dopo avere pregato e digiunato, raccomandarono i fratelli al Signore, nel quale avevano creduto" (Atti 14:23); come potete ben vedere pure anticamente venivano eletti gli anziani, ma l’elezione avveniva dopo avere pregato e digiunato e questo perchè essa era considerata una cosa molto importante da non prendere alla leggera soprattutto in ambito cattolico. |
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08-01-2008, 14.47.26 | #6 |
Ospite abituale
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Messaggi: 498
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazionereti sposati o no?
Le Sacre scritture, nonchè Gesù Cristo ci insegnano che l'uomo di buona volontà che conosce la Verità e le nozioni sane,le trasmetta con amore al suo prossimo,affinchè la società umana migliori continuamente e possa così vivere armoniosamente.Colui che si sente più attratto da questo credo e ne sente la vocazione entra a far parte della Chiesa Cattolica Romana e viene ordinato sacerdote," Pastore di anime" Per cui i suoi superiori,legittimamente,vorre bbero che costui distribuisse il suo sapere alla comunità intera senza distinzioni o previlegi alcuno,se questi si sposasse,ecco che verrebbe a crearsi un previlegio perchè umanamente la moglie ed i figli gli sottrarrebbero buona parte delle sue ricchezze,morali,temporali e materiali.Questi a mio avviso sono i motivi per cui la chiesa cattolica romana continua ad insistere imponendo il celibato ai preti. Questo può sembrare giusto a chi pensa e ragiona unilateralmente,senza probabilmente pensare che un prete,oltre che essere un prete è innanzitutto un uomo con tutte le sue esigenze naturali,morali e materiali. Non voler riconoscere queste esigenze,svilendo così platealmente la personalità umana,a mio avviso si incorre in quel peccato nel quale sono incorse le varie dittature del passato.La chiesa dovrebbe togliersi i paraocchi,e pensare decidendo per il meglio,cioè secondo l'unica verità trasmessaci da Nostro Signore Gesù Cristo.il pastore sposato avrà certamente minor tempo da dedicare al suo gregge,ma quel tempo sarà molto più produttivo ed efficace.Se si vuol ottenere il massimo da un uomo,non svilire ne adombrare mai la sua personalità. ciao a titti. espert37 |
08-01-2008, 23.52.00 | #7 | |
Ospite
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazione:
Permettimi di dissentire... io credo che proprio perchè il mondo ha una visione distorta del sesso come il bisogno più importante di questa vita, che siamo sull'orlo del collasso! famiglie distrutte per i tradimenti, omosesuali, prostituzione, pornografia, pedofilia... derivano da chi del sesso non sa RINUNCIARE, da chi deve farlo con chi gli pare e come gli pare, senza pensare alle conseguenze. La castità è una pratica non solo del cattolicesimo ma di tutte le più grandi religioni del mondo, buddismo, induismo comprese... questo vuol dire che anche se Pietro era sposato, e ci sono al giorno d'oggi tanti stupendi preti protestanti sposati, tuttavia la castità - FATTA PER AMORE DI DIO - resta un valore importantissimo. E noi che siamo sposati che possiamo fare? ogni altra piccolissima rinuncia e sacrificio (dal digiuno a pane ed acqua, al sopportare un'offesa con pazienza, a rinunciare a una cosa che ci piace per fare un fioretto per intercedere per una persona...) Cos'è la redenzione operata da Gesù Cristo? E' stata la rinuncia a tutti i piaceri della vita, alla stessa vita a 33 anni, per amore degli uomini e di Dio. |
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09-01-2008, 06.59.15 | #8 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazione:
Certamente non per trasfusioni di sangue. La castità dei monaci di qualunque religione è una scelta e non una imposizione......così penso che dovrebbe essere per chiunque. Castità vuol dire purezza di pensieri parole e azioni. A tutti coloro che sono in "cammino" si presentano continuamente scelte, fra sesso e amore, volgarità o armonia, dire e pensare oscenità. maledire o benedire.... C'è sempre una via di mezzo fra la rinuncia e la scelta di ciò che è giusto e opportuno in quel particolare momento della tua vita.. Inoltre la regola d'oro è sempre "fai agli altri ciò che vorresti fatto a te stesso" e quindi se ti ami non ti danneggerai e di conseguenza non danneggerai alcun essere umano tuo simile. Lo scopo di ogni vita è il raggiungimento di un equilibrio psicofisico senza arrecare danni agli altri, anzi possibilmente dando agli altri le stesse opportunità per raggiungere l'equilibrio e l'armonia. Non mi pare che guardandoci attorno si scopra molta armonia e poichè ciò che è fuori è anche dentro ognuno di noi, forse dobbiamo ancora lavorare un pò con noi stessi. |
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09-01-2008, 08.45.46 | #9 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazione:
Dev'essere una scelta consapevole. Ovvero:uno su mille ce la fa davvero. |
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11-01-2008, 17.56.26 | #10 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la scomunica di Emmanuel Milingo
Citazione:
Bellissime le tue parole, dettate da una profonda sincerità di cuore. E se per te vanno bene, vanno bene. Ma non è detto che questo vada bene per il mondo intero. E' tempo di guardare il mondo e dentro noi stessi con cuore puro e mente libera. Le religioni hanno fatto della castità una bandiera per pura necessità. La castità come controllo, come repressione della sessualità serve unicamente ad accendere la fiamma sotto una pentola a pressione chiusa. La vera castità dovrebbe essere la capacità di considerare il sesso come mezzo di unione e comunione spirituale e non come un puro sfogo fisico. Gesù non era uno che si infliggeva penitenze a uffà, amava le feste, i banchetti, la convivialità, era la gioia personificata. E non ha mai detto che la castità è cosa buona e giusta, almeno non mi sembra. Ci è stato insegnato il sacrificio, l'astinenza, la penitenza, ogni sorta di mortificazione e rinuncia ma solo per portarci lontano dalla Luce. L'Amore (ivi compreso anche il sesso) non è rinuncia, non è mortificazione, non è repressione. Solo chi è nella gioia può offrire gioia, solo chi ha una torcia può fare luce lungo la strada. I preti che reprimono la loro sessualità che poi esplode nella pedofilia non hanno niente da offrire in nome di Dio. Possiamo offrire solo quello che abbiamo, e se abbiamo rancore, rabbia, risentimento, sofferenza, dolore offriremo solo quello. Milingo ha tutta la mia simpatia. Dovrebbe essere permesso ai preti di sposarsi perchè la loro castità ha solo origini puramente venali, non dimentichiamolo. |
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