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15-11-2007, 18.23.11 | #12 | |
no perditempo
Data registrazione: 31-01-2007
Messaggi: 48
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Re: Riferimento: relativismo cristologico
Citazione:
paperapersa sono pienamente d'accordo con questo tuo intervento cosi profondo, costruttito e allo stesso modo intrinseco d'amore per il prossimo. Fa sempre piacere sentire la solidarietà di una persona che ha scelto di combattere ogni giorno per la sua filosofia cristiana e il suo amore per Cristo; che egli immancabilmente ci corrisponde con il dono della fede. Devo però trovarmi discorde sulle accuse mosse a San Paolo, egli era un uomo, non era Cristo, e quindi soggetto alla fallibilità in alcune sue battaglie e convinzioni. Ma come non puoi emozionarti ogni volta che leggi l'inno alla carità riportato al capitolo 13 della prima lettera ai corinzi? in fede, the adviser |
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15-11-2007, 20.38.56 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: relativismo cristologico
e chi ti ha detto che non mi emoziono?
E' stata la lettura che ho scelto per il mio matrimonio 33 anni fa'! Ciò non toglie che san Paolo era veramente terrorizzato dal sesso come del resto Origene che pare si sia "evirato" per non esserne disturbato nel suo cercare la gnosi integrale! Ora su questo aspetto io ho le mie profondissime riserve, poichè tutto ciò che reprimi senza sublimarlo, viene poi a galla con una forza travolgente! Ciò cui resisti infatti persiste! Non puoi seppellire i tuoi bisogni di essere umano! sarà come una caffettiera che messa sul fuoco senza acqua sscoppierà. Allora ciò che Alt dice e che la psicologia afferma e su cui io concordo è che la Chiesa dovrebbe non imporre nulla a chi vuole divenire sacerdote...... poichè Pietro era sposato, e tuttavia a lui Gesù dette le chiavi del regno e nonostante il tradimento, lo perdonò e non gli chiese rinunce.....di nessun tipo. Libera scelta, libera emulazione di Cristo, libertà di essere Uomini fra gli uomini Uomini esemplari non perchè non hanno una compagna di vita, ma perchè con il loro esempio siano luci e non predicatori, aiuto spirituale, amici e compagni di viaggio. E che il sacerdozio sia anche delle donne che lo desiderano...... |
19-11-2007, 23.14.06 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-02-2007
Messaggi: 96
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Riferimento: relativismo cristologico
Povero Cristo continuamente a ri-morire ri-inchiodato alla croce. Tutte le volte che lo si nomina succede quello che già si è visto al golgota:
- chi lo ha ascoltato dubita vedendolo morire, - chi lo condanna esulta credendo che con lui muoia il suo messaggio, - chi è solo passivo spettatore vede solo morire un uomo, - chi assiste come spettatore attivo dubita che sia solo un uomo, - chi lo ha veramente amato: le donne, (sono con Paperapersa), piangono e continuano ad amarlo. Non lo dico io, è descritto nei vangeli… Oggi, più evoluti… c’è una considerazione in più: non è mai esistito! Ma scusami Cristo, non eri venuto per portare la luce della conoscenza.. la conoscenza della Luce? Non per trasmettere il messaggio che la limitatezza umana faticava a comprendere: Dio è!...? Dove stà la verità? Sicuro che sia solo nella laicità scevra dalla vera convinta coscienza? Relativismo cristologico…rivisitato dalla laicità! Da V. Mancuso in “L’anima e il suo destino” riporto il seguente passo: La vera laicità significa ritenere conclusivo non il principio di autorità ma la luce della coscienza. A insegnarlo oltre alla grande filosofia è anche la più classica teologia morale cattolica “L’essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza (Catechismo della Chiesa Cattolica art. 1800)" La laicità non riguarda solo la dimensione politica, ma tocca prima ancora, il rapporto dell’uomo con la verità. |
20-11-2007, 06.29.17 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: relativismo cristologico
Citazione:
Mi piace l'ultima citazione: obbedire o quantomeno essere a posto con la coscienza. Il problema quindi è sempre e soltanto etico e non morale. Il mio personalissimo concetto di "etica" non può però venire dall'esterno, Guido e pertanto non può rispondere a dettami di "grandi saggi che stabiliscono principi di bio-etica validi per tutti". Io continuo a sostenere che la coscienza è "individuale", che tutti hanno un livello di consapevolezza più o meno evoluto.....e che se alcune esperienze giudicate "socialmente immorali" servono all'individuo per comprendere e crescere, non è il giudizio esterno che può aiutarlo in ciò, ma una crescita interiore che avviene a volte anche attraverso ciò che apparentemente appare un "peccato" o un "errore madornale". Il rapporto dell'uomo con la verità è rapporto dell'uomo con la dimensione della sacralità dell'amore e della vita e questa ha avuto bisogno a volte di secoli, di grandi guerre, di disastri, di eventi terribili e traumatici di "sterminii" di massa, per crescere......ed evolversi.... Il passato ha costruito una consapevolezza di massa e una inversione di tendenza nella coscienza collettiva.....Come nel singolo individuo si analizzano le esperienze del passato che ti hanno fatto crescere e soffrire per vivere meglio e con maggiore "coscienza il presente", così ritengo che la coscienza di massa, non deve dimenticare i propri "orrori", ma accettarli come "occasioni" di crescita della coscienza collettiva. Certo tutti vorremmo che ciò non fosse accaduto, ma chi cresce senza cadere? senza farsi male, piangere e riprendere il cammino? Tutti vorremmo una vita felice, senza difficoltà, con ogni sogno realizzato ma davvero pensiamo che acquisteremmo più coscienza in questo modo? Siddharta viveva in tal modo e ha dovuto entrare nel mondo del dolore per capire come vincere la sofferenza! Gesù avrebbe potuto restare nel deserto, in un mistico rapporto di unione con il Padre e invece è andato in mezzo ai poveri, ai sofferenti, ai "giudicati peccatori" per "sanarli, dare loro fiducia e speranza, rimetterli in piedi e indicare loro la via". Questa via che è "incontro con il sacro e trasformazione" e che "apre gli occhi ai ciechi, asciuga le lacrime ai sofferenti, toglie enormi pesi dalla coscienza poichè libera dai sensi di colpa che gravano dentro e fuori ogni essere". Il laico "apparentemente" è irreligioso e privo di spiritualità, ma i laici maturi sanno che il loro posto nel mondo è di inter-relazione e agiscono sempre "rettamente" "con rispetto e comprensione" dei diritti altrui. Il laico maturo opera nel qui e ora e non si attende ricompense nel Regno dei Cieli, poichè ha compreso che "esso è dentro ad ogni uomo che eleva il proprio simile da una condizione di inferiorità culturale, sociale, o di salute". Il laico maturo "è un Cristo in cammino", che dispensa amore, solo che non sa di esserlo. E così è ogni essere che ama e rispetta e vive in inter relazione amorevole con il suo ambiente. |
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21-11-2007, 18.55.33 | #16 | |
Ospite
Data registrazione: 09-11-2007
Messaggi: 17
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Riferimento: relativismo cristologico
Citazione:
Ciao Berengher11, Io ho scoperto da poco, che quando Gesù sulla Croce dice "Dio Mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato?" non era in preda alla disperazione, ma stava PREGANDO!! ebbene sì, e in particolare stava proclamando il SALMO 22 "SOFFERENZE E SPERANZE DEL GIUSTO". Se leggi questo salmo è impressionante... descrive tutte le sofferenze di Gesù nella passione ...ti scrivo alcune frasi significative: "...sono slogate tutte le mie ossa, ....E' arido come coccio il mio palato e la mia lingua si è incollata alla gola...un branco di cani mi circonda...Hanno forato le mie mani e i miei piedi... si dividono le mie vesti e sul mio vestito gettano la sorte... ", ma poi il salmo continua e si apre alla lode di Dio: "ma tu, Signore, non stare lontano, accorri in mio aiuto...Lodate il Signore... sei tu la mia lode.. i poveri mangeranno e saranno saziati, ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli". questo voleva dirci Gesù dalla Croce con questa frase, questo lamento... Io sono il Giusto di cui si parla nelle scritture, rileggetele, alla luce della mia vita, di quello che ho fatto e detto e di come sono morto.. e ci dice anche "non temete, non sono morto per un errore, di me era profetizzato dai profeti, e descritta nei dettagli la mia soffernza e morte orrenda... (anche il profeta Isaia descrive 700 anni prima la morte di Gesù nel dettaglio) ma Gesù che conosceva a memoria tutta la Bibbia (come molti a quel tempo...), ci dice leggete e vedete che non sono morto invano perchè il Signore ha vinto.. cosa ha vinto? Ha vinto la morte, ha vinto la riscossione del genere umano dopo il peccato di Adamo ed Eva, ha vinto l'uomo nuovo, ci ha mostrato come vivere e come morire. Ha redento il mondo aprendo il Paradiso ai Giusti che aspettavano da secoli. La nostra fede dice che Gesù è sceso negli inferi e ha portato i milioni di morti, già santi davanti al Padre Altissimo, accompagnato dalle schiere di angeli osannnti. perchè Gesù pregava se era Dio?, ma perchè noi crediamo in un Dio fatto di tre persone che vivono in relazione d'amore, Gesù aveva bisogno di pregare per riempirsi il cuore di pace, di amore, di Paradiso e poter essere così paziente, umile, misericordioso... Gesù prega, perchè è anche uomo e non solo Dio, e ci mostra la via per essere santi... Gesù è l'uomo perfetto e come tale nutre la sua anima con la preghiera. ciao |
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21-11-2007, 23.16.10 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-08-2007
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Riferimento: relativismo cristologico
Citazione:
Ne sono convinti in molti fra gli esperti, lo stesso Mauro Pesce nel suo "inchiesta su Gesu" ci fa notare che i vangeli sono stati scritti da persone che nemmeno lo hanno conosciuto, e che hanno raccontato e romanzato la sua passione e morte alla luce delle loro convinzioni religiose. E hanno senza dubbio trasformato e creato una serie di episodi che non accaddero affatto, tipo la clamorosa balla del ballottaggio con Barabba. Ma la cosa che voi cristiani non volete capire è che Gesu mai avrebbe voluto diventare oggetto di culto! Se avesse saputo che avrebbero creato una religione con lui come protagonista al posto di Dio, il suo Dio che pregava ogni momento, sarebbe andato in escandescenze! L'avrebbe considerata una bestammia. E ve lo ha detto piu volte: amerai Dio con tutto il tuo cuore con tutta la tua anima. Dio, capito?!!! Dio, ha detto, non me o mia madre o i santi vari. Se vi ritenete suoi seguaci, almeno seguite i suoi insegnamenti cribbio! |
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22-11-2007, 07.12.58 | #18 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,012
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Riferimento: relativismo cristologico
Citazione:
Amerai Dio con TUTTA LA TUA MENTE, CON TUTTO IL TUO CUORE, CON TUTTO TE STESSO. amare in questo modo "totale" lo si sperimenta in rari momenti di estasi e di "unione totale" fisica e spirituale" con l'essere che riteniamo sia la "nostra anima gemella" qui in terra. Sono momenti di rara e completa felicità, di immersione in dimensioni di pienezza e beatitudine......conseguenti ad una ricerca spasmodica e concentrata di "orgasmo". Quando proverai per "Dio" tutto ciò, la tua "mente" si acquieterà, non si porrà più tutti quei dubbi e quei sarcasmi, e quei criticismi di cui per ora è piena........Ti sentirai ad un tempo vuoto e pieno come quando riposi dentro il corpo della tua donna"abbandonato" e "svuotato" dopo averla amata con tutTo te stesso. Se così riuscirai ad amare Dio, cesserà il chiaccherio mentale, ascolterai solo il tuo cuore perchè sari divenuto ciò che Dio è e cioè AMORE INCONDIZIONATO E DIVINA INDIFFERENZA........... ti osserverai e osserverai tutto e "LASCERAI CHE SIA....." (LET IT BE, LET IT BE.......)non vorrai altre dimostrazioni spiegazioni razionali, sarà come essere al cinema, osservatore di uno spettacolo, in cui non ti lascerai coinvolgere(oppure sì e in quel caso vorrai diventare o il regista o il protagonista di un film diverso e così sarà, perchè è da immemorabile tempo che così è e così continuerà ad essere.....poichè la vita è un processo inarrestabile e allora scoprirai che devi rispondere ad un altro imperativo: AMERAI IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO ). |
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23-11-2007, 10.30.30 | #19 |
Ospite
Data registrazione: 09-11-2007
Messaggi: 17
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Riferimento: relativismo cristologico
Caro Berengher11,
potrei citarti i passi dei Vangeli, e degli atti degli Apostoli... e mi diresti che non sono veri, che non sono le parole veramente dette da Gesù... potrei raccontarti la mia esperienza personale, di come io ho sentito la presenza viva di Gesù nell'Ostia consacrata... e mi diresti che è pura suggestione.... tu ti sei fatto una tua idea, con letture e studi tesi a dimostrarla... e io la mia, con altre letture e studi tesi a dimostrarla... ma, la mia, mi rende più serena e più felice, mi aiuta a superare le difficoltà e i lutti della vita, e mi dà speranza per il futuro... e la tua? Gabriella |